mercoledì 16 marzo 2022

Impiccato sul balcone di casa a Montegranaro. Una notizia inquietante anche per come viene data.


Il fatto di cronaca è agghiacciante: un ragazzo trovato impiccato sul balcone di casa in piena mattina, su una strada trafficata, è una cosa terrificante e scuote la tranquillità (forse presunta) di una cittadina come Montegranaro. Ma sono i dettagli, a volte, che servono a capire meglio le cose o, forse, a generare più dubbi perché, ogni tanto, ci vogliono anche i dubbi per arrivare a capire le cose. Così sapere che il poveretto è un ragazzo straniero non è un dettaglio che andrebbe trascurato. Così come non andrebbe trascurato il fatto che, a quanto pare, l’impiccato avesse le mani legate (così riportano alcuni dei pochi giornali online che hanno dato la notizia). Sono dettagli che rendono inquietante, più inquietante quello che è accaduto. E a me sembra inquietante anche il fatto di ometterli. Speriamo che i nostri bravissimi Carabinieri riescano a fare luce su questo ennesimo fatto preoccupante per Montegranaro.

 

Luca Craia

UCRAINA: ALBANO (FDI), BENE OK NOSTRO ODG A SOSTEGNO DEI CALZATURIERI MARCHIGIANI


 Comunicato integrale 


Roma, 16 marzo “Esprimo soddisfazione per l’accoglimento del nostro ordine del giorno al Decreto Ucraina, che impegna il governo a varare misure di sostegno per le aziende calzaturiere marchigiane che esportano la loro merce o hanno filiali nei Paesi coinvolti nel conflitto”. Lo afferma Lucia Albano, deputata marchigiana di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Finanze.
“L’ordine del giorno, in particolare, chiede che il governo conceda agli imprenditori la possibilità di accedere alla cassa integrazione a costo zero ed a ristori a fondo perduto. Inoltre, domandiamo al governo di sostenere economicamente le aziende alla ricerca di mercati alternativi, di prevedere una moratoria per debiti fiscali e contributivi e di valutare una possibile riduzione dell’IVA sui beni interessati”, spiega l’onorevole.
“Durante l’edizione appena conclusa del Micam Milano, a cui ho partecipato, ho raccolto le preoccupazioni degli imprenditori marchigiani: la guerra è arrivata proprio nel momento in cui i magazzini erano pieni di merce da essere consegnata per le collezioni primavera-estate. In più, le conseguenze economiche delle sanzioni si sommano ad una situazione già fortemente precaria, indebolita prima dal terremoto, poi dalla pandemia e ora dal caro materie prime. È il momento che il governo si attivi per aiutare un comparto fondamentale per il tessuto economico regionale e nazionale”, conclude.

CS - Simona Lupini: "Trentennale del 118, una data da festeggiare e su cui riflettere"


La consigliera regionale tra le promotrici del convegno del Consiglio di giovedì 17 marzo.


Comunicato integrale 

Si avvicinano le celebrazioni per i 30 anni dalla nascita del 118: un appuntamento che sarà ricordato anche nelle #Marche, con il convegno “Trentennale 118: quali prospettive future”, che si terrà giovedì 17 marzo dalle 14.00 alle 19.00 ad Ancona, presso l’Aula magna “Montessori”dell’Università Politecnica delle Marche, Facoltà di Medicina

A commentare l’iniziativa, una delle promotrici, Simona Lupini (gruppo Misto), vice-presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale:

“Sono orgogliosa di aver promosso, in collaborazione con l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale delle Marche, questo momento di riflessione sull’importanza del servizio di emergenza, e sulle sue prospettive e bisogni. Il sistema dell’emergenza è un tassello fondamentale della tutela della salute, e coinvolge tante professionalità diverse, che vanno valorizzate nelle loro specificità”.

Sul tema, la Lupini ha presentato già diversi atti: “Visitando il pronto soccorso di Jesi, ho toccato con mano una vera e propria <<emergenza del settore emergenza>>. Servirebbero più personale, problema che ormai investe tutti i settori della macchina sanitaria, e una nuova mappatura delle postazioni di emergenza: in questi mesi, ho lavorato con gli operatori, per arrivare a delle proposte concrete di riforma e potenziamento del sistema”.

