Tornando sul tema dei diritti e dei doveri degli stranieri in Italia,
vorrei toccare la questione dei contributi che, più o meno saltuariamente e in
maniera definita “straordinaria” vengono assegnati a immigrati in difficoltà
economica. Mi ha fatto riflettere la lettura di una determina del Comune di
Montegranaro, pubblicata sull’albo pretorio online, che assegna un “contributo
straordinario a soggetto in situazione di indigenza”. Posto che la solidarietà
sociale è un segno di civiltà e che, quindi, l’ente Comune che si fa carico di
questi interventi a sostegno di chi ha problemi va elogiato, la mia riflessione
parte dal fatto che il beneficiario del provvedimento sia un cittadino
straniero.
Se in tempi floridi la solidarietà verso l’ospite (perché di questo si
tratta quando parliamo di cittadini stranieri in Italia con permesso di
soggiorno), oggi costituisce un lusso che credo non possiamo più permetterci.
Così come non possiamo più permettere che cittadini non comunitari mantengano
il permesso di soggiorno anche quando non esiste più il presupposto logico per
cui gli dovrebbe essere rilasciato: il lavoro.
Uno straniero che viene nel nostro Paese chiedendo un regolare
permesso di soggiorno lo fa per un motivo, che può essere studio, lavoro o
quant’altro. Quando il motivo della sua permanenza viene a meno, come nel caso
del lavoro, non vi è più ragione per cui egli debba rimanere in Italia. Il
cittadino straniero che perde il lavoro non deve essere oggetto di
provvedimenti di sostegno sociale ma deve avere revocato il permesso di soggiorno,
mentre i sussidi di sostegno sociale vanno indirizzati ai cittadini italiani.
Come ho avuto già modo di illustrare, ritengo che, se oggi vi sono ancora dei
sostegni per i cittadini in difficoltà, lo dobbiamo ai cittadini italiani che,
per generazioni, hanno costruito, col loro sacrificio, lavoro e con le loro
tasse, quanto oggi abbiamo. È quindi una questione di giustizia che eventuali
sostegni siano diretti prima ai cittadini italiani. Nella fattispecie non credo
sia dovuto alcun sostegno a chi non dovrebbe soggiornare nel nostro Paese
essendo venuto meno il motivo del suo soggiorno.
Luca Craia