venerdì 28 aprile 2023

La storia della croce in bronzo di San Pietro Apostolo.

Nella chiesina di San Pietro Apostolo, a Montegranaro, entrando sulla destra, proprio sopra l’acquasantiera, si trova un disco di bronzo del diamoetro di 20 centimetri con inscritta una croce che riporta diverse iscrizioni: lungo i quattro bracci della croce è scritto “Iesus Christus Deus Homo” mentre nella corona circolare più interna leggiamo “Vivit Regnat Imperat MCMI”; infine, nel cerchio esterno, vi è scritto "Osculantibus crucem hanc in ecclesia positam et recitantibus Pater indulgentia 200 dierum semel in diem". Leggendo tutto insieme appare la frase ”Gesù Cristo Dio e uomo vive, regna, impera – 1901. A coloro che baceranno questa croce posta in chiesa e reciteranno il Padre Nostro verranno concessi 200 giorni di indulgenza una volta al giorno”.

Si tratta quindi di un oggetto ideato nel 1901 da Giovanni Acquaderni, fondatore dell’Azione Cattolica, per celebrare la ricorrenza del diciannovesimo centenario della nascita di Gesù Cristo e festeggiare il Giubileo Pontificio dei 25 anni di papato di Papa Leone XIII. La croce fu disegnata dall’architetto bolognese Edoardo Collamarini e forgiata in bronzo, nel suo prototipo, da Aldo Bettini nella sua fonderia di Sasso Marconi per essere poi benedetta dal Santo Padre.

L’oggetto fu prodotto in diversi esemplari sia in bronzo, come quella che stiamo osservando, oppure in argento alluminio oppure in bronzo. Fu poi distribuito nel 1903, anno giubilare. Era disponibile in due diametri, quello di 20 centimetri come il nostro oppure di 12 centimetri. La croce in bronzo costava 8.55 lire mentre quella di metallo bianco 4.30.

 

Luca Craia

 

giovedì 27 aprile 2023

Picchiato in mezzo alla strada senza motivo. Sale la preoccupazione dei Montegranaresi.

 

Ancora un episodio preoccupante, a Montegranaro: stamattina due uomini, mentre camminavano tranquillamente in una via centrale attigua al centro storico, sono stati aggrediti da un Magrebino che, dopo un primo breve attacco verbale, è passato subito alle mani procurando a uno dei due uomini ferite che hanno richiesto l’intervento dei Militi della Croce Gialla. Dopo l’aggressione il Magrebino si è dileguato. Il fatto è stato anche segnalato ai Carabinieri che sono giunti sul posto poco dopo. Non sembra che i colpi subiti abbiano causato danni gravi alla vittima ma resta lo sconcerto di fronte a un’aggressione gratuita, immotivata, in pieno giorno e in pieno centro. Sale la preoccupazione dei Montegranaresi per questi fatti di piccola criminalità che si sommano l’uno all’altro disegnando un quadro di insicurezza generale al quale bisogna trovare soluzioni immediate e durature.

 

Luca Craia

Ediana Mancini non è leader del suo gruppo. È andata bene che non c’è stata la diretta.

La tesi, invero degna del miglior complottista terrapiattista, secondo la quale l’Amministrazione Ubaldi avrebbe machiavellicamente architettato il guasto al sistema che manda in diretta il Consiglio Comunale di Montegranaro per non far assistere i cittadini alla performance dell’opposizione nella discussione delle due interrogazioni sulle erbacce acquisisce qualche dubbio di verosimilità nell’apprendere che, nel corso dello stessa seduta, sarebbe avvenuto un fatto a dir poco imbarazzante per la stessa opposizione, fatto che però non abbiamo potuto testimoniare proprio perché il Consiglio  non è andato in diretta. A questo punto, usando lo stesso sistema complottistico, si potrebbe anche supporre che sia interesse dell’opposizione che la gente non veda quanto accaduto, perché quanto accaduto, se è vero (e non ho ragioni per dubitarne) è un fatto politicamente grave.

In politica ogni atto ha un peso preciso. Un Consigliere Comunale può alzarsi durante l’assise e lasciarla in modo polemico, e questo sarebbe un fatto con un significato netto. Se a lasciare la seduta è l’intero Gruppo Consigliare, il peso del gesto aumenta. Ma se un Capogruppo dà istruzioni al suo Gruppo di abbandonare l’Aula e il Gruppo non gli dà retta, anche questo diventa un fatto politico rilevante e non poco. Se Ediana Mancini chiede ai suoi Consiglieri Comunali di abbandonare la seduta e questi rimangono al loro posto, eccetto il veterano Perugini, possiamo supporre due cose: i giovani del PD non hanno capito come funziona la politica e il peso di ogni gesto, cosa di cui dubito perché li vedo ben svegli, oppure c’è un problema tra la vecchia e la nuova generazione, c’è una sostanziale insubordinazione dei giovani nei confronti del Capogruppo. In sostanza, il capogruppo non è il capogruppo, non viene riconosciuto come tale.

Bene hanno fatto i giovani a rimanere al loro posto: l’Aventino non è sempre la soluzione e certamente non lo sarebbe stata in questo caso. Anzi, sarebbe stato il segno di uno scarso rispetto per il proprio ruolo istituzionale e per gli elettori che hanno dato mandato di svolgerlo. Le battaglie, finchè è possibile, vanno fatte nelle sedi opportune, e la sede principale è proprio il Consiglio Comunale. Mi pare che questa cosa l’abbia detta più volte anche la Mancini. Mancini che, a questo punto, un chiarimento dovrebbe darlo, almeno al suo elettorato se non alla cittadinanza intera. Io credo che non starebbero male nemmeno le sue dimissioni da Capogruppo, ma queste sono questioni interne al PD, che ci pensino loro. Quello che è certo è che non è stata fatta una bella figura. È andata bene che non l’ha vista nessuno.

 

Luca Craia