Da qui, due mozioni, una (approvata all’unanimità dall’Aula) per valorizzare la figura dell’autista soccorritore, a livello di inquadramento e formazione professionale, e l’altra per l’istituzione di un tavolo tecnico, presentata insieme a Marta Ruggeri (Movimento 5 Stelle).

Obiettivo, arrivare a una rimodulazione dell’organizzazione del 118 costruita con gli operatori dell’emergenza e le loro società tecnico-scientifiche, una battaglia sposata anche dalle sue colleghe Anna Menghi (Lega) e Anna Casini (PD): “Ringrazio le colleghe Menghi, Casini e Ruggeri per il loro impegno in questa battaglia comune, che ora coinvolge tutte le consigliere regionali. Un segnale comune di attenzione e rispetto per un mondo, quello dell'emergenza, senza il quale la sanità non potrebbe semplicemente funzionare.”

L’evento “Trentennale 118: quali prospettive future” si terrà il prossimo giovedì 17 marzo, dalle ore 14.00 alle ore 19.00 , presso l’Aula magna “Montessori”della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica. Intervento di apertura dell’assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini, mentre le conclusioni saranno affidate al Presidente del Consiglio regionale, Dino Latini.

Nel corso del pomeriggio previsti ulteriori interventi da parte di Elena Leonardi e Simona Lupini, rispettivamente Presidente e Vice della Commissione regionale sanità; Paolo Armillei, referente Siiet (Società Italiana Infermieri Emergenza Territoriale); Riccardo Sestili referente Siems (Scientifica Italiana dell'Emergenza Sanitaria); Stefano Marconi Presidente Coes Marche (Conducenti Emergenza Sanitaria); Andrea Galvagno Presidente Cri Marche; Alessandro Speca coordinatore regionale Misericordie; Andrea Sbaffo, Presidente Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze); Monia Mancini referente regionale “Cittadinanza Attiva”. All’appuntamento parteciperanno anche i Presidenti dei gruppi consiliari. Il dibattito sarà coordinato dal giornalista Maurizio Socci.


Il Cardinale Svampa. Un uomo fondamentale nella storia d’Italia. Un Montegranarese che rischiò di diventare Papa.

Ci sono uomini che hanno fatto la storia giocando ruoli chiave anche se meno visibili di altri. È curioso come Montegranaro, oltre a essere sempre stata fucina di sacerdoti ed episcopi, abbia dato alla luce tanti figli che poi, in settori diversi, hanno giocato ruoli importantissimi nella storia, a partire dal Santo Patrono, San Serafino, per finire col Padre della Patria Giovanni Conti. Tra loro va ricordato con grande merito il Cardinale Domenico Svampa perché, anche se non tutti lo sanno, è stato un uomo chiave nel processo di distensione tra Stato e Chiesa che portò nel 1929 alla stesura dei Patti Lateranensi.

Domenico Antonio Svampa, di Paolo e Maria Giuseppa Tarquini Corsi, nasce il 13 giugno 1851 a Montegranaro. La ricca famiglia assecondò la vocazione del figlio facendolo entrare, nel 1861, in seminario a Fermo, dove conobbe personalmente San Giovanni Bosco in occasione di una sua visita all’Arcivescovo Filippo De Angelis. Proseguiti gli studi nel Seminario Pio di Roma, poi accorpato al Pontificio Seminario Romano Maggiore, fu ordinato sacerdote nel 1874. Nel 1886 fu nominato cameriere segreto soprannumerario del Papa e nel 1887 divenne Vescovo di Forlì. Concluse la sua carriera con la nomina a Cardinale di Bologna avvenuta per mano di Papa Leone XIII il 18 maggio 1894. Nel corso della sua carriera ecclesiastica si dimostrò molto aperto e lungimirante: fondò un istituto di istruzione popolare affidato ai Salesiani,  istituì l’istituto di credito Piccolo Credito Romagnolo e le casse rurali a sostegno del contado, ma soprattutto fu fondatore, insieme a Giovanni Acquaderni e Giovanni Grosoli, del giornale L’Avvenire d’Italia da cui poi derivò l’attuale L’Avvenire.

