sabato 3 dicembre 2016

Babbonatale di mare



Un bel giorno di dicembre
molto freddo, come sempre
un amico manovale
avvistò Babbonatale

che parlava un po’ compito
con un uomo del partito
cui una volta iscritto era
prima di cambiar bandiera.

Dopo aver tanto girato
e il comun sponsorizzato
fece lui subito dopo
come suole fare il topo

che s’accorge che la barca
acqua tanta, a fiumi imbarca
e si butta lesto in mare
incurante di affogare

e dei tanti suoi alleati
sul vascello abbandonati.
Cerca un legno che galleggia
mentre il nuovo giorno albeggia.

Riapre Sant’Ugo, il tesoro più prezioso di Montegranaro


L'interno della chiesa di Sant'Ugo in una foto di Alberto Monti

Prosegue l’impegno dei volontari di Arkeo per valorizzare i beni culturali montegranaresi. Domani, come ogni prima domenica del mese, riaprirà la porta la chiesa di Sant’Ugo e ci saranno le donne e gli uomini di Arkeo al servizio dei visitatori che vorranno godere della bellezza di questo luogo meraviglioso, il tutto gratuitamente.
La chiesa di Sant’Ugo, tradizionalmente chiamata cripta in maniera erronea, visto che non si tratta di una cripta ma di una chiesa a tutti gli effetti, è la testimonianza storica più importante di Montegranaro e una delle più antiche di tutto il Fermano. La sua edificazione non è databile in maniera certa ma esistono testimonianze che ne attestano l’esistenza già nell’829 e contiene affreschi risalenti al 1299.
Le visite sono gratuite, come si sa, ma lasciando un’offerta si aiuterà Arkeo nelle sue opere di promozione culturale e nei suoi studi archeologici. Le offerte raccolte da Arkeo hanno reso possibile, per esempio, la realizzazione dello stesso impianto di illuminazione della chiesa, il restauro di un crocifisso ligneo del XVII secolo contenuto nella chiesa stessa e, ancora in attesa di autorizzazione da parte della Sovrintendenza, il restauro del Sacello Lauretano della chiesa dei SS. Filippo e Giacomo.

Luca Craia

Montegranaro a luci rosse: la strategia di Beverati per rilanciare il centro storico



Io l’ho capita, la strategia dell’assessore al centro storico per rilanciare il castello di Montegranaro. Mi ci è voluto un po’ ma, alla fine, l’ho capita. Ho pensato che non ci fosse, questa strategia, che il progetto di rivalutazione era una delle tante panzane che ci vengono raccontate ogni giorno dai nostri bugiardissimi amministratori e, invece, la strategia c’è e adesso è chiara, anzi, per la verità è un po’ scura ma si capisce lo stesso. Per capirla ci sono volute le luminarie natalizie.
Ecco come vuole rilanciare il centro storico l’Architetto Beverati: attirando gente a vedere cose incredibili. Perché, per esempio, l’illuminazione natalizia di quest’anno, quei lampioni che diventano rossi, poi blu, poi chissà cos’altro, è una delle cose più incredibilmente brutte che io abbia mai visto. È scura, triste, squallida, ridicola, spettrale. Fa paura. Favorisce l’imboscamento del criminale. Pare uscita da un film dell’orrore. Credevo che la bellezza o la bruttezza di una cosa fosse una questione soggettiva e, invece, Beverati mi ha dimostrato che esiste la bruttezza oggettiva.
Eccola, quindi la strategia: la gente verrà da ogni dove per poter ammirare l’illuminazione più brutta del mondo e questo rilancerà l’economia del centro storico. Così come in passato la bruttura del palazzaccio ha fatto finire Montegranaro nei libri di architettura di mezzo mondo come esempio di orrore architettonico, così come in tempi recenti la torre ascensore di Basso ha stimolato la curiosità dei forestieri per la sua bruttezza e per la storia degli UFO, il nuovo tentativo di far diventare famosa Montegranaro sarà sicuramente proficuo e porterà frotte di turisti. Del resto dei segnali in questo senso li abbiamo già avuti con la casa lungo le mura castellane, la cui ristrutturazione fu seguita proprio dal nostro architetto, dipinta di giallo limone, perfettamente stonata (un autentico cazzotto in un occhio) con il contesto architettonico circostante ma che sicuramente non passa inosservata.
Ora probabilmente partirà la promozione, anche grazie ai numerosissimi contatti nel mondo del turismo culturale che l’architetto vanta, per portare fiumi di visitatori a Montegranaro per vedere l’illuminazione natalizia più brutta del mondo. Poi, passate le feste, ci occuperemo di promuovere a dovere il resto del centro storico, il più massacrato del mondo. Saremo famosi!


Luca Craia