Non è finita qui, e del resto si sapeva che non lo sarebbe. Quando siamo partiti, circa tre anni fa, col progetto “Come te se mindua” che avrebbe dato a Montegranaro il suo Arco dei Soprannomi, lanciando un appello ai Montegranaresi perché ci aiutassero a ritrovare questi pezzetti di storia costituiti dai nomignoli di famiglia con tutta l’aneddotica a essi legata, sapevamo che non sarebbe stato possibile raccogliere tutti i soprannomi storici del paese. Non era possibile sia per ragioni di tempo, ma anche perché era da aspettarsi che, dopo aver installato le piastrelle, si sarebbe creata una maggiore sensibilità nella popolazione e che molti, che prima non avevano raccolto il nostro appello, si sarebbero poi fatti vivi. E questo sta accadendo.
Così, come del resto sollecitato dal Sindaco Ubaldi e dall’Onorevole Lucentini durante la cerimonia di inaugurazione, stiamo già organizzandoci per una seconda parte del progetto che raccolga quei soprannomi che non sono stati ritrovati e catalogati nella prima. L’idea, ovviamente, è di realizzare altre piastrelle e completare l’Arco dei Soprannomi, ma anche di creare una vera e propria raccolta storica legata ai soprannomi e a quello che rappresentano, che possa poi avere termine in una pubblicazione che rimanga, insieme ovviamente al muro delle piastrelle.
Per far questo servirà ancora una volta l’aiuto dei Montegranaresi, che invitiamo fin da subito a farci conoscere il loro soprannome, sia che esso faccia già parte dell’Arco sia che ancora non sia stato catalogato, e soprattutto la storia dello stesso, quando sia possibile. Cercheremo anche la collaborazione delle scuole, delle catechiste e di tutte le famiglie montegranaresi, attraverso ogni canale possiamo utilizzare. Il bello di questo progetto, fin da subito, è che è stato realizzato in maniera corale dalla comunità cittadina, una coralità che si è tradotta anche nella bella collaborazione tra associazioni culturali che abbiamo visto all’inaugurazione. E con questo tipo di coralità vogliamo proseguire. Stateci a fianco.
Luca Craia