Secondo voi, uno che ha in giardino bellissimo,
con la piscina, le siepi topiarie e tutto il resto, e poi in casa ha le porte
rotte, ha cura della propria casa? Ecco, a Montegranaro fino a oggi si è curato
il giardino e si sono tralasciate le porte. Che poi, a ben vedere, nemmeno il
giardino era curato, con una manutenzione ordinaria al limite del vergognoso,
quindi figuriamoci i piccoli dettagli. Ma è dai piccoli dettagli che si vede la
differenza di sensibilità e, a volte, si fa anche la differenza.
In Municipio c’era una bacheca in
legno, piuttosto antica, bella nella sua autorevolezza di deposito dell’Albo
Pretorio Comunale quando l’albo pretorio era strettamente cartaceo. Posta nell’atrio
del Palazzo Comunale, la bacheca è stata progressivamente abbandonata nell’uso,
soppiantata dalla pubblicazione digitale degli atti, e dimenticata persino
nella pulizia. Il nuovo Sindaco l’ha voluta ripulita e rimessa a nuovo. Non
ospita più l’Albo Pretorio ma gli annunci di pubblico interesse e, soprattutto,
dimostra attenzione e amore per il paese, quell’amore che si vede dalle piccole
cose.
Come vi raccontavo nei giorni scorsi,
nel centro storico sono stati compiuti dei piccoli ma significativi interventi:
sono stati sigillati dei pertugi che erano diventati delle piccole discariche
e, forse, anche deposito di merci non troppo legali; è stato ripulito il
giardinetto di piazzale Leopardi; è stata finalmente rimossa, grazie alla
sensibilità della proprietà, un’impalcatura attigua a Palazzo Agostiniani che
da oltre un ventennio occupava spazio e creava degrado; sono state chiuse delle
buche sul pavé con il pavé stesso e non con l’asfalto come fatto in precedenza,
rispettando il luogo e il suo valore.
Sono interventi piccoli ma neanche
tanto, visto che migliorano notevolmente la qualità della vita dei residenti e
l’aspetto generale di quello che dovrebbe essere il salotto buono del paese e
che, invece, ne è stato fatto diventare la pattumiera. Significativi molto, perché
testimoniano l’inizio di un nuovo corso, fatto di attenzione e impegno. Perché c’è
voluto impegno per metterli in campo, in particolare da parte degli Assessori
Gismondi e Beverati, per finire con l’Ufficio Tecnico, nella persona dell’Ingegner
Alessandrini che si è adoperato in prima persona. Interventi che si potevano
fare prima, impegno che si poteva mettere prima, ma che non è mai stato messo,
magari preferendo il giardino alla casa, l’estetica alla sostanza.
Luca Craia