venerdì 8 aprile 2022

Come te se mindua: non è finita qui. Si prosegue con l’aiuto della comunità.

Non è finita qui, e del resto si sapeva che non lo sarebbe. Quando siamo partiti, circa tre anni fa, col progetto “Come te se mindua” che avrebbe dato a Montegranaro il suo Arco dei Soprannomi, lanciando un appello ai Montegranaresi perché ci aiutassero a ritrovare questi pezzetti di storia costituiti dai nomignoli di famiglia con tutta l’aneddotica a essi legata, sapevamo che non sarebbe stato possibile raccogliere tutti i soprannomi storici del paese. Non era possibile sia per ragioni di tempo, ma anche perché era da aspettarsi che, dopo aver installato le piastrelle, si sarebbe creata una maggiore sensibilità nella popolazione e che molti, che prima non avevano raccolto il nostro appello, si sarebbero poi fatti vivi. E questo sta accadendo.

Così, come del resto sollecitato dal Sindaco Ubaldi e dall’Onorevole Lucentini durante la cerimonia di inaugurazione, stiamo già organizzandoci per una seconda parte del progetto che raccolga quei soprannomi che non sono stati ritrovati e catalogati nella prima. L’idea, ovviamente, è di realizzare altre piastrelle e completare l’Arco dei Soprannomi, ma anche di creare una vera e propria raccolta storica legata ai soprannomi e a quello che rappresentano, che possa poi avere termine in una pubblicazione che rimanga, insieme ovviamente al muro delle piastrelle.

Per far questo servirà ancora una volta l’aiuto dei Montegranaresi, che invitiamo fin da subito a farci conoscere il loro soprannome, sia che esso faccia già parte dell’Arco sia che ancora non sia stato catalogato, e soprattutto la storia dello stesso, quando sia possibile. Cercheremo anche la collaborazione delle scuole, delle catechiste e di tutte le famiglie montegranaresi, attraverso ogni canale possiamo utilizzare. Il bello di questo progetto, fin da subito, è che è stato realizzato in maniera corale dalla comunità cittadina, una coralità che si è tradotta anche nella bella collaborazione tra associazioni culturali che abbiamo visto all’inaugurazione. E con questo tipo di coralità vogliamo proseguire. Stateci a fianco.

 

Luca Craia


 

mercoledì 6 aprile 2022

CS - Simona Lupini (Misto in Cons. Reg.): "A Roma per la riforma del 118"


La vicepresidente della Commissione Sanità porta l’esperienza e i bisogni dell’emergenza nelle Marche a un convegno alla Camera dei Deputati


Comunicato integrale 

Continua l’impegno sul tema della riforma del 118 da parte della consigliera regionale Simona Lupini (Gruppo Misto), vicepresidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale delle Marche.

La consigliera è oggi a Roma, per partecipazione al convegno “Emergenza pre-ospedaliera: tra esperienze e necessità di riforma del sistema", alla Camera dei Deputati, ultimo di una lunga serie di occasioni. L’incontro vede la partecipazione di esperienze regionali (Emilia Romagna, Marche, Piemonte), delle società scientifiche e degli stakeholders dell’emergenza (SIEMS, SIMEU, SIAARTI, AAROI-EMAC, SIIET, ANIARTI, ANPAS e COES), oltre che del vicepresidente della Camera Andrea Mandelli, della vicepresidente della Commissione Affari Sociali Rossana Boldi, e degli onorevoli Stefano Mugnai e Fabiola Bologna.

Nel suo intervento, la consigliera ha raccontato l’esperienza marchigiana: “Le assemblee parlano per atti, e nell’ultimo anno abbiamo contribuito a dare la massima attenzione al settore dell’emergenza. Il 07 maggio 2021, abbiamo portato in Consiglio una mozione a sostegno del riconoscimento dell’autista soccorritore” - racconta la Lupini - “La mozione è stata approvata all’unanimità, riconoscendo il ruolo centrale di questa figura per il funzionamento del sistema emergenza-urgenza, una figura da normare e riconoscere come merita”.

Passo successivo, spingere per un tavolo tecnico che faccia sue le proposte e le esigenze di operatrici e operatori, e che nell’ambito del nuovo Piano Socio-Sanitario prepari una riforma complessiva del sistema: “L’esigenza di riformare l’emergenza-urgenza, e di metterla in condizione di operare, viene da lontano. Chi, come me, viene dal mondo della sanità sa che la pandemia ha soltanto esacerbato la grave sofferenza che viveva il sistema salute: la carenza del personale rischia di compromettere un servizio fondamentale per la sanità. E questo nonostante la qualità del personale e delle cure disponibili negli anni sia aumentata costantemente”.

