sabato 18 aprile 2015

Spacca e Forza Italia: l’assurdo della politica moderna



Scrivo solo per manifestare il mio sbigottimento di fronte al panorama politico per le prossime elezioni regionali marchigiane, altrimenti non ci sarebbe nemmeno da commentare l’assurdità di quello a cui stiamo assistendo. L’attuale presidente Spacca si candida sganciandosi dal partito che l’ha fin qui sostenuto, il Pd, e qui non ci sarebbe nulla di strano. Ma la sua candidatura vede l’alleanza ufficiale di Forza Italia, partito che oggi e, ripeto, OGGI siede ai banchi dell’opposizione proprio contro il governo Spacca.
A parte l’incoerenza di allearsi con l’avversario di sempre, con quello del quale si è detto ogni male e si è accusato di (quasi) ogni nefandezza, l’assurdità sta proprio in questo, nel periodo di “interregno” che va dall’ufficializzazione dell’alleanza elettorale alle elezioni. Durante la campagna elettorale Forza Italia è ancora all’opposizione di Spacca però si prepara a governarci insieme (sempre che vinca). Che tipo di opposizione farà in questo ultimo mese e mezzo?

Luca Craia

Stranieri e contributi assistenziali. Non ce li possiamo più permettere.



Tornando sul tema dei diritti e dei doveri degli stranieri in Italia, vorrei toccare la questione dei contributi che, più o meno saltuariamente e in maniera definita “straordinaria” vengono assegnati a immigrati in difficoltà economica. Mi ha fatto riflettere la lettura di una determina del Comune di Montegranaro, pubblicata sull’albo pretorio online, che assegna un “contributo straordinario a soggetto in situazione di indigenza”. Posto che la solidarietà sociale è un segno di civiltà e che, quindi, l’ente Comune che si fa carico di questi interventi a sostegno di chi ha problemi va elogiato, la mia riflessione parte dal fatto che il beneficiario del provvedimento sia un cittadino straniero.
Se in tempi floridi la solidarietà verso l’ospite (perché di questo si tratta quando parliamo di cittadini stranieri in Italia con permesso di soggiorno), oggi costituisce un lusso che credo non possiamo più permetterci. Così come non possiamo più permettere che cittadini non comunitari mantengano il permesso di soggiorno anche quando non esiste più il presupposto logico per cui gli dovrebbe essere rilasciato: il lavoro.
Uno straniero che viene nel nostro Paese chiedendo un regolare permesso di soggiorno lo fa per un motivo, che può essere studio, lavoro o quant’altro. Quando il motivo della sua permanenza viene a meno, come nel caso del lavoro, non vi è più ragione per cui egli debba rimanere in Italia. Il cittadino straniero che perde il lavoro non deve essere oggetto di provvedimenti di sostegno sociale ma deve avere revocato il permesso di soggiorno, mentre i sussidi di sostegno sociale vanno indirizzati ai cittadini italiani. Come ho avuto già modo di illustrare, ritengo che, se oggi vi sono ancora dei sostegni per i cittadini in difficoltà, lo dobbiamo ai cittadini italiani che, per generazioni, hanno costruito, col loro sacrificio, lavoro e con le loro tasse, quanto oggi abbiamo. È quindi una questione di giustizia che eventuali sostegni siano diretti prima ai cittadini italiani. Nella fattispecie non credo sia dovuto alcun sostegno a chi non dovrebbe soggiornare nel nostro Paese essendo venuto meno il motivo del suo soggiorno.

Luca Craia

venerdì 17 aprile 2015

Per il disabile c’è tempo e non ci sono i soldi



Mi scrive una lettrice, firmandosi, una triste storia montegranarese legata al problema dei disabili. Scrive la nostra amica: “parcheggio disabili: mio padre ha il cartellino da 5 anni. Sono andata a fare il rinnovo e i vigili si sono scusati perchè in 5 anni non sono mai venuti a fare il parcheggio!!!!! Ho detto che, negli ultimi anni, potevamo usufruire del parcheggio di una vicina dato che è morta e quindi non lo usa più, ma i vicini continuano a parcheggiarci senza aver il cartellino. Mi hanno detto di chiamarli quando succede. Ho aspettato 7 g prima di farlo. Ieri sono andata e chi era di turno mi risponde: va bè dai la conosco, non posso multarla, ci vado a parlare”.
Diciamo che va bene, se bastasse parlare per risolvere una questione del genere si potrebbe anche evitare la multa. Ma la nostra amica prosegue: “premetto che mamma pochi giorni fa, a Fermo, ha fatto l’errore di parcheggiare con il tesserino scaduto da 1 giorno e le hanno fatto la multa. Abbiamo pagato subito e fatto togliere i punti: ha sbagliato e, quindi è giusto pagare. Allora mi domando: perchè i vicini continuano a parcheggiare in un posto dove non dovrebbero senza esser multati?”
Poi, perla delle perle: “in più i vigili hanno detto che il comune non ha soldi per realizzare le strisce per il parcheggio. Mi viene da ridere per non piangere! La mia vicina ha dovuto pagare da sè una grata posta sul marciapiede perchè da quando hanno rifatto i marciapiedi l’acqua le entrava in casa”.
Io non avrei granché da aggiungere. Il fatto si commenta da solo e la dice lunga sul tipo di approccio abbiamo (non solo a Montegranaro, purtroppo) per i problemi legati alle disabilità, primo fra tutti l’abbattimento delle barriere architettoniche e i sussidi alla mobilità. In questo caso basterebbe un po’ di vernice gialla e un po’ di buona volontà. Per tacere del senso civico.

Luca Craia