Visita della consigliera regionale 5 stelle al Pronto
Soccorso del “Carlo Urbani”: tante le criticità su cui intervenire
Comunicato integrale
Sono tante le criticità che colpiscono
l’ospedale “Carlo Urbani” di Jesi,
emerse anche in questi ultimi giorni sulla stampa: la consigliera regionale del
Movimento 5 Stelle Simona Lupini ha scelto di approfondire da vicino la
situazione, passando una giornata al Pronto Soccorso e all’Emergenza
Territoriale, insieme agli operatori e alle operatrici.
“Ringrazio
davvero il primario e il personale, con cui ho condiviso quasi un intero turno:
dalle difficoltà logistiche agli operatori assediati di richieste e con carichi
di lavoro impossibili, ho ascoltato e imparato molto” racconta la
consigliera, vicepresidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali “Tra poco dovremo scrivere il nuovo Piano
Socio-Sanitario, e ci serve la voce degli operatori”.
La consigliera torna in Consiglio con dati
aggiornati sui fabbisogni dell’Ospedale, e in particolare del settore
emergenza, quel 118 che risponde costantemente alle urgenze dei cittadini:
"C’è una <<emergenza del
settore emergenza>>, con una carenza grave di personale medico,
soprattutto in Area Vasta 2 e in Area Vasta 3, e un personale infermieristico
che è sotto pressione.”
“La
coperta è troppo corta: per coprire i buchi al Pronto Soccorso, si devono
impiegare i pochi medici del 118, e il risultato è un servizio sempre al
limite. Sono urgenti la stabilizzazione del personale precario e interventi per
trattenere i medici sul territorio, fermando l’esodo verso le Regioni vicine” segnala la consigliera, raccogliendo le istanze del personale.
Un patrimonio di competenze e di generosità,
quello degli operatori dell’emergenza territoriale, che ha bisogno di risposte
chiare dalla politica: "Riforme davvero
efficaci non si possono studiare a tavolino, ma solo toccando con mano i
problemi che gli operatori vivono tutti i giorni sulla loro pelle. Depositerò
atti specifici, che vadano a toccare le carenze e i bisogni di questo complesso
settore”.
Adesso, l’impegno è per una riorganizzazione
funzionale dei servizi: “Quello delle
auto mediche ed infermieristiche è un incastro complesso, che interagisce con
il prezioso sistema del volontariato e delle pubbliche assistenze. Dobbiamo pensare insieme agli operatori una
nuova mappatura delle postazioni di emergenza territoriale, che permetta di
rispondere alla carenza di medici. Pensiamo a valorizzare le figure
dell’infermiere e degli operatori tecnici, come gli autisti soccoritori.
Partendo da loro, possiamo mettere al centro il servizio pubblico e costruire
un presidio capillare ed efficiente sul territorio.”
Un’azione, quella della consigliera, che ha
avuto un primo passo con la mozione sul riconoscimento della figura
dell’Autista Soccorritore, presentata insieme alla capogruppo Marta Ruggeri e
che è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale delle Marche: dopo
questo segnale di attenzione verso la comunità degli operatori del Pronto
Soccorso e dell’Emergenza, è il momento di interventi puntuali sulle criticità
del territorio.