Una macchina, quella sanitaria, estremamente complessa: l’importanza di un tavolo tecnico sta anche nel portare i diversi soggetti del sistema a dialogare in maniera organica: “Dobbiamo diventare più abili nel far comunicare le parti tra loro: ho incontrato tanti rappresentanti del mondo dell’emergenza, ho passato intere giornate con loro per capire quali sono le lacune e quali le risorse disponibili, e un elemento ricorrente è stata la fatica nel rendere interoperabili unità operative ospedaliere e SET. Una necessità ancora più pressante se inquadriamo l’emergenza in un sistema più ampio, che include anche medicina territoriale, medicina di base, distretti sanitari”.

Su questo tema, il Consiglio si esprimerà presto - sono infatti due le mozioni in campo, la prima presentata proprio dalla Lupini, per istituire un tavolo con tutti i rappresentanti del mondo emergenza-urgenza, e la seconda sottoscritta anche dalle altre consigliere regionali donne: “Come abbiamo visto nelle celebrazioni del Trentennale del 118 promosso nelle Marche, in cui si è respirata un’aria del tutto trasversale di sostegno alle istanze degli operatori, spero che anche quando andremo al voto su queste due mozioni ci sarà l’unanimità del Consiglio. Per una vera riforma, sarà fondamentale ascoltare tutte le voci del sistema: le più rappresentative società scientifiche, le associazioni di pazienti e società civile, istituzioni e organizzazioni di volontariato, i dipartimenti regionali della salute e delle politiche sociali, gli ordini professionali e le associazioni di categoria”.

La chiusura è chiara, e ribadisce un impegno di lunga durata: “Gli operatori dell’emergenza sono con noi per rispondere a problemi fisici, ma anche alle nostre paure: condividono con noi i nostri momenti più difficili. E’ il momento di ricostruire un sistema 118 tarato sulle esigenze degli utenti e dei lavoratori”.


Nuova dignità per la sede del Consiglio Comunale in attesa di tornare in Municipio al Teatro Novelli.

Molto datata, molto logora, decisamente ormai fuori luogo nel luogo di rappresentanza istituzionale più alto della comunità cittadina montegranarese, finalmente si è deciso di rimuovere la carta da parati che adornava la Sala dei Convegni di Palazzo dei Francescani, divenuta sede del Consiglio Comunale dopo le vicende che hanno portato alla chiusura del primo piano del Municipio, dove era volontà di portarla inserendola in quello che era stato il Teatro Novelli.

Ed è lì che tornerà dopo l’ultimazione del restauro completo del Municipio, che prevede anche il recupero del bel teatrino (di quel che ne rimane, in verità). Ma, nel frattempo, si sta provvedendo a ridare dignità alla sede dell’Assise Cittadina, con interventi di riqualificazione che comunque resteranno anche quando la sala tornerà presumibilmente al suo ruolo originario. I lavori, seguiti direttamente dall’Assessore ai Lavori Pubblici, Giacomo Beverati, dureranno circa venti giorni e prevedono la totale tinteggiatura delle pareti e la sostituzione dei tendaggi.

 

Luca Craia


 

Un cortometraggio su Francesco Di Rosa in anteprima al teatro La Perla di Montegranaro.


Per la rassegna "Fermano DOC(s)" ideata dall'associazione Overflow Associati per la valorizzazione del territorio e dei suoi personaggi più rilevanti, domenica 10 aprile, alle ore 17.30 presso il teatro La Perla di Montegranaro verrà proiettato il cortometraggio “L’oboista” dedicato a Francesco Di Rosa, Montegranarese verace e musicista di fama internazionale, considerato uno degli oboisti migliori al mondo.

Il cortometraggio, realizzato grazie al contributo della Regione Marche, racconta la vita del Maestro Di Rosa partendo dall’inizio, dai suoi studi al Conservatorio "G.Rossini" di Fermo, dove si è diplomato con il massimo dei voti e da quelli con Maurice Bourgue, presso la "Scuola di alto perfezionamento musicale di Saluzzo", ripercorrendo poi la sua splendida carriera senza trascurare il suo impegno umano e sociale.

L’opera, diretta da Federico Ercoli e ideata da Moreno Di Chiara, sarà proiettata in anteprima a Montegranaro col patrocinio del Comune e la collaborazione dell’associazione Amici della Musica. La proiezione sarà preceduta da un colloquio proprio con Francesco Di Rosa, che sarà sul palco del La Perla insieme all’autore, Moreno Di Chiara e al regista Federico Ercoli. Ancora una bella occasione per vivere Montegranaro e farla vivere.

 

Luca Craia