venerdì 5 novembre 2021

Allegoria della crescita: ecco la spiegazione al mistero dell’Adorazione dei Magi di Sant’Ugo

 

Da anni ci arrovelliamo per riuscire a decifrare un’evidente allegoria contenuta nel ciclo pittorico primario della chiesa di Sant’Ugo, a Montegranaro. L’Adorazione dei Magi, affresco del 1299 del Maestro di Sant’Ugo, presenta diverse allegorie: la prima, chiarissima, riguarda le figure dei Magi, rappresentanti uomini di tre età diverse a simboleggiare l’universalità del messaggio evangelico. Il Re inginocchiato di fronte alla Natività di Nostro Signore, inoltre, oltre alla posizione di subalternità, la rimarca mostrando anche il capo privo di corona mentre offre il suo dono.

Altra allegoria, questa volta non evidentissima ma chiarita col tempo grazie al confronto con studiosi e storici, è quella che notiamo contando le zampe dei cammelli, che sono esattamente 7, ma anche la somma delle 4 zampe anteriori con le 3 zampe posteriori, tutti numeri perfetti secondo il simbolismo ebraico.

L’ultima allegoria era rimasta insoluta. La figura dell’albero che sembra nascere davanti alle tre cavalcature dei Magi e finire su un piano prospettico posteriore dava l’impressione di un errore macroscopico, forse troppo. È anche vero, però, che raffigurazioni simili esistono anche in altre pitture medievali, vedi per esempio l’affresco datato 1260 presente nel Duomo di Atri, L’Incontro dei tre vivi e dei tre morti. Anche in questo caso l’albero sembra nascere davanti alle cavalcature e finire dietro. Difficile a questo punto pensare che si tratti di un errore prospettico.

L’Incontro dei tre vivi e dei tre morti - 1260 - Duomo di Atri

E in effetti non lo è. Con ogni evidenza siamo di fronte all’ennesima allegoria. Solo che quest’ultima rimaneva indecifrabile. Fino alla scorsa domenica quando, accompagnando tre giovani seminaristi in visita a Sant’Ugo, ho intavolato con loro una discussione su queste allegorie, dalla quale è scaturita un’interpretazione che molto probabilmente è la spiegazione più logica al mistero dell’albero e dei cammelli. Si tratterebbe di un’allegoria legata alla crescita nella fede. L’albero rappresenta la crescita e parte dalle radici ben ancorate a terra – da qui il fusto che spunta dal limite inferiore della figura – e sale fino al cielo. In questa sua crescita viene intercettato dalla figura dei cammelli che, essendo in una sorta di estasi di fronte alla divinità della Natività, sono sganciati dalle cose terrene e quindi fluttuano, non toccano il terreno. Ecco l’equivoco di fondo: non c’è errore prospettico in quanto le cavalcature sono interamente su un piano anteriore rispetto all’albero, e l’illusione che quest’ultimo parta davanti, passi sotto e finisca dietro è dovuta a questa levitazione dei cammelli.

Trovo questa interpretazione teologica molto verosimile, e potrebbe essere la spiegazione a tutti i dubbi che avevamo circa questa allegoria misteriosa. Nasce dal confronto e dal dibattito, come quasi tutte le informazioni che abbiamo sulle allegorie contenute in quantità negli affreschi dell’antica chiesa montegranarese. Ovviamente tutto è confutabile, e il dibattito rimane aperto.

 

Luca Craia

La Provincia di Fermo e le elezioni. E il Popolo Sovrano sta a guardare come si spartono la torta.


Iniziate le grandi manovre per le “elezioni” provinciali a Fermo, si rende evidente come le riforme istituzionali degli ultimi anni, spesso avallate da elettori davvero poco attenti, abbiano esautorato gli stessi elettori di ogni potere per dare l’esclusiva delle scelte a una classe politica sempre più distante dai problemi reali. Del resto, gli ultimi anni hanno già ampliamente palesato il distacco siderale tra la Provincia di Fermo e il territorio, sostanzialmente lasciato a se stesso con strade disastrate e pericolosissime e pochissimi interventi decisi sulla base di tutto meno che della reale esigenza della popolazione.

