Mi ha fatto riflettere la lettura integrale
della missiva inviata da Annalena Matricardi, ex dirigente dell’Istituto
Comprensivo Montegranaro – Monte San Pietrangeli, al Consiglio di Istituto
della scuola da lei diretta fino a pochi mesi fa. La lettera fa un’analisi
molto lucida dell’operato dell’Amministrazione Mancini all’interno della
scuola, denunciando un comportamento politicamente censurabile fatto di
ingerenze e, soprattutto, di scarichi di responsabilità piuttosto pesanti. Ma
non è il contenuto della lettera a far scalpore, in quanto esso era già noto a
chi è minimante attento ai fatti che riguardano il nostro paesino. Il fatto di
rilievo risiede proprio nella necessità avvertita dall’ex preside di dover
esternare questo suo profondo malessere causato dal suddetto comportamento.
La lettera della Matricardi arriva dopo un
Consiglio Comunale dove il Sindaco ha esordito con un intervento molto forte, a
tratti addirittura violento, che ribadiva la non accettazione da parte della
maggioranza di alcun tipo di commento negativo, critica, considerazione
avversa. Questo perché questo tipo di esternazione si sta moltiplicando e
quello di Annalena Matricardi e solo l’ultimo in ordine di tempo. In vita mia
(e comincio avere un’età in cui posso guardare parecchio indietro negli anni)
non ricordo un’amministrazione comunale montegranarese così oggetto di critiche
da parte della società civile sotto ogni forma. La reazione del Sindaco è la
prova della difficoltà in cui si trova ma anche di una profonda insofferenza
verso la critica che, nella condizione minoritaria in cui versa la maggioranza
di governo (per quanto paradossale, la maggioranza è in minoranza nella società
civile), diventa un problema serio.
Il cittadino oggi è molto più attento che in
passato e nota quello che sta accadendo, con pezzi di società civile presi d’assalto
e polverizzati da questa amministrazione: la Proloco affossata definitivamente,
l’associazionismo messo in serissime difficoltà, Veregra Street posta in
discussione in maniera totalmente illogica, la graduale occupazione di posti
considerati strategici, ora la scuola. Sembra che ci sia una volontà
inspiegabile di distruggere. Ma non credo sia volontà; è solo ansia di
prestazione, consapevolezza dei propri limiti dovuti, appunto, a seri problemi
di consenso.
L’atteggiamento perennemente ostile, niente
propenso alla mediazione, non aiuta affatto. E, per quanto il campione di
questo modus operandi all’interno della coalizione sia il Vicesindaco, il
Sindaco non difetta affatto di questa particolare prerogativa. Ed è in aumento
anche in esponenti che, fino a poco fa, si erano distinti per il loro carattere
più diplomatico e accomodante. Penso al Perugini o a Roberto Basso. Credo che
questo evidente nervosismo derivi proprio dalla consapevolezza di non
rappresentare la maggioranza dei montegranaresi. Credo anche che, in questo
momento, l’amministrazione Mancini non rappresenta più neanche la totalità dei
propri elettori. È per questo che, nel mio piccolo e il più modestamente
possibile, mi sento di consigliare al Sindaco e ai suoi collaboratori un
atteggiamento più vicino al cittadino, meno sprezzante, meno, se vogliamo,
arrogante. Gioverebbe alla loro immagine, al rapporto con la cittadinanza e
alla città stessa, creando i presupposti per quel clima privo di veleni
auspicato a parole da Sindaco ma promulgato coi fatti.
Luca
Craia