L’Assemblea si divide sul tema dei tetti di spesa, principale ostacolo per programmare una nuova sanità
Comunicato integrale
Sfida all’ultimo voto, ma alla fine nella seduta dello scorso 04 agosto l’Aula ha approvato l’ordine del giorno presentato da Simona Lupini (Movimento 5 Stelle) e dalla sua collega e capogruppo Marta Ruggeri, che chiedeva alla Giunta l’impegno a potenziare i servizi legati alla salute psicologica, prevedendo un’offerta adeguata di psicologi e neuropsichiatri infantili nel prossimo Piano Socio-Sanitario.
L’occasione era la discussione sulla proposta di legge sulla Psicologia Scolastica, accolta con favore dal Movimento 5 Stelle, che aveva però sottolineato come per far davvero partire un piano di sostegno al benessere psicologico dei più giovani servissero risorse materiali e risorse umane.
“La società è cambiata, l’utenza è cambiata, i bisogni sono cambiati: dobbiamo ripensare gli strumenti di contrasto al disagio giovanile e psicologico, dandogli le professionalità adeguate” spiega la consigliera Lupini “se parliamo di istituire un servizio forte di psicologia scolastica, e noi abbiamo votato a favore e collaborato alla redazione della PDL, allora è evidente che questo gap va colmato o almeno affrontato”.
La consigliera ha risposto ai rilievi, posti in particolare dalla Lega, che ha sottolineato come ci siano tetti di spesa e vincoli sul personale che ostacolerebbero un intervento immediato della Giunta: “Dobbiamo fare chiarezza: c’è un vincolo di legge rispetto al tetto di spesa di cui dobbiamo tenere conto. Ma le piante organiche sono da tempo piene di buchi, con professionisti trasferiti o andati in pensione e mai sostituiti: intervenire su questi sarebbe già un primo passo”.
La proposta della consigliera Lupini è passata con i voti delle opposizioni e dividendo la maggioranza, facendo emergere il vero nodo della riforma della Sanità: “La discussione in Aula ha chiarito la vera difficoltà del cambiamento nelle politiche sanitarie: i tetti di spesa permettono di immaginare una Sanità diversa solo entro certi limiti. Se non vogliamo limitarci a battaglie sui centesimi, sarà necessario un negoziato con la Conferenza Stato-Regioni: quello che abbiamo chiesto alla Giunta è proprio di porre il problema politico dei bisogni della Sanità”.
La consigliera, che è anche vicepresidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali, non si lascia intimidire da questa sfida “Mi sento di raccogliere sia le sollecitazioni arrivate nel dibattito dai colleghi del PD e da Carlo Ciccioli di Fratelli d’Italia, che hanno sottolineato le difficoltà di strutture sanitarie spesso ridotte ai minimi termini, sia l’appello lanciato dalla consigliera Anna Menghi. La pandemia ha chiarito in maniera netta che il vecchio modello sanitario non è più adeguato: sfruttando questa fase di governo di unità nazionale, dobbiamo fare squadra verso Roma per chiedere di superare vincoli antistorici, e progettare una società che parta dalla tutela della salute”.