mercoledì 8 novembre 2023

PIEVE TORINA: LA CHIESA DI SANT’AGOSTINO IN DIRITTURA D’ARRIVO

Comunicato integrale

 

“Sarà la chiesa di Sant’Agostino la prima ad essere ristrutturata e, quindi, restituita alla cittadinanza di Pieve Torina”. È il sindaco, Alessandro Gentilucci, reduce da un sopralluogo nel sito, a darne l’annuncio. “Parliamo di un edificio di proprietà comunale dal grande significato storico, inserito in una struttura più ampia che, una volta recuperata nel suo complesso, tornerà ad ospitare, oltre alla chiesa, il Museo della Nostra Terra e la casa di riposo. Un segnale forte di ripartenza” prosegue Gentilucci. “Sarò orgoglioso di inaugurarla in un momento solenne. Tornare a celebrare una funzione religiosa in una vera chiesa assume, a sette anni di distanza dal sisma, un valore straordinario. Tutti noi abbiamo bisogno di sentire, con forza, che la ricostruzione cominci a restituirci ciò che avevamo: le nostre case, le chiese, gli edifici pubblici, i luoghi simbolo. Solo così potremo recuperare il senso profondo di comunità. Una comunità che ringrazio per aver dimostrato di saper tenacemente resistere e mantenere qui le proprie radici”.


 

Montegranaro tra le due guerre raccontato da Stella Franceschetti.

Un incontro avvenuto anni fa, quando l'amata Stella Franceschetti era ancora in vita e in buona salute, presso la Biblioteca Comunale di Montegranaro, in cui la compianta Maestra racconta del suo paese, Montegranaro, nel periodo tra le due guerre e della Seconda Guerra Mondiale. Tra l'altro, Stella ricorda l'episodio di sangue che diede la morte al Montegranarese Enzo Bassi per mano delle truppe nazi-fasciste. Il video mi è stato fornito dal fratello di Stella, Giuliano Franceschetti. L'ho montato e ripubblicato per conservare la memoria collettiva di Montegranaro ma anche perchè è un bello spaccato di un momento storico comune a molte realtà italiane.

 


Luca Craia

martedì 7 novembre 2023

PIEVE TORINA: IL 4 NOVEMBRE OCCASIONE DI RILANCIO PER LA COMUNITÀ


Comunicato integrale 


È stato un 4 novembre all’insegna di un nuovo slancio per la comunità di Pieve Torina. A evidenziarlo il sindaco, Alessandro Gentilucci che, nel suo intervento, dinanzi al monumento ai caduti, ha ricordato ai numerosi intervenuti alle celebrazioni della festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, l’insegnamento che proviene da chi “ha sacrificato la propria vita per la libertà e la democrazia del nostro Paese. Rendiamo omaggio, in questo luogo di memoria, ai caduti di tutte le guerre. È dalle tragedie e dalle dolorose esperienze di quegli anni che i giovani di allora hanno saputo tramandarci la loro saggezza e la loro conoscenza, ammonendoci sull’ingiustizia e sulle sofferenze causate dalla guerra e insegnandoci l’importanza della Patria, della famiglia, del lavoro, della solidarietà. Per questo” ha proseguito Gentilucci, “ritengo che la festa del 4 novembre debba radicare, in ognuno di noi, sentimenti di unità, condivisione, partecipazione e forte senso civico: come le Forze Armate si impegnano ogni giorno a garantire la nostra sicurezza, a tutelare le libertà e mantenere la pace, così noi cittadini dobbiamo contribuire alla crescita della società. I valori della solidarietà, del sacrificio, dell’aiuto a chi soffre o è in pericolo, sono profondamente radicati nella nostra gente, e sono il frutto di un lungo percorso che affonda le radici nella storia d’Italia, dal Risorgimento alla Resistenza. Resistenza il cui valore, oggi più che mai, dobbiamo fare nostro, per le condizioni in cui versano le nostre genti ferite dal sisma, e per le vicende belliche internazionali che ci espongono a ulteriori sofferenze. Dobbiamo resistere per rafforzare, in nome della ricostruzione e della pace, l’unità della nostra comunità, che non è solo locale bensì regionale e nazionale. Ecco perché” ha concluso Gentilucci “va rinnovato il valore degli insegnamenti dei nostri Padri, quel senso di appartenenza a una terra operosa e grata, per continuare a dare speranza al nostro presente e prospettiva al nostro futuro”. L’apposizione della corona in omaggio ai caduti ha sancito la solennità della cerimonia che ha visto la partecipazione della cittadinanza, delle autorità civili e militari tra cui il comandante della locale stazione carabinieri, Raffaello Montanaro, delle associazioni combattentistiche, della banda musicale. "Voglio ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questa celebrazione" ha concluso il sindaco, "esprimendo un senso di comunità e condivisione che rende ancora più vivo il valore dell'unità nazionale".

