È stanco, il tifoso dell’Inter. È stanco di anni a
bocca asciutta, di attese e delusioni, ma anche di mesi e mesi di costrizioni a
causa della pandemia. Così, se si butta in piazza Duomo senza mascherina, se si
ammucchia con altri tifosi per esultare, bisogna capire, bisogna tollerare, ha
sofferto tanto. Mica possiamo mandare la polizia a sgomberare gli
assembramenti? La polizia, invece, la mandiamo nel ristorante, a controllare
che si mangi di fuori al freddo, a verificare che a nessuno venga l’idea eversiva
di andare a fare pipì al gabinetto. La polizia la dobbiamo mandare nei negozi a
controllare che ci sia esattamente il numero di persone previsto, e se ce n’è
una di più, multa e chiusura. La polizia la dobbiamo mandare nelle case private
per evitare che magari una famiglia un po’ più numerosa non si ritrovi per
pranzo.
Penso che la gente non possa più capire questa
schizofrenia. La gente, io per primo, non capisce più perché in oltre un anno
abbiamo fatto tutti, o quasi, immensi sacrifici, ci siamo privati della nostra
libertà per il bene comune, abbiamo mortificato il lavoro, massacrato il
commercio, danneggiato l’industria nella speranza di uscire da un incubo, ma
poi tutti questi sacrifici che ci sono stati imposti e che alla fine abbiamo
accettato di buon grado vengano ridicolizzati da una piazza piena di tifosi coi
poliziotti che stanno a guardare. No, questo non si può capire, non si può
accettare.
Anche perché, se i sacrifici che abbiamo fatto e
continuiamo a fare rispondono alla logica della necessità degli stessi, allora
quello che è accaduto ieri i tutta Italia e che è stato tollerato ovunque
avrebbe inficiato tutto questi sforzi, vanificato i sacrifici, buttato nel
cesso un anno di dolore della stragrande maggioranza degli Italiani. Quindi per
chi ci siamo sacrificati? Per cosa? A che è servito?
Luca Craia