I giornali locali ci relazionano delle trattative in corso, dei nomi dei papabili e delle scaramucce territoriali per stabilire chi debba pesare di più, ma tralasciano il particolare che a scegliere chi amministrerà il territorio provinciale non sarà eletto dal popolo ma da una ristretta cerchia di uomini politici che si dividono la torta del potere sulla base di equilibri che poco o nulla hanno a che fare con il territorio stesso. Poi è sempre possibile che avvenga miracolosamente l’elezione di un Presidente più presente e attento di quelli del passato (anche se, dai nomi che si fanno, parrebbe proprio di no) ma rimane il fatto che la questione “provincia” sia in mano a un’oligarchia e che il Popolo Sovrano sia sempre meno sovrano e sempre più spettatore e, talvolta, vittima.

 

Luca Craia

 

Dopo due trasferte consecutive, la Sutor torna finalmente in casa e alla Bombonera affronterà l’Andrea Costa Imola. Il pensiero dell’ex Alessandro Alberti.


Dopo due trasferte consecutive che hanno portato in dote i due punti conquistati a Roma contro la Luiss, la Sutor Montegranaro finalmente torna a giocare alla Bombonerà dove domenica, ore 18.00, affronterà l’Andrea Costa Imola. Una partita difficile per i ragazzi di Baldiraghi che si troveranno di fronte una compagine giovane che è riuscita a vincere quattro delle prime cinque partite stagionali. La squadra gialloblù si è allenata bene in settimana per preparare al meglio questa sfida che diventa molto importante anche per sfatare il tabù dei successi interni.

Con l’ex Alessandro Alberti abbiamo provato a fare il punto della situazione.

Alberti, che partita potrà essere contro la sua ex squadra?

“Sia per me che per la squadra, sarà una sfida molto importante. Vogliamo fare bene all’esordio alla Bombonera davanti ai nostri tifosi. Credo che si tratti di una gara molto fisica contro una squadra che riesce a metterti pressione. Noi vogliano vincere perché in questa occasione sono davvero molto importanti i punti in palio”.

Lei conosce molto bene Imola per averci giocato tre anni, due in Legadue e uno in serie B. La sorprende questo ottimo avvio della sua ex squadra?

“No, perché stiamo parlando di una squadra che ha voglia di giocare insieme, sono molto uniti e in campo ci mettono molta energia. Pur essendo giovani, questa è un team costruito per poter lottare su ogni campo”.

Che gara potrà essere a livello tecnico tattico?

“Credo che sarà una partita che si giocherà a ritmi molto elevati perché sono due squadre che preferiscono correre senza fermare mai la palla. Credo che sarà una contesa molto bella”.

Dove la Sutor deve migliorare rispetto alla sfida giocata con Teramo?

“Dobbiamo cercare di passarci di più la palla ed essere tutti coinvolti. In più, fare canestro che è una cosa che ci sta mancando. In difesa ci proponiamo bene e dovremo cercare, anche contro Imola, di proporre qualcosa di importante anche nell’assetto difensivo”.

Da ex, visto che ha vestito per tre anni la maglia di Imola, come sta vivendo queste ore che precedono il match?

“Sarà per me molto difficile giocare contro la mia ex squadra visto che sono amico di tanti giocatori e conosco anche lo staff tecnico. Sono motivato per far sì che la Sutor possa conquistare i due punti in palio. Non vedo l’ora che arrivi domenica”.

 

 

Arbitri – Questa l coppia designata per domenica: Mirko Picchi di Ferentino (Frosinone) e Silvio Faro di Tivoli (Roma).

TV – La partita Sutor Montegranaro – Andrea Costa Imola andrà in onda in diretta sulla piattaforma LNP Pass, in abbonamento, a partita dalle ore 17.45.  Inoltre si potrà seguire la radiocronaca in diretta su Sutor TV  https://www.sutortv.com con il collegamento che inizierà alle ore 17.55.


Ufficio Stampa

Sutor Basket Montegranaro