Siamo agli
sgoccioli di una campagna elettorale che, pur essendo diretta a un referendum
istituzionale, ha assunto toni politici da grande elezione. Il dibattito è
stato asprissimo e a tratti cattivo, proprio per una volontà specifica dei promotori
della riforma costituzionale oggetto della consultazione, in primis lo stesso
Presidente del Consiglio, che sanno benissimo che, abbassando il livello della
discussione possono trarre vantaggio, questo perché si esce dall’oggetto
specifico della discussione e si passa allo scontro personale, come nella
miglior tradizione mafiosa italiana.
Il Comitato per
il Sì sta calando le carte migliori nell’ultimo periodo; grande dispendio di
denaro, del quale nessuno chiederà mai la fonte, e colpi bassi a non finire,
anche utilizzando poteri dello Stato e organi di informazione, mai come ora
asserviti al potere. A cercare di arginare questo strapotere mediatico c’è un
Comitato per il No non fortissimo in quanto eterogeneo e non rappresentativo di
tutte le forze in campo contrarie alla riforma (basti pensare che il Movimento 5
Stelle fa campagna per conto proprio). Ciononostante gli strumenti del Comitato
per il No sembrano forti in quanto basati sulla ragione e sulla ragionevolezza.
Si cerca di riportare il dibattito non sullo scontro politico ma sul tema
istituzionale, cercando di far capire agli elettori ancora indecisi quali
possano essere le conseguenze della riforma e quali sono le lacune
giurisprudenziali della stessa.
Questa sera,
a Montegranaro, ci sarà un incontro importante con un personaggio pesante nel
campo del No, Oriano Giovannelli. L’ex Sindaco di Pesaro è un esponente di
spicco del Partito Democratico, quello stesso partito che ha sposato la riforma
voluta dal suo segretario e sta facendo campagna elettorale come se non ci
fosse un domani. Giovannelli è ancora nel PD ma fa parte di quella minoranza
che dice no alla riforma. Questa sera, a Montegranaro, cercherà di esporre il
suo punto di vista nel tentativo di far capire ai meno attenti e agli indecisi
quali danni la riforma potrà portare all’Italia. L’appuntamento è alle 21,30 in
piazza Mazzini, presso la Sala Francescani.
Luca
Craia