venerdì 11 febbraio 2022

Come cambia il negazionismo sulle foibe. Anche a Montegranaro.

Tutto cambia perché nulla cambi. La frase forse più inflazionata della letteratura italiana si addice, purtroppo, a talmente tante situazioni da diventare forse fastidiosa, ma dipinge così spesso e così perfettamente la realtà da trovarne altre con fatica. Per esempio, cambia il negazionismo sulle foibe perché resti il negazionismo sulle foibe. Lo abbiamo visto ieri, Giornata del Ricordo, in cui esponenti della sinistra italiana si sono prodigati nel dimostrare la loro avversione alla verità storica, preferendo una verità ideologica più consona alle loro aspettative politiche.

Così, a parte qualche caso di fascista travestito da comunista che, da buon squadrista, attacca le sedi di FdI o attacca striscioni intimidatori sulla porta di casa del Presidente del Consiglio Comunale di Senigallia, il nuovo negazionismo non nega più che i fatti d’Istria e della Venezia Giulia siano successi ma ne imputa la responsabilità agli stessi Italiani. E già, perché quello che è successo, i massacri, le torture, l’esodo che ne è conseguito, non sono una barbarie commessa dai partigiani di Tito ma la logica e normale reazione alle crudeltà perpetrate prima dai fascisti. In buona sostanza, gli Italiani infoibati e quelli che hanno abbandonato dietro le spalle la propria vita precedente per non farsi infoibare se la sono cercata. E con questo si autoassolvono dai propri peccati nel nome di Marx, Lenin e Che Guevara, Amen.

Anche i nostri piccoli comunisti locali non sono stati da meno: basta farsi un giretto sulle pagine Facebook di certe forze politiche, o sui profili personali dei profeti del comunismo integrale o ai quattro cereali per vedere splendide e mirabolanti prestazioni di contorsionismo negazionista col quale, alla fine, i cattivi sono gli esuli o gli infoibati. E sono gli stessi che ci vorrebbero tutti più buoni, più umani, più accoglienti. Ma guai metterli davanti alla storia che, badate bene, non condanno il loro credo politico ma l’azione di certi personaggi da cui basterebbe prendere intelligentemente le distanze. Ma la fede è talmente forte e cieca da impedire l’onestà intellettuale. Ed eccoci qua, a distanza di quasi 80 anni, a invocare una pacificazione nazionale che, con queste teste, non è per adesso che avverrà.

 

Luca Craia

 

 


 

giovedì 10 febbraio 2022

FOIBE: ALBANO (FDI), BENE CIRCOLARE MINISTERO ISTRUZIONE SU GIORNO DEL RICORDO. SOLIDARIETÀ PRESIDENTE CONSIGLIO COMUNALE SENIGALLIA

 

Comunicato integrale

 

Roma, 10 feb “Esprimo soddisfazione per la circolare del Ministero dell’Istruzione che invita le scuole a ricordare le foibe e l’esodo giuliano-dalmata attraverso il racconto di testimoni oculari e associazioni di esuli.
Fratelli d’Italia lo aveva chiesto nel 2019, attraverso una risoluzione a prima firma On. Frassinetti e approvata all’unanimità. Richieste accolte, e oggi contenute all’interno della circolare scolastica.
Come parlamentare ora, e da sempre come docente e profuga giuliana di seconda generazione, mi prodigo affinché nelle scuole e nella società tutta, si faccia chiarezza e memoria di quanto avvenne nel confine orientale italiano.
Auspico che si vigili sempre sulla corretta applicazione di questa circolare, esattamente come avviene in alcune regioni, tra cui le Marche. È fondamentale tenere le scuole al riparo da negazionismi e revisionismi, purtroppo perpetrati anche da una certa parte del mondo accademico” così in una nota Lucia Albano, deputato di Fratelli d’Italia.

“Dopo l’attacco alla sede di Fratelli d'Italia a Fermo, anche oggi assistiamo ad un atto vile a danno di Massimo Bello, Presidente del Consiglio Comunale di Senigallia.
In occasione del Giorno del Ricordo, sono apparsi degli striscioni oltraggiosi nei confronti delle vittime delle foibe nella sede del Municipio di Senigallia e davanti all’ufficio del presidente Bello.
Sono stati appesi da vandali che si firmano con un simbolo antifascista già noto alle Forze dell’Ordine. Gli ennesimi negazionisti pericolosi.
Preoccupata per l’escalation di odio che si sta verificando in questi giorni, esprimo solidarietà e vicinanza a Massimo” così in un post su Facebook Lucia Albano, deputata marchigiana di Fratelli d’Italia.

CS - Simona Lupini: "Consorzio di Bonifica, più trasparenza e partecipazione"

 In discussione le proposte di riforma dei consorzi: la ricetta del Movimento 5 Stelle

 

Comunicato integrale

 

Si avvicina il momento del voto sulla nuova legge che regola i Consorzi di Bonifica, da anni al centro di numerose polemiche: se la maggioranza di centrodestra ha una sua ricetta, ad opera del consigliere Giacomo Rossi, anche dal Movimento 5 Stelle, molto attivo sul tema, arriva una proposta di riforma organica.

A presentarla, la consigliera regionale Simona Lupini, che così commenta la situazione: “Il consorzio di bonifica è uno strumento che potrebbe essere importante per assicurare la manutenzione del territorio, ma così com’è oggi non funziona: da anni raccogliamo le proteste degli agricoltori e dei proprietari di piccoli terreni che lamentano di dover pagare balzelli non collegati a reali benefici”.

La richiesta è quindi quella di maggiore trasparenza, nelle azioni del Consorzio: “Quello che proponiamo, innanzitutto, è di chiarire nero su bianco di cosa il Consorzio si occupi: una definizione precisa delle aree soggette a bonifica, e anche dei benefici, che oggi sono tutti schiacciati sull’attività idraulica.

Crediamo invece che si debba distinguere tra presidi di bonifica, miglioramenti fondiari e disponibilità irrigua: in questo modo, gli agricoltori sapranno finalmente con chiarezza per cosa stanno pagando”.

Anche a livello gestionale, i 5 Stelle chiedono più garanzie: “Sia la legge attuale, sia la proposta di Giacomo Rossi, affidano il controllo dei Consorzi di Bonifica a un revisore dei conti unico: abbiamo proposto di passare ad un Collegio, che garantirà una verifica più rigorosa”.

Ultimo punto, cruciale, è quello di allargare la partecipazione: “Per come sono costruiti attualmente, i Consorzi scoraggiano in ogni modo la partecipazione diretta alle loro decisioni: il centrodestra è d’accordo con noi nel consentire a chi non è in regola coi versamenti di votare, ma crediamo sia il momento di fare un passo in più. Liste più semplici da presentare, obbligo di andare comunque ad elezioni, e limite di mandati per il Presidente.”

 

L’appello è a una riforma che metta davvero i consorzi al servizio del mondo agricolo: “I Consorzi devono fare il loro lavoro, e farlo bene. Mettiamoli in condizione di operare come strumenti che rispondono davvero agli agricoltori e ai proprietari di terreni: Il centrodestra la pensa come noi su tanti aspetti di questo argomento, ma vedo ancora la tendenza a voler chiudere i consorzi nella loro gestione.