domenica 2 maggio 2021

La Sutor vince ma è comunque penultima. Si va ai playout

 

Sutor Basket Montegranaro: Edraoui 3, Aguzzoli 9, Riva 11, Torresi, Angellotti 8, Marini 17, Ciarpella F. 15, Gallizzi, 10 Tibs, Cipriani 11, Romanò 11, Bonfiglio ne. All: Ciarpella M.

Guerriero Padova: Zocca 2, Tognon 2 Chinellato 15, Scattolin 10, Cecchinato 8, Borsetto 2, Coppo 5, Cazzolato 13, Andreaus 2, Bruzzese del Pozzo 5, Campiello 7. All: Garon.    

Arbitri: Silvestri e Spinelli di Roma

Note. Parziali: 28-21,44-36, 69-49. Tl: Sutor 34/43, Guerriero 18/31. Tiri da 3 punti: Sutor 7/19, Guerriero 5/23. Rimbalzi: Sutor 45, Guerriero 35.     


MONTEGRANARO – La Sutor Montegranaro ha conquistato la sua terza vittoria nell’ultima giornata della fase ad orologio battendo in casa per 95-71 la Guerriero Padova. Questo successo però non è bastato ai calzaturieri per evitare il penultimo posto in classifica anche se dovrà attendere, visti i recuperi che si devono ancora giocare, di conoscere il nome del suo avversario anche se con molta probabilità potrà essere o Monfalcone o Mestre.

Per quanto riguarda la partita, la Sutor è stata sempre avanti nel punteggio ad eccezione di una sola volta, dopo 4’30” di gara con Padova che grazie ad un canestro di Bruzzese aveva operato il sorpasso sull’11-12. La Guerriero Padova nonostante la retrocessione maturata mercoledì scorso ad Ancona, ha onorato nel miglior modo possibile l’impegno rendendo la vita dura ai veregrensi.

Cronaca – La Sutor parte bene con Cipriani e Gallizzi per il 5-0 iniziale. La Guerriero Padova però è in partita, la gara si incanala su binari di equilibrio 15-15 al 6’. Quattro tiri liberi consecutivi di capitan Ciarpella provano a lanciare la Sutor che chiude avanti il primo quarto avanti di sette punti, 28-21 con i calzaturieri 18 volte in lunetta, se non è record poco ci manca nel primo periodo.

Nel secondo quarto la Sutor raggiunge il massimo vantaggio, 35-26 al 14’ e amministra fino al riposo lungo, 44-36 dopo 20’.

Al ritorno in campo Padova inizia bene con un perentorio 0-4 per il 44-40. La Sutor però è in partita e confezione un parzialone di 23-0 e al 27’ la Sutor è avanti sul 67-40. Il terzo quarto si chiude sul 69-49. Nell’ultimo periodo non c’è più partita, le attenzioni si spostano sui risultati provenienti dagli altri campi. Però arrivavano anche i primi tre punti in serie B di Edraoui e una buona prestazione di Angellotti autore di 8 punti. La partita si chiude sul 95-71 con la Sutor che ha fatto riposare anche Bonfiglio per il solito problema al tendine.

Adesso, la Sutor spera di conoscere presto il suo avversario nel primo playout che inizierà il 16 maggio con i calzaturieri che non avranno il fattore campo favorevole.

“Abbiamo avuto un approccio pessimo – ha detto il coach Marco Ciarpella – come ci capita spesso in queste partite. Credo di avere le mie responsabilità per questa cosa anche se stiamo lavorando sodo per eliminare questo problema. Dovevamo essere focalizzati sui nostri avversari invece, siamo scesi in campo pensando agli arbitri, agli errori dei compagni giocando un primo tempo di scarsissima energia dove Padova è scesa in campo rispettando il campionato anche quando è andata sotto nel punteggio. Noi nei primi 20’ abbiamo disperso troppo le energie sulle cose che non facevano parte del match e questo è un atteggiamento da cambiare. Di positivo c’è il terzo quarto che è stato molto importante anche se nel finale potevamo gestirlo meglio. Era importante vincere, avevamo un occhio anche sugli altri campi, purtroppo tutti i risultati che aspettavano sono stati negativi e l’unica certezza è il nostro penultimo posto in classifica e non avremo il vantaggio del campo negli spareggi per non retrocedere. Adesso stacchiamo qualche giorno la spina poi, ci rimetteremo l’elmetto per andare a combattere per giocare una serie importante nei playout”.

