Sono cattolico praticante. Sono andato al catechismo da bambino e ho studiato dai preti, ho mandato al catechismo i miei figli e credo nei valori cattolici. Questo non fa di me una persona sessista, omofoba e maschilista. Tantomeno mi sento di vivere in una “società patriarcale, sessista, omofoba e maschilista” e non credo che Montegranaro sia un paese con una mentalità “patriarcale, sessista, omofoba e maschilista”. Ritengo, anzi, che l’accusa di sessismo, omofobia e maschilismo rivolta a chiunque pensi che non servano leggi specifiche o iscrizioni a reti sostanzialmente inutili se non nella forma ideologica e per innescare polemiche strumentali.
L’intolleranza, piuttosto, la vedo nell’atteggiamento di chi punta l’indice contro chi pensi in maniera diversa con accuse pesanti e fortemente offensive. Quanto scritto sulla pagina Facebook dei Giovani Democratici offende tutti quei Montegranaresi e quegli Italiani che, pur rimanendo pienamente tolleranti e contrari a ogni forma di violenza, non riconoscono le nuove tendenze di fluidità di genere quali moralmente accettabili. Dividere costantemente le persone per categorie, dove l’unica positiva sia la propria, è questo sì la vera intolleranza.
In Consiglio Comunale si è votato secondo coscienza e libertà, e condivido in pieno quel voto. La democrazia prevede che sia la maggioranza a decidere, e a Montegranaro la maggioranza dell’elettorato ha deciso di essere rappresentata da chi ha votato contro la mozione presentata dai Giovani Democratici. Si può ragionare nel merito, si possono perorare le proprie convinzioni, ma non si può accusare chi la pensi diversamente di omofobia , sessismo e quant’altro. È inaccettabile.
Luca Craia