La malattia
viene veicolata dai branchi di cinghiali: la richiesta di chiarimenti sulle
strategie della Giunta
Comunicato
integrale
E’ massima l’attenzione sulla peste suina, una grave minaccia per
il benessere animale e per migliaia di allevatori di numerosi Paesi europei, tra
cui l’Italia: la malattia non è trasmissibile agli esseri umani, ma è altamente
contagiosa e spesso letale per suini domestici e cinghiali.
Il rischio è quello di mettere in ginocchio, in caso di una
diffusione incontrollata, l’intera filiera agricola: dalle consigliere Simona
Lupini e Marta Ruggeri arriva quindi un grido d’allarme alla Giunta regionale.
“La peste suina - spiega
la consigliera Lupini, vice Presidente della commissione Sanità- colpisce in modo asimmetrico Stati e
Regioni: i suoi super-diffusori sono i suini allo stato brado, in particolare i
cinghiali”.
La Giunta regionale, a gennaio 2022,
aveva approvato l’istituzione di un organismo al fine di coordinare le attività
di monitoraggio della Psa e per segnalare, alla stessa Giunta, i provvedimenti
da adottare. Il contrasto alla peste suina richiede interventi molto
complessi, dalle barriere nei sentieri all’abbattimento mirato della fauna, che
possono essere molto onerose per interi territori.
“Chiederemo alla Giunta
quali misura intenda mettere in campo” rimarca la consigliera Lupini “Bisogna sostenere i territori in zona rossa,
con risorse straordinarie per la bio-sicurezza degli allevamenti. Servirebbero
in particolare risorse specifiche per gli allevamenti allo stato brado, che
sono più a rischio in quanto a contatto diretto con i suini selvatici. E poi, bisogna ragionare su dei piani di
contenimento della fauna selvatica e dei cinghiali, per arrestare la diffusione
della malattia”.