Dopo dieci giorni di silenzio,
probabilmente passati a riflettere sugli errori fatti, torna alla carica l’opposizione
montegranarese, e lo fa ancora una volta su un argomento che pensavamo ormai
esaurito e che non sembra suscitare molto interesse nella popolazione se non
nella tifoseria piddina: la realizzazione delle scuole medie. Stavolta senza
utilizzare l’anonimato, il PD montegranarese, nella sua veste civica social,
pubblica l’intervento del Consigliere Riccardo Strappa all’ultimo Consiglio Comunale.
Un intervento piuttosto complicato da seguire (l’arte oratoria non è il punto
forte del giovane Consigliere o, almeno, andrebbe migliorata) che ripete come
un mantra le solite domande a cui si pensava ci fosse già stata una risposta.
I costi di un eventuale abbattimento su
cui si interroga Strappa sono giocoforza a carico della collettività, ma
ovviamente il tutto dovrà essere inserito in un progetto di riqualificazione
complessiva dell’area che ovviamente andrà a beneficio della stessa
collettività. Il fatto poi che Strappa pensi che via Martiri d’Ungheria e viale
Zaccagnini non abbiano bisogno di parcheggi fa dubitare sul fatto che il Consigliere
d’opposizione conosca Montegranaro e i suoi problemi. E il dubbio si accresce quando afferma che
quella zona sia “funzionale”, dimenticando il disagio che chiunque ha
sperimentato nell’avventurarsi in via Martiri d’Ungheria nelle ore di punta o
che debbono affrontare gli stessi scuolabus nel circolare in quell’area, senza
pensare ai problemi che si potrebbero avere in caso di evacuazione per
emergenza.
Dove potremmo mettere le scuole
medie? Se ne è parlato ampliamente: ci sono strutture idonee a sufficienza,
servite meglio, logisticamente più adatte, non c’è da fare altro che
razionalizzare l’uso degli edifici esistenti. La funzione di fulcro all’interno
della città non spetta alla scuola, come afferma Strappa, ma a ben altre
strutture e necessita di un impegno e di un progetto che finché ha governato la
parte politica che Strappa rappresenta non abbiamo mai visto.
In quanto ai dubbi sollevati da Strappa
circa il denaro sostanzialmente sprecato per gli studi che sono stati necessari
per comprendere se fosse stato possibile o no realizzare la scuola seguendo le
linee guida del progetto di fattibilità messo in campo dall’Amministrazione
Mancini, fa bene il Consigliere a rammaricarsene, ma se la deve prendere coi
suoi sodali, con l’ex Sindaco e con l’ex Assessore ai Lavori Pubblici, perché se
il progetto di fattibilità fosse stato realizzato con maggior perizia, senza
quell’enorme discrepanza sui costi riscontrata solo dopo mesi, ora probabilmente
quella scuola sarebbe già in via di realizzazione, quandanche non necessaria.
Invece non viene realizzata proprio perché sui costi si è tirato a indovinare;
quindi Strappa sa benissimo a chi chiedere conto.
Sono gli esempi di altre scuole
realizzate in altri siti, che Strappa confronta con la situazione
montegranarese mettendo in dubbio la buona fede di chi ha stimato come
insufficiente quanto previsto dalla vecchia Amministrazione, che mi lasciano
perplesso. Ora, io non sono un tecnico e credo non lo sia nemmeno Strappa, ma
credo sia lapalissiano che non si possano confrontare progetti diversi
realizzati o da realizzare in situazioni geologiche e morfologiche diverse.
Acquaviva, per capirsi, sta ad Acquaviva,
non a Montegranaro in via Martiri d’Ungheria.
Io, da cittadino, sono piuttosto
fiducioso sul futuro di quell’area a cui siamo tutti in qualche modo legati per
ragioni affettive, sia per la presenza storica della scuola sia perché c’è
ancora l’amata Bombonera. Sono certo che, una volta chiarito se sarà possibile
realizzarci una scuola, e francamente mi auguro di no perché reputo quel luogo
sbagliatissimo, si penserà a una riqualificazione che la valorizzi e migliori
la qualità della vita dei residenti e dei Montegranaresi tutti.
Sulla confusione che poi il Consigliere
di opposizione fa tra scuola e turismo, confondendo eventuali utenti extracittadini
delle nostre scuole con i turisti, stenderei un velo pietoso rimarcando però
come tutto questo dimostri ancora una volta come sul discorso turistico nel Pd
facciano a cappellate coi passeri.
Luca Craia