Siamo al
quinto giorno di giacenza dell’enorme “discarica” di rifiuti (per lo più mobili
e suppellettili domestiche) ammonticchiati in via Solferino, di fronte alla
casa natale del Santo Patrono di Montegranaro, San Serafino, tanto per dimostrare
quale grande devozione si abbia nel confronti del Santo. In cinque lunghi
giorni, in cui la giacenza è stata documentata fotograficamente dalla pagina
Facebook di questo blog, pagina risaputamente molto frequentata dai nostri
amministratori, nessuno si è preso il pensiero di mandare qualcuno a rimuovere
quella lordura indecorosa di cui ogni Montegranarese che si rispetti, per primi
gli amministratori comunali, dovrebbe vergognarsi.
Non è il
primo caso di questo genere: i rifiuti, a Montegranaro, vengono abbandonati
sistematicamente in ogni dove, persino dentro i bidoni degli altri, fatto che
denuncia di per sé la fallacità del sistema e del meccanismo che dovrebbe
punire chi non rispetta le regole ma che, in questo modo, diventa non
identificabile a meno di non punire il malcapitato possessore del bidoncino
stuprato. Tutto questo avviene nonostante l’approvazione, lo scorso 4 agosto,
del regolamento comunale sull’igiene ambientale, regolamento portato in
Consiglio Comunale e approvato con un atto di forza dell’assessore all’ambiente
Roberto Basso. Tanta foga nell’approvazione sembrava presagire tempi bui per i
trasgressori e, invece, a tutt’oggi per l’immondizia è il far west, nonostante
l’impegno della stragrande maggioranza dei Montegranaresi che fa raggiungere al
Comune di Montegranaro traguardi più che rispettabili in termini di percentuali
di differenziata prodotta.
Se, quindi,
l’urgenza di approvare il regolamento non c’era, perché Roberto Basso ha voluto
approvarlo nonostante le reiterate richieste della minoranza di avere
quantomeno il tempo di studiarlo prima di approvarlo? Sembrerebbe un
comportamento capriccioso, infantile, per imporre la propria volontà in maniera
fine a se stessa e forse un po’ lo è, ma occorre analizzare la figura politica
del nostro assessore per capire bene il perché di questo modus operandi così
poco democratico, rispettoso e pratico.
Roberto
Basso, politico di ultima generazione, molto giovane, è erede di un altro uomo
politico che ha occupato ruoli chiave nel passato e ora ha abbandonato la
politica attiva per dedicarsi a tutto tondo del suo lavoro senza temere accuse
di ingerenze, essendo titolare di uno studio tecnico storico. Il giovane Basso
può comunque contare sull’esperienza paterna e su una sua intelligenza politica
innata che lo fa muovere con molta scaltrezza.
La sua
carriera politica è stata fulminante: prima segretario dei Giovani Democratici,
la sezione giovanile del PD ormai sparita (proprio sotto la sua segreteria) per
poi diventare Segretario Politico cittadino del PD stesso (sezione anch’essa
pressochè sparita sempre sotto la sua segreteria) e arrivare, nel contempo, all’assessorato
all’ambiente dal quale, però, riesce a occuparsi anche di faccende inerenti
altri uffici, come nel caso dell’assessorato all’urbanistica in cui, su
esplicita richiesta del titolare, Aronne Perugini, troppo occupato tra Comune e
Provincia, sostiene l’attività dell’assessorato facendo spesso le veci del
titolare, o come nel caso dell’assessorato alla cultura sotto Veregra Street in
cui ha completamente sostituito Beverati.
Roberto
Basso è un uomo di partito, ma riesce a captare la benevolenza anche altrove:
ricordiamo le collaborazioni col Movimento 5 Stelle o con Sel, collaborazioni però
tutte finite piuttosto male, con reciproci scambi di accuse e poco amichevoli
brindisi in Consiglio Comunale. È anche abilissimo a trovare simpatie tra i
giovani e vanta un folto fan club sempre pronto a prenderne le difese. Non si
cala mai direttamente nelle dispute, anzi, è astutissimo nel provocarle per poi
assumere il ruolo di paciere.
Nella sua
coalizione, nonostante la giovane età, è sicuramente quello che si sta muovendo
meglio, acquisendo sempre più potere. Ecco spiegato l’atto di forza compiuto lo
scorso agosto col regolamento dei rifiuti, un regolamento adottato in tutta
fretta e rimasto ancora lettera morta, inapplicato. Evidentemente Basso doveva
ribadire la sua posizione di supremazia in maggioranza, magari dopo qualche
piccola défaillance durante Veregra Street. E ci deve essere riuscito visto
che, a tutt’oggi, la sua voce è autorevole e ascoltata, sia in veste di segretario
del partito di maggioranza che di assessore.
In un
panorama di personalità politiche piuttosto approssimative, Roberto Basso
svetta senz’altro e si candida fin d’ora a uomo di punta, forse il candidato
della sinistra alle prossime elezioni.
Luca Craia