giovedì 13 maggio 2021

Spazzolatrice e pulizia generale. Perché stiamo peggiorando, a Montegranaro?


Si sono un po’ perse le tracce della spazzolatrice, a Montegranaro. Passa, non passa, non si sa. Certo che la pulizia delle strade, nonché il decoro generale a partire dalle caditoie per finire con le erbacce e passando per la mancanza di bagni pubblici, lasciano abbastanza a desiderare.

Per quando riguarda la spazzolatrice, c’è da dire che la gente non sa nemmeno più se può parcheggiare o no, visto che sono spariti anche i cartelli e, dove ancora non sono definitivamente spariti, sono attaccati in maniera, diciamo, creativa e decisamente poco credibile. Diciamo che, con una segnaletica di questo tipo, diventa difficile far rispettare un divieto di sosta, tantomeno elevare qualche contravvenzione.

C’è qualcosa non quadra, insomma, nella pulizia del paese. E, se è vero che le segnalazioni sui social funzionano e normalmente vengono prese in considerazione, in linea generale si nota un certo peggioramento generale, oltretutto di una situazione che tanto buona non è mai stata.

 

Luca Craia

 

Un bel tacer non fu mai scritto


Non è necessario avere sempre un’opinione, una risposta, un qualche cosa da dire. A volte, se qualcosa da dire non lo abbiamo o se non sappiamo esattamente cosa dire o, ancora, non siamo ben sicuri che quello che stiamo dicendo non ci faccia apparire come dei cretini, sarebbe bene tacere. Però oggi abbiamo tutti quest’ansia di dire qualcosa che non ci tratteniamo. Lo fanno i comuni mortali sui social, che li vedi che scalpitano pur di dire qualcosa, non importa cosa, togliendo ogni dubbio sulla loro stupidità, e lo fanno i politici.

Ci sono politici che si imparano la pappardella a memoria da dire davanti alla telecamera e si capisce benissimo che stanno recitando la pappardella a memoria, la qual cosa fa abbastanza orrore, specie per chi si ricorda politici che parlavano a braccio molto meglio di questi che si imparano le cose a memoria. Poi ci sono quelli che non si fidano della memoria e le cose le leggono direttamente su un foglietto, come ha fatto persino il Presidente della Camera ultimamente.

Qualcuno parla ancora a braccio, fa dichiarazioni, rilascia interviste, il tutto molto avventatamente finendo normalmente nel vortice delle polemiche per le scempiaggini che riesce a dire. Ribadisco: non è obbligatorio avere un’idea su tutto, non è obbligatorio essere preparati su tutto. Se non siete preparati, se le cose non le sapete, se non sapete cosa dire, si può anche stare zitti. Spesso è meglio.

 

Luca Craia

Una campagna antisemita contro Israele


La sedicente sinistra italiana sta sempre dalla parte dei più deboli, purché i più deboli non siano Italiani. Con quest'anelito di umanità nascondono perfino il più bieco antisemitismo; vale la pena ricordare che l'URSS gli Ebrei li mandava nei gulag nè più nè meno come i Nazisti li mandavano nei campi di sterminio, per dire le affinità elettive.

Così oggi montano una comodissima campagna antisemita non facendosi scrupolo neanche di utilizzare le tanto vituperate fake news, tipo il video dei presunti festeggiamenti degli Israeliani per l'incendio di una moschea laddove la moschea in realtà è un albero a cui gli stessi Palestinesi hanno dato fuoco e i festeggiamenti sono quelli per il Jerusalem Day. La storia non la conoscono, vanno avanti con la tiritera che gli Ebrei avrebbero cacciato i Palestinesi dalle loro case e dalla loro nazione, quando una Nazione palestinese non è mai esistita e di casa si sono cacciati da soli muovendo guerra a Israele con la complicità degli stati arabi circostanti, prendendosi una robusta legnata alla quale ancora non si rassegnano.

E fanno la guerra a Israele da sempre, questi deboli da difendere, bombardano, fanno attentati e nascondono batterie di missili in mezzo ai bambini così almeno hanno un buon motivo per suscitare la superficiale pietà dei suddetti sinistroidi, unico motivo per cui la guerra in medio-oriente non è mai finita e difficilmente finirà. Sono loro i deboli, perché Israele, costantemente sotto attacco, debole non si può definire e non fa comodo ideologicamente darle ragione anche se ce l'ha.

 

Luca Craia