 

L’Ufficio Stampa

Sutor Basket Montegranaro 


Giorgia Meloni a Montegranaro. Visita privata per conoscere.


Ho apprezzato la discrezione con la quale la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, è giunta a Montegranaro. La forma privata scelta ha evitato clamori e folle, ma ha posto evidentemente l'accento sulla volontà di conoscere meglio un territorio particolare e variegato come quello marchigiano. Era accompagnata dal Presidente Acquaroli e dal coordinatore cittadino di FDI Venanzi, il che lascia pensare che la nostra realtà sia stata ben rappresentata. La visita a un nostro mastro calzaturiero d'eccellenza come Franco Cimadamore sicuramente ha disegnato bene il mondo della calzatura, le sue sfaccettature e le sue problematiche, purtroppo sempre più complesse. Una visita in sordina, quindi, ma potenzialmente molto utile alla nostra comunità. Niccolò Venanzi, comunque, ha garantito il suo impegno per riportare la Meloni a Montegranaro per un incontro con la cittadinanza, magari la prossima estate.

Luca Craia 

Duro attacco al Commissario dal Pd montegranarerse. Nel mirino anche la Chiesa. La cattiveria non ha fine.


Dicevano che il Commissario non avesse poteri politici, quelli del PD montegranarerse, quando accusavano gli ex alleati di aver innescato una crisi che era completamente opera loro. E oggi, con un attacco scomposto e bilioso come consuetudine, accusano lo stesso Commissario di non prendere decisioni politiche sull'edilizia scolastica. Vorrei ricordare che, quando qualche anno fa denunciai da queste pagine che c'era qualcosa che non andava negli edifici che ospitavano le scuole medie, l'assessore Basso, ingegnere strutturista, mi rispose che facevo allarmismo. Per poi evacuare gli stessi edifici e deciderne la demolizione perché pericolosi, ma con molto ritardo, lasciando nel pericolo i giovani studenti montegranarersi per mesi prima di intervenire. 

Oggi quella stessa gente vorrebbe che il Commissario contraesse in tempi brevi un mutuo e avviasse i lavori di cui loro stessi hanno ritardato persino a comprenderne l'urgenza. Un attacco politico contro una figura istituzionale non politica come quella del commissario, un attacco talmente confuso e sconclusionato da tirare in ballo persino chi va in chiesa, va a capire perché. Nervosismo e cattiveria, la stessa cattiveria con cui si è governato Montegranaro per quasi sette anni e che tanti danni ha prodotto nella coesione della comunità cittadina. È ora di finirla con questo odio schizzato a spruzzi dove coglio coglio, perché è davvero troppo e, come questo caso dimostra, non c'è razionalità, analisi, è pura cattiveria. Adesso ne fa le spese persino il Commissario Prefettizio. 


Luca Craia 

venerdì 30 aprile 2021

Troppi rifiuti in un posto solo. A Torre San Patrizio si preoccupano. E chiedono risposte. Gli altri paesi che fanno?

 

Sono molto preoccupati, a Torre San Patrizio, per come si stanno evolvendo le cose in contrada San Pietro. Sono preoccupati e si stanno muovendo, tramite il comitato Tutela Ambiente, per avere risposte da parte delle autorità competenti. In contrada San Pietro ormai da anni si stanno insediando diverse strutture che agiscono o che producono rifiuti: c’è una vecchia discarica interrata; ce n’è un’altra in piena attività di 499.000 metri cubi in cui arrivano rifiuti per l’80% classificati come “speciali non pericolosi”; c’è un allevamento intensivo di suini che conta 4000 capi a cui pare si andranno ad aggiungerne altri 2000; c’è un impianto di produzione di biogas legato ai liquami prodotti dall’allevamento di cui sopra; c’è anche il progetto per la realizzazione di un impianto di compostaggio da 20.000 tonnellate all’anno.

