Manca poco all’incontro pubblico con Loredano Luciani Ranier, solo
quindici giorni e finalmente anche Montegranaro potrà ascoltare, direttamente
dal protagonista, il racconto di un miracolo vero e importante, che fu
determinante nella causa di beatificazione prima e di canonizzazione poi di San
Massimiliano Maria Kolbe, un miracolo montegranarese che riguardò un
Montegranarese autentico, il padre di Loredano, Francesco, da tutti conosciuto
come Sor Checco. È un racconto che ho avuto il privilegio di ascoltare
direttamente dall’Ingegner Luciani, con tutto il trasporto dato dal
coinvolgimento diretto, la fede che lo anima e la magnifica capacità narrativa
di cui è dotato; un racconto davvero toccante, la cui potenza si può verificare
solo ascoltandolo e lasciandosi trasportare dalle parole.
L’ho visto ieri, Loredano, ospitato squisitamente come sempre a
casa sua. Ci siamo incontrati per mettere a punto i dettagli dell’evento e ci
siamo lasciati trasportare dai racconti montegranaresi, confrontando le notizie
storiche di cui dispongo con i suoi ricordi diretti (Loredano ha 98 anni
portati benissimo e ha molto da raccontare), facendo un fortunato viaggio
indietro nel tempo.
Mi piacerebbe che ci sia tanta gente a sentire Luciani e la storia
che ci racconterà, non solo per la bellezza della storia in sé, quanto per
conoscere questo Montegranarese speciale che credo in pochi abbiano avuto il
privilegio di incontrare e ascoltare. Mi piacerebbe che questo incontro sia una
specie di abbraccio o, meglio, di riabbraccio tra Montegranaro e questa persona
così importante nella nostra storia e così bella nella sua intelligenza,
lucidità e umanità. Spero che ci siano tanti Montegranaresi, domenica 15
ottobre, nella chiesa di San Serafino, alle 17,30. Perché il racconto del miracolo
di San Massimiliano Kolbe può arricchirci tutti, ma anche incontrare Loredano
Luciani Ranier può essere un momento di accrescimento personale. Veniteci,
datemi retta.
Luca Craia