venerdì 1 settembre 2023

Scano va in pensione.

Lo sapevamo già da tempo che Sante Scano sarebbe andato in pensione, ma sapere che il momento è venuto fa un po’ impressione. Fa impressione perché sono 35 anni che Scano è un punto di riferimento per i Montegranaresi. Io me lo ricordo quando passava la romanzina a noi ragazzi in vespa, negli anni ’80, lui poco più grande di me, e mi ricordo la sua carriera con la divisa della Polizia Municipale che lo ha portato a questo momento, congedandosi dal servizio col grado di Ispettore Capo. Sante conosce Montegranaro come pochi, così come conosce i Montegranaresi, quei Montegranaresi che sicuramente saranno concordi con me nel ringraziarlo di cuore per quanto ha fatto in questi 35 anni per il nostro paese. Buona pensione, Sante!

 

Luca Craia


 

giovedì 31 agosto 2023

19 ^ Clown&Clown Festival sul tema della “Leggerezza” con un ricco calendario di spettacoli, workshop, mostre, concerti e due eventi speciali con Enrico Galiano, Nicolò Govoni e Michael Christensen


Comunicato integrale 

Il festival che unisce Clown-Artisti e Clown-Dottori nel borgo marchigiano soprannominato “La città del Sorriso” arriva alla sua 19^ edizione con un programma incentrato sul tema della “leggerezza”.

Spettacoli di clownerie, circo contemporaneo e teatro di strada, stupefacenti e colorate animazioni di piazza, concerti, workshop, conferenze, eventi per le scuole e tante altre proposte incentrate sul valore universale, comunicativo e terapeutico della risata.

Sul tema dell’edizione sono in programma due eventi speciali, pensati appositamente per il festival, che avranno come protagonisti il fondatore della clown-terapia Michael Christensen, il professore e scrittore Enrico Galiano e l’attivista per i diritti umani Nicolò Govoni.

Tra gli artisti in scena la compagnia Baccalà con lo spettacolo Pss Pss, vincitore di 15 premi internazionali ed eseguito più di 1000 volte in oltre 53 paesi, e l’argentino Loco Brusca, artista attivo da oltre 30 anni con prestigiose collaborazioni. Tra gli ospiti Natasha Stefanenko, il poeta e scrittore Giò Evan e la vincitrice di The Voice Kids Melissa Agliottone.

Durante il festival, sarà bello anche solo passeggiare per i vicoli della Città del Sorriso, grazie a una eccezionale opera di arredo urbano realizzata con laa collaborazione dei cittadini sangiustesi e di numerosi volontari, la vera forza del Festival. Centinaia di addobbi, piccoli ed enormi, compaiono su case, strade, edifici pubblici e negozi, tra i quali spiccano l’enorme naso rosso montato sul campanile della chiesa principale e il portale firmato da Stefano Calisti all’ingresso del borgo antico.

IL PUNTO SULLA RICOSTRUZIONE

 

Comunicato integrale

 

“La nostra amministrazione, in questi anni, ha cercato di concentrarsi su alcuni progetti cardine che potessero qualificare la ricostruzione e dare un segnale forte per il futuro di Fiastra e dell’intero territorio alto maceratese”. A parlare è il sindaco, Sauro Scaficchia. “Mi riferisco, in particolare, al progetto del resort di Ravaio, un borgo immerso nella natura, con una straordinaria vista sul lago, di proprietà dell’Unione Montana Marca di Camerino, che diverrà una struttura ricettiva di prestigio capace di attrarre un turismo di qualità. Parliamo di un investimento complessivo di circa 4,5 milioni di euro reperiti tramite i fondi PNRR che consentirà la realizzazione di un’oasi di relax con camere, ristorazione, servizi benessere. Un grande valore aggiunto per l’economia locale. Così come il rifacimento del fronte lago, con la riqualificazione della spiaggetta e la realizzazione di nuovi impianti sportivi per il tennis, il padel, il calcio, un bocciodromo, e il completamento del percorso ad anello sul lungolago, interventi per i quali, compreso Ravaio, la progettazione è già stata finanziata. L’importo complessivo di tutti questi lavori è di circa 15 milioni di euro, che permetteranno di qualificare ulteriormente l’offerta turistica di Fiastra, già ricca di suo grazie alle straordinarie attrazioni naturali che il territorio ci ha messo a disposizione”. L’obiettivo è implementare un turismo di tipo esperienziale, più consapevole e responsabile, che possa accompagnare la ripartenza post sisma: “siamo all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini” prosegue il vicesindaco Claudio Castelletti “e per noi è importante rinforzare questo brand, senza che si trasformi in una gabbia. Dobbiamo avere la capacità di coniugare insieme tutela e valorizzazione del patrimonio naturale che ci circonda, realizzando attrattori di qualità dal punto di vista turistico e della ricettività. Riteniamo che le progettualità messe in campo da questa amministrazione segnino un nuovo passo nelle politiche di ricostruzione e gestione del territorio, senza dimenticare interventi altrettanto importanti quali il ripristino dei sottoservizi e delle fognature a San Lorenzo al Lago e l’inaugurazione dei nuovi uffici comunali prevista entro l’anno”. Progettualità e azioni concrete che testimoniano l’impegno messo in atto dall’amministrazione comunale di Fiastra per rendere ancor più attrattiva una delle realtà più affascinanti dell’entroterra marchigiano, nonostante le ferite ancora aperte del sisma.

