mercoledì 2 settembre 2015

Per le siepi del cimitero si attende l’Assam. Ma le siepi non lo sanno e muoiono



Ho risentito il Consigliere Comunale Michetti per quanto riguarda la grave situazione della vegetazione del cimitero montegranarese. L’ho fatto dopo il suo intervento dell’altro giorno sulla pagina dell’Ape di Facebook in cui ci informava che erano stati interessati sia degli agronomi che gli esperti dell’Assam e si stava attendendo di sapere le loro valutazioni. Per quanto riguarda i cipressi gli agronomi avevano diagnosticato un attacco di afidi del cipresso mentre le siepi sarebbero infettate dalla piralide del bosso. La Michetti ci informava che non era il momento opportuno per intervenire e bisognava attendere per essere efficaci.
Pochi giorno dopo, si ricorderà, apprendemmo la notizia che il Comune di Sant’Elpidio a Mare, per lo stesso tipo di problemi, aveva chiuso il cimitero di Cura Mostrapiedi in modo di poter intervenire con i trattamenti del caso. Allora mi venne il dubbio: come mai a Sant’Elpidio si interviene e a Montegranaro no? Così l’ho chiesto alla Michetti. E la Michetti mi ha ribadito che la situazione è quella che ha spiegato l’altro giorno (ne rimetto lo screeshot) e che non ha nulla da aggiungere.
Quindi, in conclusione, Sant’Elpidio a Mare reputa che questo sia il momento di intervenire, Montegranaro attende informazioni dagli esperti. Ma le siepi non lo sanno e, intanto, muoiono.

Luca Craia


2500 Euro di comparsate sul giornale



È di stamattina l’ultima dichiarazione dell’assessore al turismo e al centro storico sul giornale. L’ultima di una serie di apparizioni che autolodano l’operato di Beverati & Co. ma che non dicono i fatti reali, ossia che è stata investita una cifra di 2500 euro sulla promozione turistica ma non ci sono stati né promozione né turismo. Duemilacinquecento euro di soldi dei cittadini per accompagnare gruppetti sparuti di visitatori, per la maggior parte nostri concittadini che, mi permetterete, non possono essere considerati turisti, alla scoperta di pezzetti sparsi di Montegranaro, perché il grosso del centro storico è vergognoso da mostrare. E quei pochi turisti reali che sono venuti hanno anche trovato la maggior parte dei ristoranti chiusi e nessuna informazione ufficiale sull’ospitalità. Duemilacinquecento euro di soldi dei cittadini che, però, hanno consentito un bel ritorno di immagine all’assessore, spesso ospite dei giornali dove spara cifre a caso.
Parla di gruppi di una ventina di visitatori per volta, nei sette appuntamenti curati dalla responsabile pro tempore della biblioteca comunale, mentre le poche foto diffuse (chissà perché così poche) mostrano gruppi molto più piccoli dove la maggior parte delle persone non sono turisti venuti da chissà dove (a meno che uno che venga da San Liborio non lo vogliamo considerare un turista, il che ci starebbe visto che San Liborio, ultimamente, non viene più curata come fosse parte integrante del paese – ma questo vale per molte altre zone di Montegranaro).
Nel calderone dei numeri sparati sul giornale Beverati mette di tutto: le iniziative culturali in piazza, belle e lodevoli, che hanno sì richiamato pubblico ma certamente non turisti dalla costa, e la cena in piazza, riuscitissima ma ad uso e consumo dei montegranaresi. Insomma, poco a che vedere col turismo. Mette fantomatici accordi con imprenditori eugubini i cui frutti, però, non si sono ancora visti,  e l’estate sta finendo, per citare i Righeira. Non ci spiega, l’assessore, a cosa sono serviti i duemilacinquecento euro stanziati per un turismo che non c’è stato.
Un grande successo? Delle due l’una: o l’assessore mente sapendo di mentire o non ha la più pallida idea di cosa sia il turismo. In entrambi i casi forse sarebbe meglio che si dedichi ad altro, a qualcosa di cui sia un po’ più competente e su cui abbia qualche idea sul da farsi.

Luca Craia

martedì 1 settembre 2015

I parassiti dei cipressi dall’emisfero australe a quello boreale passando per Cura Mostrapie



Qualche giorno fa segnalai la situazione drammatica delle piante del nostro cimitero. Sia le siepi che i cipresso si stanno seccando, senza tanti giri di parole. A parte l’incuria generale in cui versa il nostro camposanto, credo che far morire queste piante ormai diventate storiche, sia davvero da irresponsabili. All’articolo rispose Il consigliere comunale Chiara Michetti spiegandoci che tale parassita è stato identificato come la piralide del bosso. Sono stati consultati agronomi ed esperti e il comune sta aspettando l’esito di tali consulti per intervenire. La Michetti, però, ci dice che l’intervento va fatto in periodi ben precisi, da cui desumiamo che, non essendo in corso alcun tipo di provvedimento, il periodo non è questo.
Poi leggiamo del Comune di Sant’Elpidio a Mare che interviene sul cimitero di Cura Mostrapiedi dove le piante sono attaccate da un parassita chiamato piralide del bosso. Curioso, ha lo stesso nome di quello che ha attaccato le nostre. Il Comune di Sant’Elpidio a Mare ha chiuso il cimitero per intervenire con urgenza cercando di salvare il salvabile. Da noi, invece, bisogna attendere il periodo più opportuno. Da noi non è questo il periodo più opportuno. A Sant’Elpidio a Mare, invece, sì. Ma, si sa, Cura Mostrapiedi è nell’emisfero australe mentre il nostro cimitero in quello boreale. Il parassita che ha attaccato le siepi del cimitero elpidiense evidentemente non è uguale al nostro, pare che sia una versione marsupiale. E poi da noi ora è estate mentre nell’emisfero australe è inverno, per cui i periodi non combaciano. A meno che la dottoressa Michetti non voglia illuminarci, credo che la spiegazione più logica sia questa. O forse ne ho un’altra ma non ve la dirò.

Luca Craia