Poco distante, in contrada San Biagio, comune di Fermo (a circa 8 chilometri in linea d’aria), c’è n impianto di compostaggio con una capacità di circa 22.500 tonnellate all’anno; sempre a San Biagio si potrebbe andare a realizzare, visto che il progetto è approvato, un biodigestore con una potenzialità di 35.000 tonnellate di rifiuti organici all’anno.  Come se tutto questo non bastasse, una variante in corso d’opera del progetto dell’impianto di compostaggio di Torre San Patrizio vorrebbe installare, sempre in località San Pietro, un altro biodigestore dalla capacità di 50.000 tonnellate all’anno.

La preoccupazione dei Torresi mi pare pienamente condivisibile, ed è strano che i comuni limitrofi, che hanno lo stesso tipo di esposizione a questa situazione, non battano ciglio. Eppure Montegranaro e Monte Urano, ma anche Monte San Giusto e la stessa Fermo, sono vicinissimi a un’area in cui vanno a insistere molte, forse troppe attività che trattano, in un modo o nell’altro, rifiuti.

Si chiedono, a Torre San Patrizio, se non ci siano rischi per la salute e vorrebbero che le autorità competenti forniscano dati precisi sull’impatto che tutto questo possa avere sulla salute della cittadinanza, considerando sia il materiale trattato dagli impianti, ma anche l’inquinamento che deriva dalla moltitudine di mezzi pesanti che già arrivano e che sono destinati ad aumentare. Poi c’è il cattivo odore, che non è solo fastidioso, magari è dovuto a sostanze pericolose. C’è il dubbio che ci siano rischi per le falde acquifere, anche perché uno studio dell’ARPAM del 2020 rilevava un superamento dei valori relativi alla presenza di manganese e solfati.

Poi c’è da capire l’eventuale danno al paesaggio e allo sviluppo del territorio. Si parla tanto di turismo, ma se un’area così vasta vede al suo interno una così alta concentrazione di strutture tutt’altro che attrattive per chi verrebbe a passare le vacanze nella zona, si fa fatica a pensare a un futuro legato a questo particolare comparto economico.

C’è ora da vedere come risponderà la Provincia di Fermo, interpellata. C’è da scommettere che i cittadini di Torre San Patrizio non si arrenderanno facilmente e vorranno delle risposte precise e certe. E sarebbe di dar loro una mano, da Montegranaro, da Monte Urano, da Fermo. Perché se c’è un problema, questo riguarda tutti, non solo quelli di Torre. Da queste pagine seguiremo con attenzione.

 

Luca Craia

 

Domenica si gioca l’ultima giornata della fase ad orologio, la Sutor in casa affronterà la retrocessa Guerriero Padova. La presentazione affidata ad Alessandro Riva.  


 

Una sfida importante per capire chi sarà l’avversario nei playout per non retrocedere. La Sutor Basket Montegranaro affronterà domenica (Ore 18.00) in casa la Guerriero Padova che con la sconfitta maturata ad Ancona mercoledì scorso, non ha più possibilità per provare ad arrivare alla salvezza. La compagine gialloblù al momento è penultima in classifica in virtù degli scontri diretti sfavorevoli con Civitanova e Teramo, però ci sono ancora 40’ da giocare e le posizioni acquisite in questo momento possono cambiare. Passa però tutto dal successo che i veregrensi dovranno ottenere contro la Guerriero, poi si darà uno sguardo agli altri risultati per capire in quale posizione della classifica si finirà il campionato e conoscere chi sarà l’avversario da affrontare nella prima sfida playout in programma il 16 maggio. Inoltre, bisognerà vedere se la Sutor avrà anche il fattore campo favorevole. 

Con Alessandro Riva abbiamo provato a capire che avversario sarà la Guerriero Padova.

Riva, che gara si aspetta domenica contro una squadra già retrocessa?