Morto Papa Leone XIII del 1903, fu considerato uno dei 7 possibili successori, anzi, forse il più papabile. Purtroppo, durante il conclave il Cardinale fu colpito da un ictus che ne offese temporaneamente la parola. Questo ne impedì la probabile elezione a favore di Pio X.

Domenico Svampa era uomo di vedute ampie e aperte, anche grazie all’educazione e ai principi impartitigli dalla famiglia a Montegranaro. Per questo lavorò sempre per agevolare la distensione nei rapporti tra la Chiesa e lo Stato Italiano, compromessi dopo l’Unità d’Italia e la soppressione dello Stato Pontificio. Così, quando il Re Vittorio Emanuele III decise di in visita a Bologna il 28 aprile del 1904, il Cardinale ci vide una magnifica occasione per cercare di ricucire lo strappo. Chiesto il permesso al Papa, Pio X, che ne incoraggiò l’intento, e fece in modo di essere invitato a colloqui col Re che, a sua volta, gli inviò un invito per un incontro ufficiale. Nel frattempo l’aristocrazia bolognese organizzò un banchetto col il Re, al quale invitò naturalmente anche il Cardinale che accettò, nonostante il permesso scritto da parte della Curia romana non fosse ancora giunto. Vi era anche un ulteriore impedimento: il banchetto si sarebbe tenuto di venerdì, giorno di digiuno, e per agevolare il Cardinale fu organizzato un menu alternativo “di magro”.

Il Re e il Cardinale Svampa ebbero un costruttivo colloquio, ma nei giorni successivi giunse la risposta alla richiesta di permesso all’incontro, e fu un inaspettato diniego. Nel contempo, però, l’incontro aveva suscitato il plauso corale degli ambienti più progressisti, e questo creò un certo imbarazzo nella curia romana che lo manifestò per iscritto e a più riprese, tanto che il Cardinale, mortificato, presentò le proprie dimissioni. Le dimissioni, però, vennero respinte e Svampa rimase il suo posto, molto fiaccato però dall’accaduto. Morì nel 1907.

La storia dell’incontro tra il Cardinale Domenico Svampa e il Re Vittorio Emanuele III è raccontata nel libro “Pranzo di magro per il cardinale” di Giulio Andreotti. Il New York Times scrisse ben 22 volte delle iniziative di Domenico Svampa, elogiandone le doti di uomo di pace e di progresso.

 

Luca Craia


 

Quasi ultimato il parcheggio dell’ospedale per il punto vaccinale. La collaborazione tra istituzioni funziona.

Stanno lavorando alacremente, nell’area intorno all’ospedale di Montegranaro, per ampliarne i parcheggi. C’eravamo accorti durante il periodo in cui il presidio è stato utilizzato come centro vaccinale che i posti auto non fossero sufficienti nel caso in cui il plesso fosse utilizzato in maniera intensiva, per cui si è reso necessario ampliarne lo spazio, cosa che è in via di ultimazione.

Questo avviene in virtù della nuova funzione che il plesso andrà a svolgere nei prossimi mesi, a partire già da aprile. Montegranaro è stato scelto infatti come sito di ubicazione del nuovo centro vaccinale per il Fermano, questo anche grazie alla funzionalità dimostrata appunto come centro locale per la somministrazione dei vaccini nei mesi scorsi. Ancora non si sa se sarà necessaria una quarta dose e tutti ci auguriamo di no, ma molto probabilmente dovranno essere somministrati i richiami e, comunque, c’è ancora molta gente che non è vaccinata, per cui un presidio di questo tipo, che inizialmente sarà aperto per tre giorni alla settimana,  non solo tiene vivo il plesso ospedaliero ma crea certamente un indotto economico non trascurabile.

La collaborazione e il confronto tra Istituzioni, quando avviene in maniera franca, onesta e, soprattutto, con l’unico intento di svolgere un buon servizio alla collettività e nel rispetto dei ruoli specifici, dà sempre buoni frutti e questo è quello che viene dimostrato dal rapporto che si è instaurato tra il Comune di Montegranaro e la dirigenza dell’Area Vasta 4 e, in particolare, tra il Sindaco Ubaldi e il Direttore Roberto Grinta.

 

Luca Craia