martedì 7 dicembre 2021

Andrea Bocelli Foundation e Comune di San Ginesio: al via il progetto per la realizzazione del nuovo Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato “R. Frau”.

A Firenze, presso la sede alla ABF, il Direttore Generale Laura Biancalani ed il Sindaco Giuliano Ciabocco, firmano l’atto di donazione progettuale ed esecuzione lavori.

 

Comunicato integrale

 

Nella cornice dei nuovi uffici della Fondazione si è svolto nel pomeriggio un incontro tra il Sindaco, una delegazione del Comune di San Ginesio ed il team ABF a celebrare la firma, ai rogiti del Notaio Alberto Zetti, della donazione della progettazione e della esecuzione dei lavori per la ricostruzione dell’IPSIA Renzo FRAU. La firma della donazione sigla così l’avvio della parte operativa del progetto.

“E' una grandissima soddisfazione e credo il coronamento di un sogno personale e di tutta la comunità ginesina, essere oggi qui a Firenze per la firma della donazione del progetto e della direzione lavori da parte di ABF a favore del Comune di San Ginesio per la ricostruzione del nostro Istituto IPSIA “R. Frau”. La grande generosità della Fondazione Bocelli non si ferma ed anzi affronta nuove sfide con prospettive future sempre più ambiziose che sicuramente renderanno unica l'offerta formativa del nostro Istituto. L'accoglienza che la nostra delegazione ha ricevuto presso la sede della ABF di Firenze e l'incontro con il Sindaco Nardella hanno reso ancor più speciale la giornata, segno questo di una vera e sincera vicinanza verso la nostra cittadina” – Ciabocco, Sindaco di San Ginesio,

“Un nuovo progetto di ricostruzione, questa volta ancora più sfidante perché da realizzarsi a quattro mani con il Comune ed il Commissario per la Ricostruzione” – dice il Direttore Generale Laura Biancalani – “L’obiettivo di realizzare in poco tempo una scuola tecnologicamente avanzata che possa contribuire a rilanciare centri vocazionali che formino professionalità utili al tessuto economico italiano fatto di artigiani e piccole medie imprese con alta specializzazione.”

Era il 1 settembre 2021 quando la Fondazione annunciava il nuovo progetto di ricostruzione dedicato alle zone del sisma centro-Italia 2016 questa volta nel ruolo speciale di progettista e project manager fortemente voluto dal Commissario Straordinario per la ricostruzione Legnini come segno di stima e fiducia per quanto già realizzato nelle realtà di Sarnano, Muccia e Camerino in ordine di tempi, strutture e progettualità.

Da allora una ordinanza speciale, la n.28 del 25/10/2021, ha disposto la possibilità che una Fondazione privata possa donare al Comune committente il progetto preliminare, definitivo ed esecutivo oltre a essere guida nell’esecuzione dei lavori.

Grazie ai fondi già raccolti dalla Fondazione tramite iniziative dedicate ed il numero a numerazione solidale 45516 (con il quale fino al 31/12/2021 è ancora possibile donare 2 o 5 euro da mobile e 5 e 10 euro da telefono fisso) ABF avvierà la fase esecutiva dei lavori.

Al tavolo non solo l’atto di donazione ma anche i rendering definitivi della nuova struttura che ospiterà i tanti giovani studenti, ad oggi 100, ma che si auspica, come già avvenuto per le scuole realizzate da ABF che il numero possa crescere incentivato dalle opportunità formative e dagli spazi che le ospiteranno.

Come per gli altri progetti di ricostruzione, la Fondazione ha creato un team multidisciplinare di professionisti, architetti, ingegneri, pedagogisti al fine di realizzare progetti di più ampio respiro, non solo a beneficio degli studenti ma per tutta la comunità; progetti che vanno oltre la costruzione dell’edificio e con cui sviluppare interventi pedagogici innovativi applicabili anche in altri luoghi, tutti allineati con il goal 4.7 dell’agenda 2030 delle Nazioni Uniti: “Education for sustainable development


 

Centro storico: si comincia a cambiare.

 

Si cambia. Si inizia a cambiare con interventi che sembrano piccoli ma fanno la differenza tra il prima e il dopo e soprattutto segnano una netta discontinuità col passato, un radicale cambio di tendenza. Ora c'è una visione e un obiettivo: fare del centro storico di Montegranaro il cuore della nuova economia turistica in cui Montegranaro deve investire e credere.

