Il teatro Novelli: tutti ne parlano nessuno sa esattamente quali siano
le condizioni attuali della piccola sala situata al primo piano del Palazzo Comunale.
Le mie informazioni si fermano a oltre due anni fa, l’ultima volta che ci
entrai, invitato dal Commissario Prefettizio Ianieri per fare un sopralluogo insieme all’ingegner
Fabio Alessandrini, allora responsabile dell’Ufficio Tecnico. Quello che vidi
fu spaventoso: infiltrazioni d’acqua che minavano la struttura delle volte in
camorcanna e rovinavano le decorazioni a tempera, guano di piccione in quantità
impressionanti, uno stato di degrado marcato e pericoloso. Già a quel tempo era
evidente quanto fosse urgente intervenire.
L’Amministrazione Comunale aveva inserito nel proprio programma
elettorale la ristrutturazione del Municipio, così come c’era la malsana idea
di rivoluzionare viale Gramsci e piazza Mazzini. Solo che quest’ultima è già
finanziata, incuranti del parere negativo espresso da tantissimi cittadini e da
quasi tutti i commercianti, mentre il Municipio deve attendere. Attendere
significa che rischiamo di trovare il teatro Novelli e tutto il primo piano,
di grande pregio e valore nella sua interezza , compromessi in maniera forse
irreparabile. E non si capisce perché.
Non si capisce il motivo per cui ci si sia impuntati sul progetto di
viale Gramsci, tanto da prendere il finanziamento prima ancora di aver
ascoltato i cittadini e gli operatori economici. È un progetto che non piace, c’è
la petizione che ho promosso, c’è una lettera dei commercianti del centro, c’è
stata un’assemblea pubblica dove la gente ha sostanzialmente bocciato il
progetto che, tra l’altro, potrebbe essere deleterio per le residue speranze di
rivitalizzare il centro. Eppure si va avanti a testa bassa.
I commercianti sono estremamente preoccupati: il progetto rischia di
danneggiarli seriamente. Qualcuno si è chiesto cosa accadrebbe quando si chiude
la piazza, per esempio, con le auto che possono circolare in una sola direzione. Sta
per partire una nuova lettera degli operatori economici che prelude ad azioni
legali congiunte. Una class action dei commercianti sarebbe un inedito
pericoloso per Montegranaro, che aprirebbe un contenzioso fratricida tra
cittadinanza e amministratori. Lo si può scongiurare riaprendo il dialogo con
la popolazione, magari cominciando proprio nella prossima seduta del Consiglio
Comunale, dove la petizione sul centro storico e viale Gramsci sarà discussa.
Del resto era proprio Montegranaro Riparti a fare della partecipazione la sua
bandiera, bandiera che oggi non sventola più.
Luca Craia