Sotto riporto un comunicato redazionale di Italia Nostra che dice
tutto, per cui non dovrei aggiungere altro. Mi limito a sottolineare come i
cugini sangiustesi dell’amministrazione montegranarese, con la quale vanno d'amore e d'accordo, per la serie “una
faccia, una razza”, in tema di ambiente riescono a surclassare i nostri e alla
grande. Mentre i nostri si limitano al silenzio, colpevole e gravissimo, ma pur
sempre silenzio sulla questione dell’antenna Vodafone, i nostri dirimpettai
addirittura approvano una variante al PRG in barba a tutti vincoli, al buon
senso e alla stessa coerenza, per far realizzare un centro di smaltimento per
rifiuti pericolosi. Speriamo non ne nasca una competizione a chi fa peggio perché,
visti i campioni in gara, sia nostri che loro, rischiamo di vederne delle
belle. O delle brutte. Leggete sotto.
Luca Craia
Marche:
un’industria pericolosa in area tutelata a Monte San Giusto?
L’8 marzo del 2014 Italia Nostra fu invitata a Monte
San Giusto per partecipare ad un incontro per la “FABBRICA DELLE IDEE”, organizzato da un gruppo di giovani che
poi vinse le elezioni amministrative comunali. In quella occasione Italia
Nostra fu invitata per illustrare la necessità della tutela dell’ambiente e
della salute come previsto dalla Costituzione Italiana. E’ pertanto con
sorpresa che siamo stati informati che sembra esservi la volontà, da parte dei
vincitori di quelle elezioni, di far approvare una variante al Piano Regolatore
del Comune per localizzare su suolo agricolo, con un alto livello di
salvaguardia, il progetto di una azienda che non ha alcuna caratteristica di
start up, di impiego di tecnologie avanzate, di occupazione qualificata.
Il progetto riguarda un impianto di riciclaggio di
rifiuti speciali (scarti di edilizia) che, per legge, è una attività pericolosa
di 1^ classe che dovrebbe avere una estensione di 10.400 metri quadrati per
trattare circa 20.000 tonnellate l’anno di rifiuti con la produzione di polvere
e di PM10, di traffico pesante, di rumore, di distruzione del paesaggio
agricolo naturale con l’immissione di reflui, pur trattati, nel Torrente
Cremone!
Per far ciò si rende necessaria la approvazione di una
variante al Piano Regolatore Comunale perché la previsione di un
insediamento industriale nella area interessata, nella frazione di San
Filippo, è in contrasto con quanto previsto:
- dal PRG vigente in quanto essa è “area agricola di salvaguardia paesistica
ambientale dove non è
consentita alcuna nuova costruzione”,
- dal Piano Territoriale di Coordinamento perché
rientra nelle “aree coltivate”
- dal Piano Paesistico Ambientale perché rientra
“nell’area di alta percettività
visuale”,
- dal Codice dei Beni Culturali e Paesaggistici
perché è “paesaggisticamente
vincolata” essendo entro la “fascia
di rispetto del torrente Cremone”.
Al di là dei pareri di alcuni enti con una marea di
prescrizioni che nessuno sarebbe in grado di far rispettare, il problema è
quale sviluppo economico e sociale si intenda proporre per Monte San Giusto.
La realizzazione di una industria pericolosa in area di pregio naturale è
quanto rimane di tutte le avvincenti idee che furono elaborate dalla “fabbrica delle idee” solo due anni
fa? E’ quindi un problema politico quello che il Consiglio Comunale
dovrà sciogliere prossimamente, ascoltando in primo luogo i cittadini e
ragionando se il progresso possa essere rappresentato dal sacrificio del suolo,
dell’ambiente, della salute dei cittadini.
Ci appelliamo pertanto al Sindaco ed ai Consiglieri
Comunali affinché tale riferita volontà sia smentita dai fatti, bocciando, se
proposta, la variante al vigente Piano Regolatore.