Con l'assessore Gismondi c'è una piena identità di vedute sul turismo e sul fatto che non si può fare turismo abbandonando la città antica a se stessa. Ed è un'idea condivisa dall'intera Giunta, per primo dal Sindaco Ubaldi. Con Gastone Gismondi abbiamo fatto un sopralluogo approfondito due settimane fa, insieme al responsabile dell'urbanistica dell'ufficio tecnico comunale, l'ingegner Alessandrini, individuando gli interventi prioritari. E in questi ultimi giorni si è passati all'azione con tre interventi realizzati in economia dal Comune con costi prossimi allo zero. 

In realtà è il privato che, opportunamente sollecitato e dimostrando grande sensibilità, ha dato il via alla rimozione di un ponteggio che era diventato elemento di grande degrado, proprio di fronte al chiostro di Palazzo Agostiniani che stiamo rivalutando. Una cosa che prima nessuno aveva mai voluto fare, quella di coinvolgere il privato. Così come nessuno aveva mai ascoltato le molte istanze dei residenti per eliminare la discarica che si era venuta a creare all'interno di uno stabile in piazzale Leopardi, ora finalmente svuotato e chiuso in modo che i soliti trogloditi non tornino a deturparlo. Infine è stato ripulito il giardino dello stesso piazzale. 

Il fatto che non ci sia più la delega per il centro storico è estremamente positivo perché sostiene la visione corale di cosa c'è da fare, ampliamente condivisa dall'intera compagine amministrativa. Anche l'assessore ai lavori pubblici, Giacomo Beverati, col quale mi sono confrontato, ha idee nuove e di forte impatto per ridare vita al centro storico. È quindi un momento molto buono per rilanciare il cuore di Montegranaro come fulcro del turismo ma anche come casa comune di una comunità cittadina che si sta ritrovando. Si procede, e si guarda al futuro con fiducia. Il che è una novità.


Luca Craia 

Guardia medica: le fake news dell’opposizione. Perché si continua a dividere Montegranaro?

C’era da aspettarsela, un’opposizione feroce, da parte del PD montegranarese. C’era da aspettarsela per l’ormai nota protervia ampliamente dimostrata negli anni, c’era da aspettarsela per lo spirito vendicativo che ben conosciamo (purtroppo), c’era da aspettarsela per la scarsità di argomenti e di idee che abbiamo visto sia negli anni di amministrazione che durante la campagna elettorale. Ma a che serve creare allarmismi, raccontare frottole, seminare ancora zizzania come se non se ne fosse seminata abbastanza negli ultimi anni?

"A causa della mancanza di personale, l’Asur ha disposto la chiusura del servizio di guardia medica notturna, privando la città e il territorio di un servizio essenziale per la salute dei cittadini" dicono dal PD in un comunicato di qualche giorno fa. Ebbene, non è vero. Non è vero perché poi, la realtà, è quella che ci riporta il Sindaco Ubaldi che ieri ha incontrato il vertice dell’Area Vasta 4, dichiarando che “la postazione di guardia medica notturna non è stata assolutamente soppressa e che non corrisponde al vero che nelle scorse settimane la stessa sia sempre stata chiusa”, riportando le parole del Direttore Generale. In realtà è che “nei 5 giorni feriali dal lunedì al venerdì la presenza notturna dovrebbe essere certa, mentre il sabato la presenza sicura sarà dalle ore 10 alle 20 e la domenica dalle ore 8 alle 20 con la possibilità nell'arco di un mese di qualche presenza notturna anche al fine settimana”.

Direi che non è la stessa cosa. Oggi si chiamano fake news, una volta erano semplicemente bugie. Ma dire bugie su un argomento come questo, creare un disservizio facendo credere alla gente una cosa non vera, fomentare la cittadinanza su una notizia falsa, creare ancora divisioni in una comunità che già si è divisa in anni e anni di muri e steccati, di liste di buoni e cattivi, a cosa serve? È stato proprio questo che ha fatto perdere le elezioni alla coalizione ora in minoranza; è stato proprio questo a far cadere la passata Amministrazione. Possibile che ancora non si è imparato nulla? Possibile che anche le nuove generazioni appena affacciatesi alla politica calchino le stesse orme dei predecessori in questa strada scellerata, che tanti danni ha prodotto e produce nella comunità cittadina? Io credo che sia ora che si cambi modo di fare politica, che si guardi finalmente ai reali bisogni della gente e non al tornaconto di partito.

 

Luca Craia