giovedì 3 febbraio 2022

Sanremo e la leggerezza. Che c’entrano Falcone e Borsellino con le canzoni?


Io credo che ci voglia anche un po’ di leggerezza. A Sanremo ci vuole leggerezza. Abbiamo bisogno di leggerezza, di evadere, di liberare la mente e lasciarla per un po’ a galleggiare, tra canzoni belle o brutte, tra vestiti sgargianti o canottiere improponibili, tra quello che stecca e quello che canta come un usignolo. Non dobbiamo per forza caricarci sulle spalle tutto il male del mondo ogni minuto della nostra vita, non dobbiamo per forza dare un tono serio a una cosa che non necessita di essere seria come Sanremo. Va bene anche divertirsi e basta.

Penso al monologo sugli hater di ieri sera, condivisibile ma contestualmente fuori posto; penso a Saviano, che stasera pare ci parlerà di Falcone e Borsellino, tema importantissimo ma che non si capisce cosa c’entri con le canzoni, con la nostra necessità di leggerezza, con Sanremo.

C’è quest’ansia di appesantire tutto, come se la leggerezza fosse peccato, come se il diritto naturale di divertirsi fosse disdicevole. Io voglio approfondire quando voglio approfondire, e voglio divertirmi quando voglio divertirmi. Voglio guardare Sanremo e pensare a quanto sono brutte o belle le canzoni, ai fiori, ai vestiti, alle luci e alle frivolezze che caratterizzano Sanremo. A Falcone e Borsellino ci penso spesso, ci ho scritto spesso, ci ho tanto ragionato e tanto ci ragiono. Ma non mentre guardo Sanremo. Lasciateci un po’ di leggerezza, fateci campare.

 

Luca Craia

A che serve un parlamentare del territorio: Mauro Lucentini e l’uovo di colombo.


Autorizzare il green pass a chi è vaccinato con lo Sputnik, il vaccino usato in Russia e non riconosciuto in Europa, era un atto di una logicità disarmante. È indispensabile per il comparto moda, trainante per l’economia italiana, e in particolare per il settore calzature e pelletterie in quanto il mercato russo è strategico ed essenziale ed è giocoforza necessario far accedere i compratori russi alle manifestazioni fieristiche italiane che partiranno a breve. Non ci voleva un genio, ma ci voleva qualcuno che conosce queste dinamiche, che conosce le economie a esse legate, che conosce il territorio da cui proviene e a cui appartiene.

Ecco a cosa serve avere un parlamentare del Fermano. Perché per quanto fosse lapalissiana la necessità di far entrare i compratori russi, uno che non è del Fermano e non conosce il mondo della calzatura non lo sa. È l’uomo di colombo, ma ci voleva l’uomo giusto al posto giusto. Le forze politiche che hanno osteggiato l’ingresso di Mauro Lucentini alla Camera, i loro fan che ancora vanno vomitando odio su questo argomento, o non capiscono come funziona il mondo oppure non hanno minimamente a cuore il territorio e la sua gente.

Mauro Lucentini, adoperandosi per ottenere l’apertura allo Sputnik, ha fatto solo il suo dovere, ma se non ci fosse stato è facile pensare che non lo avrebbe fatto nessuno, che nessuno avrebbe potuto interpretare le reali necessità di un territorio che, se non vive di calzature, almeno ha in questo settore una componente essenziale della propria economia. Si tratta di conoscere e avere a cuore la propria gente, probabilmente quello che manca a certe aree politiche e alle loro truppe cammellate.

 

Luca Craia

mercoledì 2 febbraio 2022

MARCHETTI E LUCENTINI (Lega): GREEN PASS AI BUYER RUSSI, PROBLEMA RISOLTO SU IMPULSO DELLA LEGA Ai vaccinati con doppia dose Sputnik e i vaccini basterà fare il tampone


Comunicato integrale 


Roma, 2 febbraio 2022 – Il Consiglio dei Ministri su impulso della Lega ha emanato la norma che consente ai vaccinati con doppia dose Sputnik ovvero con vaccini non autorizzati o non riconosciuti in Italia di ottenere il green pass. Basterà presentare un tampone negativo, sia esso antigenico o molecolare. 

“È una vittoria del buonsenso che rivendichiamo con orgoglio e che è stata concertata con il sottosegretario Costa nel corso dell’incontro seguito all’approvazione del nostro ordine del giorno 88 da parte del Parlamento – spiegano Marchetti e Lucentini – Sostenere le imprese e favorire l’occupazione è fondamentale per la Lega che si è mossa con rapidità ed energia. Insieme al presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini abbiamo motivato ulteriormente e dettagliatamente al sottosegretario Costa la necessità di un intervento tempestivo che imprese ed associazioni di categoria delle Marche ci avevano sollecitato per lo sblocco della partecipazione alle nostre fiere dei buyer russi. L’articolo 3 del decreto emanato oggi del Consiglio dei Ministri risolve il problema mettendo la parola fine su una limitazione che ha avuto ripercussioni fin troppo forti sul PIL italiano e marchigiano in particolare considerata l’importanza del mercato russo per i settori manifatturieri del made in Italy”.



Possibile che Perugini non sappia che il padiglione C è vuoto?


Non volevo più tornare sull’affaire “scuola media” perché più va avanti e meno è affaire e più è cabaret, però l’ultima uscita dell’ex Assessore Aronne Perugini (poi trasformata in anonimo comunicato stampa) merita una considerazione o, se vogliamo, una battuta. Infatti, il nostro ex Presidente della Provincia dice testualmente: “la maggior parte delle classi sono ubicate nell'ex ITC a San Liborio (Scuola di proprietà della Provincia) e nel padiglione C della scuola media (i Padiglioni A e B sono inagibili come noto)”.

E questo spiega tante cose. Perché, vedete, nel padiglione C non c’è nessuno, e se non lo sa colui che è stato assessore ai lavori pubblici fino alla fine della sua amministrazione, se non lo sa colui che ha voluto il tanto discusso progetto che, tanto per cambiare, alla prova dei fatti andrebbe a costare quasi un 50%  del preventivato (meglio di quanto successo col palasport, comunque), chi lo deve sapere? Eppure, a quanto pare Perugini non lo sa.

E allora viene legittimo il sospetto: ma non è che Perugini, oltre a questa, non sa tante altre cose? Non è che Perugini ha amministrato per anni Montegranaro ignorando le cose essenziali, come se vivesse in un altro paese o in un altro pianeta? Perché questo, dicevamo, spiega un sacco di cose, spiega come mai dei tanti sbandierati progetti messi in campo, raramente si sono centrati i reali bisogni della comunità. Neanche che questa volta, se vogliamo. Eppure si continua a battagliare, sapendo di aver fatto i conti buttandoli là a indovinare, sapendo che, se ci sarà uno spreco di soldi (e speriamo che non ci sia) la responsabilità sarà comunque di chi ha fatto un progetto sbagliando totalmente le cifre. Ma, per citare Nanni Moretti, “continuiamo così, facciamoci del male”.

 

Luca Craia