venerdì 16 dicembre 2016

Resa nota la programmazione teatrale di Montegranaro. Sergio Rubini e Tullio Solenghi nomi di spicco.



Parte tardi ma con grandi ambizioni la stagione teatrale 2016 del Comune di Montegranaro per il teatro La Perla, un cartellone ricco di spettacoli interessanti con nomi di alto livello a impreziosire una già ghiotta proposta culturale. È infatti tutta di buona qualità, la programmazione allestita dal responsabile cultura Giuseppe Nuciari, ma sono Sergio Rubini e Tullio Solenghi i due assi nella manica, che verranno calati tutti e due nel 2017: Rubini andrà in scena sabato 25 febbraio con lo spettacolo “Sud”, mentre Solenghi calcherà il palco del La Perla col suo “Decameron” sabato 25 marzo.
Il programma, in realtà, è diviso in due settori: la prosa e lo spettacolo, quest’ultimo a cura di Tam. È possibile abbonarsi soltanto alle tre rappresentazioni di prosa, con un costo di 30,00 Euro ridotto a 25 per i minori. Per informazioni occorre rivolgersi alla biblioteca comunale mentre il pagamento va effettuato tramite bonifico bancario direttamente all’AMAT (IBAN IT41N0605502600000000001472).
È UNA piccola pecca nell’organizzazione perché si poteva dare un servizio migliore all’utenza per i pagamenti. Altra piccola annotazione: forse è ora di aprire un ufficio turismo e cultura apposito, magari sempre in biblioteca, ma con uno sportello dedicato, quantomeno come immagine.
Di seguito il programma nel dettaglio.

Luca Craia

Giovedì 22 dicembre ore 21.30
EVOLUTION DANCE THEATER
(Stagione prosa)

Sabato 28 gennaio 2017  ore 21.30
GINEVRA DI MARCO 
Canta Mercedes Sosa “Todocambia”
(Tam)

Sabato 25 febbraio ore 21.30
SERGIO RUBINI “Sud”
(Stagione prosa)

Sabato 11 marzo ore 21.30
“Entry” - coproduzione Veregra Street (fuori abbonamento)

Sabato 25 marzo ore 21.30
TULLIO SOLENGHI “Decameron”
Stagione prosa

Domenica 2 aprile 2017 ore 17
PROSCENIO TEATRO “Goal”
(con Stefano tosoni e Lucio Matricardi)
(TAM)

La Regione blocca la costruzione delle casette per i terremotati. Politica distante anni luce dalla gente.