“La Guerriero Padova è un avversario alla nostra portata che ad Ancona mercoledì è stato battuto nettamente. Noi dovremo giocare la nostra partita per conquistare i due punti in palio e allo stesso tempo cercando anche di migliorare la nostra classifica in vista del primo turno dei playout”.

Al momento la Sutor è penultima in classifica. Credi che con un successo e vedendo anche gli impegni di Teramo e Civitanova, la posizione possa essere migliorata?

“Teramo affronterà in casa Senigallia ed è questa una partita dal pronostico incerto. La Rossella invece se la vedrà con Cividale sempre in casa e credo che il valore della formazione di Pillastrini non si possa discutere. Quindi due sfide che noi vivremo a distanza con la speranza di poter migliorare l’attuale penultimo posto che occupiamo”.

Dopo la prima fase dove siete andati a strappi, pensa che si poteva fare meglio nella fase ad orologio dove sono arrivate solo due vittorie?

“Sì anche se sapevamo che sarebbe stato difficile il nostro cammino. Sono stati commessi tanti errori e li abbiamo pagati. Però non è finita e domenica sera vedremo che posizione di classifica occuperemo, senza dimenticare però che i calcoli li potremo fare solo se vinceremo con la Guerriero”.

Cosa significa giocare contro una squadra che è già retrocessa?

“Bisognerà vedere prima di tutto Padova con quali effettivi giocherà contro di noi. E’ chiaro che noi scenderemo in campo solo per vincere considerato quella che è la nostra classifica attuale e vogliamo farlo anche con il maggior scarto possibile”.

Nel primo playout quali saranno secondo lei le squadre da evitare?

“Monfalcone e Mestre che ci hanno creato tante difficoltà. Teramo e Civitanova credo che possano essere meglio per noi”.

Arbitri – Questa la coppia arbitrale designata per domenica: Giorgio Silvestri e Indro Spinelli di Roma.

TV – La gara Sutor Basket Montegranaro – Guerriero Padova sarà trasmessa in diretta da Fermo TV (canale 211 del digitale terrestre) a partire dalle ore 17.55. La partita sarà visibile anche sulla piattaforma LNP Pass in abbonamento.


L’Ufficio Stampa

Sutor Basket Montegranaro 

Scolaresche alla scoperta di Sant'Ugo con Arkeo

 

Riprendono le attività culturali dell'associazione Arkeo di  Montegranaro e riprendono nel migliore dei modi, portando i nostri giovani alla scoperta dei tesori cittadini. Stamattina ho  accompagnato due  classi della scuola secondaria di Montegranaro , una prima e una seconda,  In visita alla chiesa di Sant'Ugo , il bene più prezioso da un punto di vista culturale che abbiamo a Montegranaro.  
I ragazzi, accompagnati dai loro insegnanti e dalla Dirigente, Chiara Cudini, hanno partecipato attivamente a un percorso di narrazione storica e artistica scoprendo l'importanza dell'ecclesia e sorprendendosi che tanta bellezza si trovi proprio nel loro paese. Ho trovato dei giovani molto attenti, preparati ed educati, e per questo mi complimento con gli insegnanti e le famiglie. 
La collaborazione tra Arkeo e l'IC di Montegranaro proseguirà con altre visite per altrettante classi che stiamo programmando nei prossimi giorni. Apprezzo molto questa sinergia, perché è un ritorno alla collaborazione tra realtà cittadine che spero apra un nuovo periodo virtuoso che non può che arricchire l'intera comunità. 

Luca Craia 

giovedì 29 aprile 2021

Lo Stato è il colpevole.

 

È già scattata sui social la gara tra chi inneggia all’eroismo del gioielliere e chi lo accusa di essere un assassino. Solita partita tra tifoserie tipicamente italiana, senza sfumature, distinguo, ragionamenti e soprattutto senza umanità. Il gioielliere non è un eroe e non è un assassino, è un uomo che si è trovato costretto a reagire per non rivivere una situazione di dolore, sofferenza e pericolo per sè e per i propri cari.

