Non so a voi ma a me fa una certa tristezza passare per la rotatoria
della circonvallazione e vedere quella fontana spenta, rotta, coi pezzi in
mezzo alla strada che nessuno raccoglie. Fa tristezza perché rappresenta il
simbolo della fine di un’era, il tramonto di quella Montegranaro opulenta e un
po’ gradassa, paese ricco e invidiato, luogo dove vivere bene, lavorare,
spendere. Rappresenta, secondo me, il triste declino di un paese che poteva, un
paese che faceva, un paese che, nel bene o nel male, rappresentava qualcosa da
indicare, da guardare.
Ricordo che non mi piacque, quella fontana, quando fu realizzata. Non perché
fosse brutta ma perché era, secondo me, un inutile spreco di soldi, un
esercizio di sfarzo anche un po’ snob. Costò anche cara, se ben ricordo. Però
fu costruita e pagata, e nel tempo divenne uno dei simboli di Montegranaro. Per
dare indicazioni si utilizzava dire “la rotonda della fontana”. Era il primo
impatto con il centro del paese per chi veniva da fuori e, accesa, coi suoi
spruzzi e i colori delle luci, era anche un bel vedere.
Oggi è lì, una vasca vuota, scrostata. La scatola elettrica spaccata e
buttata per terra. Le luci spente, così come quella scritta con il nome del
nostro paese, scura come questo momento. Ha ragione Gianni Basso ad arrabbiarsi
per questo. Ha ragione perché non si può buttare via una cosa realizzata da
altri con soldi pubblici solo perché non ci piace, solo perché l’ha fatta un
avversario. Non si può mandare in malora un pezzo di paese per ripicca, per
sfregio.
Suona come una rappresaglia, una vendetta. Ma è una vendetta costosa, perché
quella fontana, così come le altre opere del passato che si stanno lasciando
marcire, prima o poi ci chiederà il conto. Ci sarà da metterci le mani quando
sarà troppo degradata tanto da rappresentare non più soltanto un qualcosa di
esteticamente negativo ma anche un pericolo, un intralcio. Allora toccherà
intervenire e la situazione sarà talmente degradata che costerà caro. Tutto
questo per fare dispetto a Basso. Ma il dispetto sarà per i cittadini di Montegranaro.
Luca Craia