giovedì 15 dicembre 2016

Il presepe terremotato



Anche quest’anno ho fatto il mio presepe. Solo che cercavo le casette e non le trovavo. Mi hanno detto che c’è stato il terremoto e le casette non ci sono più. Allora mi sono messo a cercare i pastori e non trovavo neanche quelli. Mi hanno detto che c’è stato il terremoto e i pastori sono stati spostati nei camping lungo la costa. Mi sono detto: faccio il presepe con le pecorelle. Ma non trovavo neanche quelle: pare che non ci siano più neanche loro, perché c’è stato il terremoto e i pastori sono stati spostati tutti lungo la costa, ma senza le loro pecore che in camping non stanno bene. Volevo fare la strada con la ghiaietta bianca ma pare che la strada se la sia mangiata il fiume: sai, c’è stato il terremoto. 
La capanna è lesionata, così ho fatto una grotta con la carta-roccia. Ci volevo mettere dento il bue e l’asinello ma non ho trovato il bue, che deve aver fatto la fine delle pecore, mentre di somari ne ho trovati un sacco. Maria e Giuseppe, però, stavano nello stesso posto dove li ho lasciati l’anno scorso. Li ho messi nella grotta, sperando che non vengano altre scosse a far cadere pure quella, e sono sicuro che il 25 dicembre Gesù Bambino nascerà anche quest’anno, nonostante il terremoto.

Luca Craia

mercoledì 14 dicembre 2016

Il Comune riapre ma Montegranaro è senza chiese. Non esiste l’eccesso di prudenza

San Serafino transennata
La messa nel teatrino della Pievania è una cosa triste. Sa di accampamento, di precario, di provvisorio. Si può tollerare per un po’ di tempo ma poi occorre tornare alla normalità. Montegranaro vede il suo centro senza chiese. In realtà SS.Filippo e Giacomo è perfettamente agibile, ma San Francesco, che è la chiesa principale e sede parrocchiale, nonché l’amatissima San Serafino sono chiuse e, al momento, non si sa se e quando potranno riaprire.
I danni all'interno dell'ala ovest di Palazzo Francescani
È per questo che leggere la notizia, di per sé buona, della prossima riapertura, seppur parziale, del municipio rasserena e preoccupa allo stesso tempo. Preoccupa perché, prima di tutto, si riapre un luogo destinato al pubblico ma parzialmente inagibile, visto che il piano superiore non è certamente in ottime condizione e, a quanto si apprende, il piano terra verrà reso fruibile tramite l’ingabbiamento del soffitto. È non è tranquillizzante nemmeno l’atteggiamento con il quale si afferma che, per esempio, Palazzo Francescani non abbia subito danni quando gli stessi sono visibili a occhio nudo.
Le crepe sulla parete esterna all'abside di San Serafino
Ora la domanda è: quando riaprirà San Serafino, sempre che riapra? Da qualche giorno circola una voce che vorrebbe una sua rapida riapertura, cosa anch’essa molto preoccupante visto che l’edificio mostra evidenti lesioni dovute al terremoto: il corpo del porticato si è staccato dal corpo principale e la parete di fondo, dal lato dell’abside, è segnata da grosse crepe e si manifesta spanciata verso l’esterno.
Il materiale caduto in San Serafino la mattina del 30 ottobre
La stessa chiesa, di proprietà del Comune, mostrava crepe vistose in prossimità del presbiterio già dopo la prima scossa, quella di agosto. Ciononostante è stata tenuta aperta fino a quando la terza scossa ha fatto cadere calcinacci quasi sopra il fedeli in attesa della messa. Diciamo che, forse, c’è stata un po’ di superficialità, cosa che non vorremmo accadesse di nuovo.
Non vorrei che partisse il solito coro della tifoseria del Comune a oltranza ad accusarmi di allarmismo: chiedo solo prudenza, perché con la vita delle persone c’è poco da scherzare e da schierarsi di qua o di là. Meglio essere troppo prudenti che superficiali.

Luca Craia

martedì 13 dicembre 2016

E a Montegranaro torna il cinema.



E spezziamola una lancia a favore del nostro assessore alla cultura una volta tanto, dopo averlo ripetutamente (e, secondo me, giustamente) rimproverato per una gestione, diciamo, strascicata e trasandata del suo ufficio. In realtà non cambio affatto opinione su come Giacomo Beverati stia gestendo la cultura a Montegranaro, senza un progetto che guardi lontano, senza una visione di insieme, scollato dal mondo associazionistico che, in fatto di cultura, è quello che realmente produce qualcosa in paese, a parte la bella stagione teatrale. Però la notizia che al La Perla torni il cinema, seppure per una breve rassegna di film d’autore che terminerà il 26 gennaio, mi pare bella e degna di rilievo; e anche l’assessore, per una volta, merita il mio plauso.
Si tratta di un accordo con l’associazione Circolo del Cinema Metropolis di Porto San Giorgio, un sodalizio culturale che da anni si occupa di portare la cultura del cinema sul territorio e che ha proposto questa rassegna al Comune, evidentemente approfittando del vuoto di gestione della bella sala cinematografica montegranarese. L’accordo prevede un patrocinio oneroso per il Comune, il che non significa soldi da sborsare ma solo la messa a disposizione di sala e attrezzature. Quindi la cosa è quasi gratuita.
Per il momento sono noti soli i titoli programmati per dicembre, ma si continuerà, come già detto, per tutto gennaio. A dicembre si proietteranno due film d’autore, La Stoffa dei Sogni di Gianfranco Cabiddu con Sergio Rubini e Ti amo Presidente di Richard Tanne. Previsti anche due lungometraggi per ragazzi, Il Regno di Wuba, film di animazione cinese, e il cartone francese Un gatto a Parigi di Jean Loup Felicioli e Alain Gagnol.
È un bell’esperimento che ci si augura possa dare indicazioni positive su come utilizzare la potenzialità del teatro montegranarese come sala cinematografica, al di fuori dai circuiti commerciali consueti e, quindi, dalla concorrenza con la grande distribuzione e i multisala, proponendo cinema di livello, intrattenimento e cultura. Per una volta, bravo Beverati.

Luca Craia