sabato 30 settembre 2023

25 anni di don Tarcisio

Sembra ieri che eravamo tutti al Duomo di Fermo ad assistere all’ordinazione sacerdotale di un amico, quasi un fratello, un ragazzo cresciuto a casa mia, diventato uomo nella fede e pronto a servire la Chiesa e il prossimo come prete. Sembra ieri ma sono già passati 25 anni da quando il nostro Tarcisio è diventato don Tarcisio Chiurchiù. Da allora tanta acqua è passato sotto i ponti, siamo tutti maturati, un po’ invecchiati e abbiamo fatto le nostre esperienze, forse siamo diventati tutti più saggi. Sicuramente don Tarcisio è cresciuto, sempre nella fedeltà alla vocazione, a Dio e al servizio della comunità.

Oggi don Tarcisio festeggia i suoi 25 anni di sacerdozio. Lo fa nella sua parrocchia, a Porto Sant’Elpidio, nella chiesa del Sacro Cuore con i suoi parrocchiani. Poi verrà a Montegranaro, sua terra natia, luogo dove conserva gli affetti più cari, quella famiglia così devota e forte nella fede nella quale affonda le sue radici. Celebrerà la messa in piazza San Serafino domenica 8 ottobre, insieme alle coppie che festeggiano i loro matrimoni di lunga data. E sarà quello il momento per Montegranaro per festeggiarlo, abbracciarlo e pregare con lui. Auguri Tarcisio, don Tarcisio.

 

Luca Craia

 


 

Ultima giornata del Clown&Clown Festival tra conferenze, spettacoli e grande evento finale con Giò Evan, Natasha Stefanenko, Melissa Agliottone, lo Spiderman dei bambini Mattia Villardita e tanti altri

Comunicato integrale

 

Il festival che unisce Clown-Artisti e Clown-Dottori nel borgo marchigiano soprannominato “La città del Sorriso” accoglie migliaia di persone e centinaia di clowndottori nell’ultima giornata della 19^ edizione.

Al mattino evento speciale con Michael Christensen, il fondatore della clown-terapia, conferenza sul progetto di solidarietà e formazione curato recentemente dal festival in Kenya, e poi seminario dell’associazione Clownrevolution e dal primo pomeriggio tanti spettacoli di clownerie, circo contemporaneo e teatro di strada nei vicoli e nelle piazze del borgo.

Il grande evento di chiusura “Rimbalzi di gioia” verrà presentato da Natasha Stefanenko e prevede la partecipazione del poeta e scrittore Giò Evan, della vincitrice di The Voice Kids Melissa Agliottone e del Cav. Mattia Villardita, lo Spiderman che visita i bambini negli ospedali, al quale verrà assegnato il premio Clown nel Cuore 2023.

L’ingresso al centro storico per tutta la giornata è di 5€ e permetterà di assistere a tutti gli eventi, sino ad esaurimento dei posti massimi previsti dal piano della sicurezza per ciò che riguarda l’evento finale.

 

Lorena Rosini Montegranarese dell’anno. Premio meritatissimo da dividere con Salvatore.

Conosco Lorena Rosini da quando eravamo piccoli, siamo coetanei, e ho avuto modo di apprezzarne da sempre l’intelligenza e la sensibilità, doti eccezionali che l’hanno sicuramente aiutata ad affrontare le difficoltà che purtroppo derivano dai problemi fisici che la vita le ha riservato, problemi che non hanno mai minato la sua voglia di vivere, di fare e di fare bene. Lorena ha incontrato un uomo speciale, Salvatore, e l’ha sposato. Insieme costituiscono un esempio meraviglioso di amore, dedizione e complicità, e insieme fanno quello che Lorena ha fatto fin da bambina: il bene.

Credo che attribuirle il premio “Montegranarese dell’anno” sia più che giusto, direi dovuto, e ha fatto bene il Sindaco di Montegranaro, Endrio Ubaldi, a scegliere proprio lei. E non solo per il bel lavoro letterario che porta la firma del marito, Salvatore Coppola, e che racconta con ironia e in modo divertente avventure e disavventure di una persona con disabilità. Penso che il premio le vada attribuito per la sua vita, che è un esempio, anzi, un insegnamento. E penso che il premio sia anche per Salvatore, non citato ma presente come sempre. Complimenti, quindi, a entrambi, in attesa della cerimonia che si terrà l’11 ottobre al teatro La Perla nel corso della rappresentazione teatrale.

 

Luca Craia


 

UN TAVOLO PER EVITARE IL BRONX

Stamattina non mi sento particolarmente ottimista. Sarà perché, andando al lavoro, Franca mi ha fatto notare che a Montegranaro ci sono quartieri interi con il cartello “vendesi” attaccato alle case, una cosa che sapevo ma che stamattina, un po’ il sonno e un po’ la stanchezza di una settimana di lavoro sulle spalle, mi ha disturbato. Ho pensato che è un segnale molto brutto che non sta cogliendo nessuno. È il segnale che Montegranaro ha un destino piuttosto negativo davanti, un destino che non è ineluttabile ma che va invertito ora, subito.

Il futuro che si prefigura è di un paese in cui i giovani se ne stanno andando quasi tutti, gli anziani sono anziani e le persone di media età si dividono in due categorie: quelli che hanno maggiori possibilità economiche e quelli che non le hanno, la vecchia classe media che media non è più. I primi hanno casa altrove e ormai a Montegranaro ci passano sempre meno tempo, molti non ci vengono più; i secondi sono prigionieri dei loro immobili, invendibili a meno che non li regali, e non hanno la possibilità di andare altrove. Gente di media età (di medio gli è rimasto solo quello) che invecchierà e a un certo punto non ci sarà più. E con loro se ne andrà Montegranaro o, almeno, buona parte di Montegranaro. Rimarrà Santa Maria, probabilmente, quartiere più nuovo e servito, mentre il resto sarà una distesa di case disabitate o abitate male, una specie di Bronx postatomico.

Brutta scena, vero? Io spero di sbagliarmi, ma credo che sia una possibilità seria, uno scenario piuttosto futuribile e credibile. E penso che dobbiamo fare tutto il possibile per evitarlo. Dobbiamo farlo ora, oggi, non dopo, non domani. E per farlo occorre inventarsi qualcosa, occorre trovare un modo perché la gente non se ne vada, perché i giovani rimangano, perché le case riprendano valore, perché valga la pena vivere qui. E varrà la pena vivere qui solo se ci sarà lavoro e ricchezza, non dico come nei gloriosi anni del boom della calzatura, ma almeno da poter consentire di vivere bene e senza pericoli.

In questo sono ottimista, contraddicendo l’incipit: ci sono delle strade da percorrere per poter salvare Montegranaro e la sua economia. Qualcuna la indico da tempo, altre potrebbero venirci in mente se solo ci mettiamo a ragionarci, anziché continuare il giochetto della politica in perenne campagna elettorale. Sarebbe auspicabile un tavolo comune, che comprenda istituzioni, politici, associazioni di categoria e culturali e imprenditori; un tavolo dove mettere le idee, selezionarle, sceglierle e cominciare seriamente a costruire un futuro. Sarebbe un buon inizio.

 

Luca Craia