martedì 4 maggio 2021

La tutela della privacy che ci prende per i fondelli.

 

Quanti click di accettazione della privacy vi tocca fare ogni giorno sul telefonino o sul computer? Tantissimi, praticamente ogni volta che apriamo un sito dobbiamo cliccare per dare il nostro consenso ai cookies, quella roba che si fa gli affari nostri ma, per farlo, ci chiede il permesso. Se noi clicchiamo subito sul pulsante che acconsente, si prendono i dati e ci fanno quello che vogliono.

Se invece abbiamo la pazienza, ma dobbiamo averne molta, di aprire le opzioni, possiamo limitare il fatto che si faccia mercato coi nostri dati. Ma non lo facciamo, perché ci vuole troppo tempo, perché è noioso, perché alla lunga ci si stufa di dover fare tutta questa manfrina per leggersi una notizia, togliersi una curiosità, aprire un sito di shopping. Così alla fine accettiamo tutto, se non altro per non perdere tempo.

Del resto, ci fanno comprare telefonini sempre più veloci e poi dobbiamo perdere minuti e minuti per tutelare la nostra privacy. Così va a finire che siamo noi stesi a dare l’autorizzazione perché si facciano un bel po’ di affari nostri e con quegli affari nostri ci facciano commercio, ci facciano i soldi. E tutto questo lo chiamano tutela della privacy.

Praticamente la tutela della privacy si riduce a costringerci ad autorizzare qualcuno a farsi gli affari nostri, a vendersi i nostri dati. Non vi sentite leggerissimamente presi per i fondelli?

 

Luca Craia

C’è da programmare il futuro dell’ex distretto calzaturiero. Ma la politica dorme.


 

Il settore calzaturiero era in crisi già da prima. La pandemia ha solo (solo si fa per dire) accelerato esponenzialmente un processo già in atto, portandolo probabilmente al suo epilogo estremo. Dico probabilmente perché ancora non sappiamo bene quale sia la situazione, bisognerà attendere il momento in cui la situazione epidemica andrà a normalizzarsi, quando finiranno le casse integrazione e quando si smetterà di prorogare il blocco dei licenziamenti, tutti artifizi che stanno drogando e falsando il mercato. Certo è che niente sarà più come prima, e per capirlo non servono grandi economisti, lo abbiamo ben capito tutti.

Tutti tranne che chi fa politica, specialmente a sinistra. A me piacerebbe sentire qualcuno che lancia l’allarme, ma non un qualcuno qualsiasi. Mi piacerebbe che a farlo sia qualche esponente politico, perché se l’allarme lo dà la politica, significa che poi magari andrà anche a cercare le soluzioni, per quello che può fare la politica. E la parte politica storicamente più sensibile alle problematiche legate al mondo del lavoro è la sinistra che, invece, sembra in tutt’altre faccende affaccendata.

Abbiamo visto la CGIL girarsi il Fermano per attaccare corone di fiori sulle lapidi degli antifascisti comunisti, abbiamo visto il PD stracciarsi le vesti perché un commissario prefettizio non prende le decisioni sulle scuole che avrebbero dovuto prendere loro anni prima. Ma nessuno parla di lavoro, di cosa succederà quando l’epidemia finirà e ci troveremo davanti alle fabbriche ferme da mesi, se non da anni. Cosa faremo, nel distretto calzaturiero e, in particolare, a Montegranaro quando andremo a tirare le somme e queste somme saranno peggio che preoccupanti. Cosa faremo quando ci renderemo conto che la monocoltura calzaturiera è finita e occorre trovare altre strade per ar vivere le nostre comunità.

Del declino sociale e urbanistico che è facile prevedere per Montegranaro ho parlato ampliamente. È lecito aspettarsi un crollo demografico, con tutto quello che ne consegue in termini di degrado sociale e urbano. Serve una strategia per non vedere crollare tutto e serve subito. Quando si sveglierà, la politica? Cosa sta aspettando?

 

Luca Craia

 

Situazione Covid19 a Montegranaro. Aggiornamento al 4 maggio 2021.


 

Si sono abbassati notevolmente, da un mese a questa parte, i numeri relativi al totale delle persone positive al Covid19 a Montegranaro ma, dopo essere giunti al minimo di 19 casi, è risalito intorno a 30 e da lì non sembra muoversi. Anche oggi siamo a 32 casi, con 66 persone in quarantena. Numeri non alti ma che confermano la tendenza regionale al rialzo.

 

Luca Craia

Sfregiato il Monumento ai carabinieri del Campo dei Tigli.

 

Il mondo è pieno di cretini, si sa, ma pare che a Montegranaro ce ne sia una particolare concentrazione. Probabilmente nella notte tra domenica e lunedì qualche imbecille ha pensato bene di sfregiare il  Monumento ai Carabinieri installato tra il Campo dei Tigli e il Campo Boario.  Una scritta incomprensibile, vergata con la vernice rossa, proprio sopra la lapide che orna il Monumento.  Nell'area ci sono delle telecamere  e speriamo che abbiano colto questi idioti all'opera.

Sono stato fino all'ultimo nel dubbio se pubblicare o no la cosa, in quanto ritengo che dare pubblicità a questi  Gesti inqualificabili non fa altro che alimentare l'idiozia e la follia  che riempie la testa di questi mentecatti.  Ricorda uno di questi deficienti che parcheggiava la macchina sul marciapiede di largo Conti, la fotografava, e con un altro nome mi mandava la foto perché la pubblicassi. Ho poi deciso di dare rilievo alla cosa perché queste azioni vanno stigmatizzate. Mi auguro che l'autore di questo gesto stupido e vile venga scoperto e giustamente punito.  Intanto sono all'opera i Carabinieri di  Montegranaro.


Luca Craia