venerdì 16 aprile 2021

Meraviglie dimenticate di Montegranaro. La chiesetta di San Pietro Apostolo.

 

È particolarissima la chiesetta di San Pietro Apostolo di Montegranaro, che i Montegranaresi puri ricordano col nome di “chiesa de lo Curatello”. La pianta stessa della chiesa la distingue e caratterizza, in quando ellittica in perfetta simmetria con la volta in camorcanna che riproduce le sembianze di una cupola. 


La chiesa è costruita in un delizioso tardo barocco, impreziosita da stucchi molto fini e discreti e da pareti un tempo policrome e oggi imbiancate, nonchè da tra pale d’altare per altrettante mense, due delle quali molto interessanti. All’esterno la facciata presenta le classiche zigrinature di predisposizione alla rifinitura in marmo mai realizzata e un campanile a vela molto particolare in quanto parzialmente integrato nella struttura muraria.


Tornando all’interno, il pavimento è ancora quello originale, in cotto, dove possiamo ancora trovare la botola in pietra della cripta sepolcrale, cripta mai utilizzata, vedremo poi perché. Le pale degli altari laterali rappresentano rispettivamente San Liborio con Sant’Amico e Santa Rosa da Lima con Madonna, Bambino e Cherubini. La pala centrale raffigura San Pietro Apostolo. Dietro l’altare maggiore è stata posta da me e dai volontari di Arkeo la Vesperbild un tempo conservata in Sant’Ugo, al fine di proteggerla dall’umidità ma con scarsi risultati.



La chiesa è stata edificata nel 1771 ed era una “cura di anime”, ossia la chiesa di riferimento della gente patrizia residente fuori mura. Non una vera e propria chiesa parrocchiale, quindi, ma un tempio retto da un curato, da cui il nome popolare di “curatello”. La cripta vuota è dovuta al fatto che, poco dopo l’edificazione della chiesa, Napoleone emanò l’editto che vietava le sepolture dentro le mura cittadine, per cui nessun curato, a cui la cripta era dedicata, vi è mai stato sepolto.


La struttura della chiesa è parte integrante della cinta muraria esterna più recente, spiccando con la rotondità dell’abside verso sud tanto da far pensare a un’originaria funzione di torre rompitratta se non addirittura di avamposto a guardia di una possibile porta cittadina.


Attualmente la chiesa presenta lesioni importanti a livello strutturale, con un movimento di torsione della base che ha creato uno scompenso notevole della pavimentazione. Occorrerebbe un intervento di consolidamento che per l’Unità Pastorale di Montegranaro è impensabile. In un’ottica turistico-culturale, però, il bene è preziosissimo e andrebbe recuperato e salvaguardato. Un paese che voglia guardare al futuro nell’ottica di un’economia legata al turismo dovrebbe pensare a soluzioni a carico della collettività.

 

Luca Craia

Situazione Covid19 a Montegranaro. Aggiornamento al 16 aprile 2021

 

Situazione stabile quella disegnata dai dati odierni che danno il totale dei positivi a 29 come ieri mentre le persone in quarantena scendono a 47, unac meno di ieri.

giovedì 15 aprile 2021

Liliana Segre e lo spreco di un bagaglio preziosissimo

 

Liliana Segre sta sprecando tutto. È in possesso dell’esperienza umana più forte e della possibilità di fornire un insegnamento universale formidabile e lo butta via seguendo, credo e spero ingenuamente, percorsi ideologici finalizzati alla pura propaganda. Tutta la potenzialità del racconto della sua vita viene utilizzato inutilmente per sostenere campagne che hanno per obiettivo il nulla.

Prendiamo la cittadinanza a Zaky: non è solo inutile, è potenzialmente dannosa. Stiamo trattando con un Paese, l’Egitto, che non ha il minimo rispetto e considerazione nei confronti dell’Italia, e lo abbiamo ben visto purtroppo nel caso Regeni. L’assegnazione “d’ufficio” della cittadinanza a Patrick Zaky diventa un’evidente provocazione che non porterà certamente ad agevolare il percorso del giovane studente verso la libertà, ma rischia di inasprire tutto per una guerra di posizione in cui a rimetterci potrebbe essere proprio Zaky. Trattiamo con un regime incivile, antitetico alla nostra cultura e ai nostri valori, un regime che molto probabilmente vedrà questo atto politico, perché di atto politico si tratta, come un’offesa e la farà pagare proprio al giovane che tiene ingiustamente prigioniero. La cittadinanza a Zaky è un’iniziativa di pura propaganda che rischia di fare del male a Zaky stesso, e la Segre è in prima linea, sprecando la sua influenza.

La commissione contro l’odio è qualcosa di spaventoso. È l’idea perversa di poter punire l’opinione altrui senza avere una giurisprudenza tale da poter definirne l’azione. Pericolosissima come concetto, la commissione vuole punire chi pensa in un certo modo, chi esprime idee ritenute indegne, ma non spiega quali siano i principi per i quali un’idea sia definibile come indegna e passibile di sanzione. In questa vaghezza generale si rischia di far ricadere nelle definizioni osteggiate dalla commissione qualsiasi espressione che non sia confacente all’idea di massa o della maggioranza, un concetto che più fascista non si può pensare. E la Segre è diventata presidente di questo orrore.

È un peccato, dicevo, perché Liliana Segre potrebbe fare molto grazie al suo passato e alla sua posizione recente. Potrebbe davvero dare testimonianza di quanto sia diabolico l’essere umano, e di come si possa evitare che certi orrori si ripetano. Invece utilizza questo preziosissimo bagaglio per battaglie di parte, sbagliate nella forma e nella sostanza, battaglie che diventano addirittura antidemocratiche assimilando l’azione attuale della Senatrice a Vita a quella dei suoi carnefici. Uno spreco totale.

 

Luca Craia