È stupefacente come la politica si allontani sempre più dalle reali necessità dei cittadini. Il caso del terremoto del centro Italia sta dimostrando in maniera lampante come chi amministra il nostro Paese, dal governo centrale alle piccole amministrazioni, sia distante anni luce dalla realtà. In questo caso assolvo le amministrazioni comunali dei paesi colpiti direttamente e in maniera più massiccia, che stanno facendo, nella maggior parte dei casi, miracoli per gestire una situazione difficilissima. Ma a rendere ancora più complicato il loto compito ci si mette la burocrazia e l’ottusità di funzionari che non hanno la minima idea di quello che sta accadendo e di quello di cui la gente ha bisogno. Ma i funzionari, in mancanza di direttive politiche ben precise, si limitano ad applicare la legge. Ecco quindi che la responsabilità grava assolutamente sul capo degli amministratori politici.
Il caso delle casette di legno per i terremotati è allucinante. Dopo aver deportato gran parte della popolazione colpita dal sisma verso la costa, con un intento che appare oscuro e sinistro e disegna un futuro fosco per la zona montana delle Marche che, andando di questo passo, sembra destinata alla desertificazione, per i pochi residenti rimasti si sta cercando di rendere loro la vita impossibile.
Il caso, in breve, è questo: le casette di legno della Protezione Civile ancora non si vedono, ma in montagna nevica e fa freddo, anche il Pesarese Ceriscioli dovrebbe saperlo, e chi ha deciso di rimanere ma non ha più una casa deve trovare il modo di sopravvivere. Non avendo assistenza dallo Stato, che in quasi quattro mesi non è riuscito a portare sul posto nemmeno dei miseri prefabbricati in legno, molti cittadini si sono mossi da soli, acquistando a proprie spese delle strutture ove passare l’inverno. In questo in molti casi, come quello di Tolentino, c’è stato l’avallo dell’Amministrazione Comunale che ha autorizzato l’edificazione provvisoria di questi manufatti.
Ora arriva la Regione Marche che dice che non si può. Si tratta di costruzioni abusive che possono essere tollerate solo per tre mesi, dopodiché si rischia di incorrere nell’imputazione per costruzione abusiva. Inoltre la Regione invita i Comuni a seguire le direttive date dalla Protezione Civile, individuare le aree dove installare i prefabbricati, quando arriveranno (ma con calma) prediligendo aree pubbliche. Cornuti e mazziati, i terremotati. La casa non è agibile, gli aiuti non arrivano e chi dovrebbe aiutare che fa? Li minaccia penalmente. Quindi chi ha costruito dei prefabbricati sul proprio terreno li dovrà abbattere. E poi? E poi o se ne vanno anche loro al mare d’inverno oppure congelano attendendo che lo Stato porti loro le promesse casette di legno che, a primavera, saranno davvero d’aiuto. Non fosse tragico farebbe ridere.

Luca Craia

giovedì 15 dicembre 2016

Anche di Montegranaro i “guerrieri” nordafricani denunciati.



La situazione dell’ordine pubblico nella zona del Fermano, nonostante i dati più volte diffusi in maniera ufficiale che dovrebbero sembrare tranquillizzanti in quanto fotografano una criminalità in regresso, continua a riempire le cronache dei giornali. In effetti la popolazione ha una percezione ben diversa rispetto ai dati diffusi, e ciò probabilmente è imputabile all’assuefazione che i cittadini provano di fronte alla mancanza di provvedimenti giudiziari contro chi compie reati, assuefazione che fa diminuire le denunce ma non i reati.
Anche per quanto riguarda i membri delle due bande criminali che si sono ripetutamente affrontate sia a viso aperto che con reciproci attentati lungo la costa fermana e maceratese, in particolare nella zona di Lido Tre Archi, leggiamo da Il Resto del Carlino che soltanto uno dei tanti delinquenti coinvolti è stato fermato, mentre tutti gli altri se la sono cavata con una denuncia. Eppure si tratta di gente pericolosa, che va in giro armata, che si affronta con una violenza inaudita con coltelli e machete, che dà fuoco a negozi, che traffica con droga e chissà che altro. Ciononostante questi personaggi restano il libertà, liberi di reiterare i reati e di condurre i loro traffici.
Le forze dell’ordine, nonostante le dichiarazioni di facciata di Questura e Prefettura, sembrano disarmate di fronte a questa criminalità, una criminalità composta per la stragrande maggioranza da stranieri che, oltre alla paura che normalmente i gesti criminali incutono alle persone per bene, crea tensione sociale e danneggia in maniera forse irreparabile ogni processo di possibile integrazione. I Carabinieri e la Polizia stanno facendo enormi sforzi per arginare questi fenomeni ma questi sforzi sembrano vani se, a seguito delle azioni di indagine e repressione della criminalità, non corrispondono provvedimenti giudiziari adeguati.
E a Montegranaro abbiamo poco da stare tranquilli, visto che ben due persone coinvolte nella guerra tra bande di Lido Tre Archi risiedono nel nostro comune. In un mondo perfetto queste persone vivrebbero emarginate, anche dalla loro stessa comunità straniera, reietti e inaccettati perché inaccettabili. Ma sappiamo che non è così. E il senso di insicurezza cresce.  

Luca Craia