venerdì 6 maggio 2016

Il punto sulle firme per la proposta di legge sulla legittima difesa.



Facciamo il punto su come procede a Montegranaro la raccolta delle firme per presentare la legge di riforma sulla legittima difesa. A oggi sono state superate le 400 firme. È un buon risultato ma da un paese di 13.000 persone e con un certo grado di benessere ci si potrebbe aspettare molto di più. Conoscendo però l’apatia e l’indifferenza tipica dei Montegranaresi, che si agitano solo quando vengono colpiti direttamente, ci si può accontentare. Ricordo che si può firmare presso l’Ufficio Anagrafe del Comune di Montegranaro (e in quello di tutti i Comuni italiani) entro la fine di maggio.
Per chiarezza sotto trovate, ancora una volta, il testo della proposta:

Art. 1
(Modifiche all’articolo 614 del codice penale)
1. All’articolo 614 del codice penale sono apportate le seguenti modifiche:
a) Al primo comma le parole “da sei mesi a tre anni” sono sostituite dalle seguenti ”da uno a sei anni”;
b) Al terzo comma sono aggiunte le seguenti parole:”Ma si procede d’ufficio se il fatto è stato commesso per eseguire un delitto
perseguibile d’ufficio”:
c) Al quarto comma le parole “da uno a cinque anni” sono sostituite dalle seguenti “da due a sette anni”;
d) Dopo il quarto comma è inserito il seguente:
Colui che ha posto in essere una condotta prevista dai commi precedenti non può chiedere il risarcimento di qualsivoglia danno subìto in occasione della sua introduzione nei luoghi di cui al primo comma”.
Art. 2
(Modifiche all’articolo 55 del codice penale)
1. All’articolo 55 del codice penale, in fine, è aggiunto il seguente paragrafo: “
Non sussiste eccesso colposo in legittima difesa
quando la condotta è diretta alla salvaguardia della propria o altrui incolumità o dei beni propri o altrui nei casi previsti dal secondo e dal terzo comma dell’articolo 52”.


Luca Craia

Stabilito l’o.d.g. del prossimo Consiglio Comunale. Bel lavoro dell’opposizione. Assente Antonelli.



La prossima seduta del Consiglio Comunale verterà principalmente sull’approvazione (quasi scontata, ma il quasi è d’obbligo, viste le marette in maggioranza) del bilancio preventivo ma, nella riunione dei capigruppo di ieri, si è anche stabilito l’inserimento all’ordine del giorno di un punto che a me sta molto a cuore. Si tratta della discussione della questione sollevata dalla petizione sul centro storico che ho promosso e che ha raccolto 269 firme e che, nonostante ciò e in barba allo Statuto Comunale, è stata bellamente ignorata dalla maggioranza di governo cittadina. Sempre in forza dello Statuto, a portarla in Consiglio è il gruppo di Viviamo Montegranaro con una richiesta firmata dall’ex capogruppo Gastone Gismondi.
Onestamente non mi aspetto grandi risultati da questa discussione perché la proposta era piuttosto forte e non mi pare che la Giunta Mancini sia predisposta nemmeno a prenderla in considerazione. Lo ricordo: si proponeva di evitare di spendere centinaia di migliaia di euro per un progetto faraonico e sostanzialmente inutile come quello che si pensa di realizzare in viale Gramsci per dirottare tali somme a favore del risanamento totale e definitivo del centro storico. Non ne verrà fuori nulla, probabilmente, ma che il Consiglio Comunale parli di questo argomento è già di per sé una buona cosa.
Nella riunione si è anche archiviato definitivamente l’intento di recedere l’associazione del nostro Comune dal sodalizio “Le città della terra cruda”. Anche qui L’Ape Ronza e, soprattutto, i membri del gruppo di discussione sono stati importanti in quanto l’appello lanciato ai Consiglieri Comunali dalle nostre pagine sembra sia stato recepito e si è optato per non attuare l’insano proposito. Ora si tratterà, però, di mettere finalmente a frutto l’adesione all’associazione sfruttandone le potenzialità per studiare un piano di recupero e valorizzazione del nostro patrimonio in terra cruda.
Nota a margine: mi si riferisce l’assenza del Presidente del Consiglio Walter Antonelli e non è la prima volta che risulta non presente al vertice dei capigruppo. Spero si tratti di impegni di lavoro che coincidentemente capitano nel giorno fissato per la riunione, ma che a presiedere sia una consigliera giovane e inesperta come la Michetti anziché il maggiormente titolato titolare, specie alla luce delle evidenti divergenze tra Antonelli e la Giunta, ci fornisce un altro segnale poco rassicurante sulla tenuta di questa maggioranza.


Luca Craia

giovedì 5 maggio 2016

Antennona: 42 giorni allo switch on. E tutto tace.



Due righe due solo per ricordare che al 16 giugno mancano solo 1 mese e 12 giorni, ossia 42 giorni. Non ci mettono molto a passare, lo sappiamo bene. E il 16 giugno, se non si sarà trovata una soluzione per l’antennona di San Liborio, bisognerà per forza accenderla e, a quel punto, non ci sarà più nulla da fare.
La strategia Vodafone è chiarissima: si temporeggia per arrivare prossimi alla data, in modo che, per non rischiare un'accusa di interruzione di pubblico servizio, toccherà accendere i ripetitori così come sono. La strategia del Comune di Montegranaro, invece, non è comprensibile. Da fuori sembra che non si stia facendo nulla. Non si sa se le trattative coi privati, proprietari dei siti alternativi proposti nell’ultimo incontro con la compagnia telefonica, stiano andando avanti o stiano ferme.
Intanto, però, l’unica iniziativa concreta che il Comune poteva prendere, ossia l’ordinanza di abbattimento del palo installato in maniera non corretta rispetto al progetto originale, ancora non è stata presa e non se ne capisce il motivo. In Comune è inerte come, del resto, è sempre stato fin dall'inizio della vicenda che, non fosse stato per questo blog e l'azione congiunta dell'opposizione, sarebbe passata in cavalleria. Però… tic tac… l’orologio non si arresta. Il 16 giugno è dietro l’angolo.

Luca Craia