mercoledì 30 novembre 2016

Arrivano meno soldi ma in Comune non si preoccupano



Era prevedibile e, anzi, qualcuno l’aveva anche previsto, quello che sta accadendo ai conti pubblici comunali a Montegranaro. Del resto, con la crisi economica galoppante e il settore calzaturiero che sta tracollando, cosa ti volevi aspettare se non un calo delle entrate? Il vicesindaco, nonché assessore al bilancio, però, si dice tranquillo perché, con la manovra di assestamento che si porta in Consiglio Comunale stasera, “si resta negli equilibri di bilancio”.
Equilibri che, però, tanto equilibrati non sembrano, almeno da un punto di vista politico. È stato pubblicato il piano delle opere pubbliche e si prevede di spendere un bel po’ di quattrini, oltre a quelli già previsti come, per esempio, il tanto discusso progetto per viale Gramsci. A tutto questo andranno aggiunti i danni del terremoto che, per quanto Sindaco e Vice continuino a fare gli struzzi ficcando la testa nella sabbia e facendo finta che il problema non ci sia, il problema c’è eccome. E stare fuori dal cratere, anche in virtù della politica minimizzante che contraddistingue questa amministrazione, che ha sempre dichiarato come di scarsa entità i danni stessi, non aiuta.
È probabile che, col terremoto, come di solito accade, arriveranno fondi da spendere in opere pubbliche e forse è questo che tiene sereno il nostro Ubaldi. Ma, stando al trend negativo del bilancio e alle contromisure che paiono inesistenti, anche per quanto riguarda la ricerca di soluzioni alla crisi e di fonti reddituali alternative. Stasera sentiremo le sue interpretazioni ma mi pare già di sentire la solita sequela di accuse e scarichi di responsabilità su chi c’è stato prima. Scommettiamo?

Luca Craia

Bambole, non c’è una lira (per il centro storico)



Ho letto con ansia e pieno di aspettative il programma triennale delle opere pubbliche 2017/2019 del Comune di Montegranaro pubblicato ieri sull’Albo Pretorio online. Lo aspettavo perché l’assessore al Centro Storico, Giacomo Beverati, poco tempo fa, apprendendo la notizia che Arkeo, Il Labirinto e Città Vecchia avevano cominciato un percorso di analisi dei problemi del centro storico per giungere a delle proposte concrete da presentare all’Amministrazione Comunale, aveva risposto (sul giornale, mica a voce ai diretti interessati) che il progetto già c’era e che presto sarebbe stato incaricato un tecnico per studiare le criticità (ma se il progetto già c’è, le criticità già le conosciamo, no?). Mi aspettavo, quindi, in base a queste dichiarazioni e, soprattutto, per il fatto che il progetto pare ci sia già, che nel programma triennale delle opere pubbliche venisse indicata la somma disponibile per questo progetto e i tempi della sua realizzazione.
Non vi dico la delusione perchè sono diventato matto a leggere e rileggere il documento ma niente, del centro storico non c’è traccia. È vero: si parla di Municipio, al quale vengono destinati 500.000 Euro (cifra, oltretutto, difficilmente sufficiente a coprire gli interventi necessari, specie dopo il terremoto), ma di altre tracce dell’antico castello montegranarese non c’è neanche l’odore. Se lo sono dimenticato? Strano, anche perché il documento è piuttosto vincolante e serve per mettere le cifre necessarie nel bilancio. Quindi, di che progetto parlava Beverati? Quando pensa di cominciare a realizzarlo? Con che soldi pensa di farlo?

Luca Craia

martedì 29 novembre 2016

Sciapichetti di nome e di fatto.



Consentitemi la battuta ma in nome omen in questo caso ci sta tutto: l’assessore Angelo Sciapichetti dice una sciocchezza, quando afferma che “svegliarsi il 5 dicembre con la vittoria del No sarebbe come un’altra scossa 6.5 per il nostro territorio”. La prendo come una “sciapata”, per parlare in marchigiano, una cosa detta con superficialità. Però da un assessore regionale mi aspetterei maggiore attenzione alle parole, specie quando queste possano riaprire ferite recenti, ancora sanguinanti. Utilizzare il dramma del terremoto, che ha mietuto vittime e distrutto e desertificato intere aree della nostra splendida regione, per fare propaganda a un referendum che più che istituzionale è diventato biecamente politico non fa onore a un uomo che dovrebbe avere a cuore la terra che amministra. Per cui mi piacerebbe sentire Sciapichetti fare le scuse ai Marchigiani colpiti da quella vera, di scossa 6.5. Lo vorrei sentir dire: scusatemi, ho detto una sciapata.

Luca Craia