Oggi la Chiesa festeggia i Santi
Filippo e Giacomo, importantissimi a Montegranaro perché sono stati, prima di
San Serafino, i patroni del paese. Del resto la prima chiesa montegranarese
citata nella storia e presente sul territorio da tempo immemorabile, prima
ancora di quell’anno 829 in cui ne scrive per la prima volta, e prima ancora
della fondazione stessa del castello, è proprio quella a loro dedicata. Solo che
non è quella che conosciamo oggi, bensì la sottostante Sant’Ugo, che all’epoca
se ne stava sola soletta sul fianco di una collina pressochè priva di case,
dentro a un monastero benedettino antichissimo, poi diventato silvestrino e,
per un breve periodo, agostiniano. Nel XVI secolo, poi, una volta che i monaci
di San Benedetto e quelli di San Silvestro avevano lasciato il monastero e gli
Agostiniani se ne erano costruito uno tutto loro poco distante, si decise di
costruire una nuova chiesa, un po’ più in alto sul crinale e sostanzialmente di
fianco a quella antica. Fu allora che la vecchia chiesa fu intitolata al Beato Ugo
e quella nuova si prese l’intitolazione dei due Santi Apostoli. Fu in questa
chiesa che, almeno secondo la tradizione, fu battezzato San Serafino e non in
quella attuale, perché quella attuale fu costruita soltanto nel 1760, mentre
San Serafino era nato nel 1540, 220 anni prima, il che ne rende impossibile in
battesimo in quel luogo. L’attuale chiesa fu costruita inglobando sia quella
del ‘500 che la sottostante Sant’Ugo.
Ma veniamo ai Santi che ricordiamo
oggi e al perché vengono festeggiati insieme. San Filippo e San Giacomo erano
due Apostoli, scelti da Gesù per seguirlo. Fu proprio San Giacomo, detto il
Minore per distinguerlo dall’altro Giacomo Apostolo, fratello di Pietro, colui
a cui apparve per primo Gesù dopo la resurrezione, secondo il Vangelo di Luca.
Filippo invece è noto per essersi preso una specie di rimprovero da Gesù
durante l’ultima cena. “Da tanto tempo sono con voi, e tu non mi hai ancora
conosciuto, Filippo?” risponde il Figlio di Dio all’Apostolo che gli domandava
di mostrargli il Padre, salvo poi rivolgersi a tutti spiegando: “Chi ha visto
me, ha visto il Padre”. I due Apostoli, però, dopo la morte e la resurrezione
di Gesù, presero strade diverse. Perché allora festeggiarli insieme?
Semplicemente perché le loro reliquie furono collocate insieme per consacrare l’Altare
della Basilica dei Dodici Apostoli a Roma, nel 565, e da allora i loro normi
sono rimasti legati.
Luca Craia