La vice-Presidente della Commissione Sanità interviene sulla situazione dei precari della sanità in Area Vasta 2
Comunicato integrale
Sempre più precaria la situazione del personale sanitario nelle Marche: e non si tratta di un eufemismo, come mostra la vertenza che sta coinvolgendo l’Area Vasta 2, la più estesa delle Marche, dove è sempre più serio il problema dei lavoratori precari non stabilizzati e non rinnovati.
Molto preoccupati i sindacati, che segnalano un ritardo nell’approvazione dei nuovi tetti di spesa del personale, e denunciano il sovraccarico di lavoro dei dipendenti, prossimi al burnout.
Sul tema interviene la consigliera regionale Simona Lupini (gruppo Misto), vice-Presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali: “I tetti di spesa sono un capestro pesantissimo sulla nostra sanità. Sul problema dei precari, i tavoli di confronto non hanno portato a soluzioni concrete, e senza interventi risolutivi, a fine Marzo perderemo molte figure professionali, in particolare operatori socio-sanitari. Nei prossimi mesi, la situazione si aggraverà, in particolare rispetto agli infermieri”.
L’allarme dei sindacati va quindi preso seriamente: “Le ripercussioni saranno pesanti, sia sul servizio offerto alla cittadinanza sia in termini di sovraccarico di lavoro, con il probabile blocco delle ferie maturate e non godute”.
La consigliera ha quindi depositato, già in occasione della seduta del Consiglio di martedì 15, un’interrogazione: “Non potremo risolvere questa crisi, senza rivedere i tetti di spesa sul personale, che sono gli stessi da anni. All’Assessore chiederemo chiarimenti sia rispetto alla reale situazione dei precari non rinnovati, sia rispetto alla necessità di rivedere urgentemente i tetti di spesa sul personale di Area Vasta 2”.
Una battaglia, quella sul personale, che la consigliera sta conducendo ormai da mesi, su diversi aspetti dell’organizzazione sanitaria: “Le piante organiche in Area Vasta 2 e non solo sono piene di buchi. Pensionamenti, decessi e trasferimenti non coperti stanno portando all’emergenza tantissimi reparti, compresi il Pronto Soccorso e il 118 di cui ieri abbiamo festeggiato il trentennale, e creando gravi problemi di erogazione dei servizi. Non ci può essere un nuovo Piano Sanitario se non affrontiamo questo nodo: la sanità non è fatta solo di palazzi e macchinari, ma soprattutto di persone, che meritano condizioni di lavoro e di vita dignitose”.