È una vittima, sia perché ha reagito a una violenza della quale, appunto, era vittima, sia perché ora avrà sicuramente da regolare dei conti con la coscienza in quanto, in ogni caso, ha ucciso due persone. Ma non è un assassino, perché chi si difende dalla violenza, chi reagisce alla violenza, chi difende anche eccedendo la propria vita e quella dei propri cari, nonché la proprietà, si comporta semplicemente da essere umano e come tale va compreso empaticamente.

L’accusa io la rivolgo allo Stato Italiano, perché quando un uomo è costretto a prendere un arma per difendersi anziché confidare nella sicurezza, nella tutela e nella giustizia garantite dallo Stato, è lo Stato che fallisce e che commette un’ingiustizia nei confronti dei cittadini onesti. In Italia si legifera per posizioni politiche, per propaganda, per ideologia, raramente lo si fa nell’esclusivo interesse del cittadino. La conseguenza è l’impunità, la giustizia affogata nell’eccessivo garantismo, la mancanza di sicurezza per tutti, nelle strade, nei negozi, nelle nostre case.

Quando un cittadino è costretto ad armarsi per difendersi, è lo Stato il colpevole.

 

Luca Craia


SITUAZIONE COVID19 A MONTEGRANARO. AGGIORNAMENTO AL 29 APRILE 2021

 

Tre casi in più di positività al covid19 rispetto a ieri fanno crescere ulteriormente una curva che si era appiattita e abbassata facendo vedere vicina la situazione di 0 casi. Oggi invece i casi sono 31, con 79 persone in quarantena.

Terrorismo e superiorità morale. Il mitra non si usa più, la violenza sì.

 


Giorgio Pietrostefani è uno scrittore, autore di diversi libri. È anche stato dirigente di azienda, prima di essere condannato, nel 1988, per l’omicidio del Commissario Calabresi. Giovanni Alimonti, , in Francia, faceva l’insegnante di italiano, come se non avesse tentato di ammazzare, coi suoi compari, il dirigente della Digos di Roma, Nicola Simone. Marina Petrelli, mentre partecipava al rapimento del giudice Giovanni D'Urso e dell'assessore regionale della Dc Ciro Cirillo, all'attentato al vice questore Simone e all’omicidio del generale Galvaligi, ammazzando anche qualche poliziotto nel frattempo, faceva la segretaria in una scuola media.

Perché loro sono così, gente normale, brave persone, spesso pure simpatiche, gente a posto, talmente a posto che può anche permettersi di prendere un mitra e sparare a chi non la pensa come loro, all’avversario. Sono in possesso di quella che loro stessi chiamano “superiorità morale” che li autorizza, per dire, a odiare mentre costituiscono la commissione contro l’odio, perché l’odio è solo quello degli altri, il loro è autorizzato, li autorizza a violenze verbali, a minacce, a fare di tutto per togliere il diritto di parola, di espressione, a chi non è della loro stessa idea.

Oggi non ti sparano più, almeno si spera, perché non ne hanno nemmeno bisogno. Hanno colonizzato culturalmente la società, sono dappertutto, in televisione, sui giornali, nei social, il loro pensiero e la loro idea tende a essere unica e indiscutibile perché viene imposta non più col mitra ma col media. Ma la violenza è la stessa, anche se sono brave persone, con lavori più che rispettabili, famiglie a posto, la fedina penale immacolata. La conosciamo, quella violenza: è quella che li fa diventare biliosi, che gli fa venire la bava alla bocca quando ti attaccano sui social, quella che fa denunciare il blogger fastidioso tanto per farlo stare zitto un po’, mettergli un po’ di paura e fargli spendere un po’ di soldi in avvocati.

Non ci rinunciano, alla violenza, anche senza mitra. La esercitano con disinvoltura solo per il fatto che loro hanno ragione, tu no, ed essendo loro nella ragione e tu nel torto, loro possono anche evitare il confronto civile e democratico, di cui spesso si riempiono la bocca, e passare all’insulto, alla minaccia, alla querela. Possono, perché sono brave persone, loro, superiori agli altri senza dubbio alcuno.

 

Luca Craia