L’opposizione sui buoni pasto di Veregra Street. Interviene Ubaldi.

Sull’ennesima polemica della minoranza montegranarese, stavolta incentrata su un presunto uso scorretto dei buoni pasto omaggio presso gli stand delle associazioni, polemica peraltro che segue un’interrogazione consigliare che ha già avuto risposta (vedi la copia in allegato) interviene direttamente il Sindaco con una nota che pubblico integralmente.



In tutti i Comuni del territorio, quando si svolgono delle importanti manifestazioni, i Sindaci, i rappresentanti politici ed istituzionali, sono ospiti degli organizzatori.

Solo recentemente, sono stato invitato a Fermo in occasione della Festa della Birra con il gemellaggio con Ansbach, ma anche a Montegiberto per l'8 settembre, senza dimenticare tantissimi appuntamenti a Torre San Patrizio, Belmonte, Porto San Giorgio, Altidona, Ortezzano, Montelparo, solo per citarne alcuni. Ebbene, a Montegranaro, invece in occasione del Veregra Street Festival,  per la cui organizzazione il Comune affronta tutte le spese organizzative, artistiche e di logistica per oltre 100.000 euro, secondo il pensiero di questa sinistra a corto di argomenti, che sembra vivere isolata dentro una bolla, dovrebbe essere vietato. Avere dei rapporti di cortesia istituzionale, soprattutto in occasione dei festeggiamenti per i 25 anni di questa manifestazione, che peraltro ha riscosso un successo straordinario, è  diventato un problema.

Peccato, però, che la minoranza dimentichi interessatamente di dire che alle stesse associazioni, che dall'evento ricevono un cospicuo ritorno economico, non viene chiesta alcuna compartecipazione, tanto da garantire loro persino la gratuita occupazione del suolo pubblico.

A ciò si deve aggiungere anche l'impegno del sottoscritto e dei colleghi di Giunta per incrementare le sponsorizzazioni, solo quest'anno di ulteriori € 15.000,00 facendo in modo  di diminuire l'onere delle spese per il Festival a carico delle cassa comunali e, quindi, della cittadinanza.

Ma no, a Montegranaro, per il Festival non si può ospitare nessuno perché i seguaci della Schlein non lo gradiscono,  ma senza avere granché a cuore questa manifestazione che stanno vituperando da mesi, infischiandosene del danno di immagine che arrecano tutte le volte.

Per concludere, inoltre, è  bene chiarire che

la proposta di mettere a disposizione dei buoni omaggio è  stata condivisa con le Associazioni, e proprio per il fatto che non vi  è stata alcuna imposizione  o controprestazione, non si capisce cosa si sarebbe dovuto deliberare o quale altro atto fare. Le associazioni a differenza dei "compagni" hanno ben compreso l'importanza del senso dell'ospitalità e di reciprocità, per far sì che finalmente a Montegranaro venga adeguatamente considerata dalle più alte cariche di governo a prescindere dal colore,  che nelle scorse edizioni invece non sono mai stati tanto presenti.

Per questo, trovo questa polemica davvero surreale, soprattutto se penso a quando ex amministratori oggi all'opposizione,  in passato non si facevano scrupoli, quando c'erano degli ospiti, ad essere ospitati insieme agli stessi presso qualche locanda.

E poi, di 75 buoni omaggio ne sono stati utilizzati solamente 60 e pure da parte di personale volontario che ha prestato servizio gratuitamente. Non è stato tolto assolutamente nulla a chi collabora con il Festival.

Che dire, dunque, tanto rumore per nulla.

Sono certo, tuttavia, che sarà l'ennesimo autogol da parte di chi non riesce ad avere un minimo di confronto costruttivo.

Ma questo la minoranza fa finta di non saperlo.