Centro storico: perché è indispensabile il turismo e una politica che lo favorisca.

A dire la verità, dopo il disastroso declino del periodo a cavallo dell’inizio degli anni ’10, il centro storico di Montegranaro è nettamente migliorato, almeno da un punto di vista urbanistico. E questo nonostante le famiglie indigene stiano gradualmente lasciando il castello. Con la sistemazione del Palazzo degli Agostiniani attraverso i contratti di quartiere, esteticamente il centro storico ha iniziato a riprendere un aspetto vicino alla decenza, almeno capace di farne apprezzare la bellezza intrinseca. Grazie anche e soprattutto (lo dico senza falsa modestia) alle pressioni continue sulla Cosa Pubblica e sui media, si è ottenuta una certa attenzione, per quanto incostante, e una maggiore sensibilità da parte dei cittadini che hanno finalmente ricominciato a sentire il centro storico come un bene della comunità e non soltanto un problema per chi ci vive. Oggi, acquistare una casa nel centro storico non è più un’iniziativa da matti come anni fa, ma può diventare un buon investimento. La sporcizia è diminuita drasticamente, c’è maggiore cura nei confronti delle strade, si è ottenuta una migliore illuminazione, per quanto parziale, e gli stessi proprietari di immobili inabitati prestano maggiore cura agli stessi. In un’ottica futuribile, se si riuscisse a innescare un’economia turistica, investire nel centro storico sarebbe oggi una mossa lungimirante. E io sono convinto che l’economia turistica partirà, prima se la aiuta la politica, dopo ma comunque se fa da sola.

Il problema da risolvere rimane l’effetto ghetto per stranieri. E non è un problema di poco conto. Se la sistemazione del Palazzo degli Agostiniani ha segnato una svolta nel recupero estetico del castello, paradossalmente ha innescato un processo di degrado sociale risolvibile ma con molta fatica. La trasformazione dello stabile in residenza popolare ne ha destinato l’uso esclusivo a famiglie di stranieri, quelle con maggiori problemi economici, trasformando uno dei luoghi più importanti del paese antico in un ghetto difficile da gestire, che a sua volta ha innescato un processo di ghettizzazione nell’area urbana attigua. Lo scarso valore immobiliare ha favorito l’insediamento di fasce di popolazione straniera con situazioni economiche e sociali precarie, generando così una spirale negativa che va risolta con politiche mirate. Queste politiche mirate non ci sono, vuoi perché mancano le leggi, regionali e nazionali, vuoi perché non si vede la necessaria sensibilità da parte di chi amministra il paese, a prescindere dal colore politico.

Ecco perché ritengo indispensabile che la politica si adoperi in tutti i modi per favorire la nascita di un’economia turistica. È questa l’unica via perché il castello si risani con le sue stesse forze. È chiaro che, se la gente tornasse a investire e a popolare il centro storico, si invertirebbe il processo di ghettizzazione risanando socialmente e urbanisticamente l’area e facendola diventare quello che dovrebbe essere in un mondo ideale: il salotto buono del paese. E questo avrebbe benefici enormi su tutto il tessuto urbano e sociale di Montegranaro.

 

Luca Craia