A Monte Franoso era in scadenza l’appalto per la raccolta dell’immondizia.
Così in Comune di cominciò a ragionare su come fare il bando in modo che si
potessero ottenere maggiori servizi, magari abbassare un po’ i costi e, se ci
scappava, accontentare pure qualche amico. La ditta che aveva avuto la gestione
dei rifiuti fino ad allora era molto in buoni rapporti e si contava di poter
farle vincere di nuovo la gara. Per essere proprio sicuri di non fare
stupidaggini (che, agli amministratori di Monte Franoso, riuscivano molto bene)
si pensò bene di chiamare un tecnico esterno; tesserato del partito di
riferimento della maggioranza, ovviamente. Il tecnico chiese una bella cifra
con tanti zeri. Gli risposero va bene. Il tecnico prese il bando che aveva
fatto per un altro comune, fece un bel copia incolla, ci piazzò sopra l’elenco
delle vie da tenere pulite a Monte Franoso, lo consegnò in Comune e ritirò il
suo meritatissimo compenso.
Il problema fu proprio nel copia e incolla. Il tecnico, nel farlo,
ebbe talmente tanta fretta che non si curò di correggere il numero di abitanti,
lasciando quello del Comune precedente, i cui abitanti erano parecchi meno
rispetto a quelli di Monte Franoso. Inoltre, nel copincollare l’elenco delle
vie, ne dimenticò un bel po’. Non è cosa da poco perché è su questi parametri
che si fanno i conti delle spese. Così si andò al bando. Si presentarono
diverse ditte a concorrere, una delle quali era quella che aveva avuto l’appalto
fino al giorno prima. Questa sapeva bene quali erano i costi, conosceva il numero
esatto degli abitanti e l’elenco delle strade e non si mise per niente a
leggere i dettagli del bando: presentò la sua offerta coi dati reali. Altre
ditte, invece, che non conoscevano Monte Franoso, si lessero il bando con molta
cura prima di fare i conti.
Conseguenza fu che una delle ditte concorrenti fece il calcolo sui
parametri contenuti nel bando che, ricordiamocelo, erano sbagliati. Il costo
che ne venne fuori fu nettamente inferiore a quello che calcolò la ditta che
aveva avuto l’appalto fino a ieri e che aveva fatto i conti con i dati reali.
Ma nel bando c’erano i dati sbagliati e l’appalto, almeno sulla carta, lo vinse
l’altra ditta. Solo che, coi dati sbagliati, la ditta che vinse non avrebbe
potuto fare un buon lavoro perché o non ci stava con le spese o doveva tagliare
i servizi per rientrare nei costi. Un pasticcio.
Le buste con le offerte furono aperte a giugno. Fino alla metà di
luglio tutti furono impegnatissimi a bestemmiare, eccetto in tecnico che aveva
scritto che era troppo occupato a non farsi trovare. Da luglio in poi l’impegno
fu quello di fare finta di niente e raccontare fregnacce alla stampa, mentre si
cercava di trovare una soluzione. A ottobre ancora nessuno aveva l’appalto per
l’immondizia e questa veniva raccolta dalla vecchia ditta a costi
stratosferici. Intanto la sporcizia per le strade cresceva.
Come andò a finire? Ve lo dico nella prossima puntata.
Luca Craia