venerdì 5 gennaio 2024

Il mistero epifanico dei Magi montegranaresi.

 

L’Adorazione dei Magi del Maestro di Sant’Ugo è uno degli affreschi più interessanti del ciclo più antico contenuto nell’ecclesia montegranarese. L’interesse deriva dalla presenza simultanea di più allegorie, alcune delle quali di difficilissima interpretazione. La più semplice da comprendere è quella relativa al messaggio universale del Vangelo, rappresentata con le tre età diverse dei Magi: l’uomo anziano in ginocchio e in piedi quello maturo e quello giovane, a indicare come la Salvezza è per tutti gli uomini. Poi ci sono i cammelli.

Sui cammelli sono anni che si discute per capire cosa l’autore volesse comunicare con essi e con le “stranezze” che possiamo notare. Posto che la rappresentazione stessa degli animali è piuttosto anomala, cosa facilmente interpretabile col fatto che il pittore non conoscesse esattamente la vera forma di un cammello e l’avesse inventata, magari basandosi su qualche bestiario dell’epoca, da sempre si è discusso sul numero delle zampe e sul presunto errore prospettico della palma.

Le zampe dei cammelli sono sette e non dodici come dovrebbero essere. È possibile che il Maestro non le abbia dipinte tutte per semplificare, ma è molto più probabile che il numero sette sia stato inteso nella sua accezione sacra, rappresentando la perfezione, la totalità e l’enormità di quanto stava accadendo in quel momento, ossia la presentazione al mondo, attraverso i Magi, del figlio di Dio che si è fatto uomo.

L’errore prospettico è più complesso, proprio perché è evidente che non si tratta di un errore come potrebbe sembrare a prima vista guardando la palma che nasce davanti, sembra passare sotto il ventre dei cammelli e poi risale dietro. Anche ad Atri, nella Cattedrale, nell’affresco dell’Incontro dei Tre Re vivi coni Tre Re morti, possiamo osservare un “errore” pressochè identico, il che lascia supporre che non si tratti di un errore bensì dell’ennesima allegoria. Ma cosa significa?

Dopo anni di domande poste a critici d’arte ed esperti di iconografia antica, la risposta forse definitiva me l’hanno data tre seminaristi francesi in visita a Sant’Ugo. I ragazzi, con studi teologici approfonditi e freschi, mi hanno fornito la spiegazione che da anni cercavo: i cammelli non stanno toccando terra, sono in levitazione di fronte al miracolo del Dio che si fa carne, si staccano da terra e dalle cose terrene per anelare il cielo. Ed ecco che non c’è più alcun errore prospettico. Era semplice.

 

Luca Craia

giovedì 4 gennaio 2024

Fermo dimostra che il territorio è appetibile. Non approfittarne è miope.

Sono andato a Fermo, come ogni anno sotto Natale, approfittando di un mio giorno di ferie che cadeva in un giorno normalmente lavorativo. Questo perché volevo vedere coi miei occhi se fosse vero quanto afferma con giusto orgoglio il Sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, ossia che il capoluogo della provincia del Fermano è pieno di visitatori. Ebbene, era pieno davvero. Intendiamoci: non c’erano folle oceaniche, ma piazza del Popolo era molto vivace e tutto il centro storico pulsava di vita. Fermo è diventata il punto di riferimento per il territorio, il luogo dove passeggiare e socializzare, dove sia i Fermani che i residenti in provincia si recano per divagarsi e divertirsi, disertando l’alienazione dei centri commerciali e abbandonando per un po’ quel mondo virtuale e straniante racchiuso nei nostri telefonini. E questo innesca un circolo virtuoso nel quale il centro riprende vita, i locali riaprono e la gente è ancora più invogliata a frequentare la città.

Ma non solo: Fermo sta diventando una meta turistica seria, dove arrivano visitatori da tutta Italia e dall’estero. Le strutture ricettive lavorano, la ristorazione lavora, il commercio lavora. È una ricchezza che si sparge nel territorio creando occupazione e innescando ulteriori investimenti, che impreziosiscono il territorio stesso e lo rendono ancora più appetibile. Nel frattempo, questo nuovo flusso di denaro porta nuova linfa alle casse pubbliche per nuovi investimenti in servizi e infrastrutture.

È l’uovo di colombo, anche se ovviamente tutto ciò non sostituisce industria e artigianato. Però li integra e porta beneficio anche a settori che non sembrerebbero connessi col turismo. L’Italia è un Paese che può vivere anche solo del suo patrimonio culturale e ambientale, e in buona parte lo fa visto che rappresenta circa il 10% del PIL e potrebbe crescere molto di più. Le Marche e il Fermano hanno un’enorme ricchezza data da un territorio splendido e da un patrimonio culturale che non ha nulla da invidiare a quello di regioni più blasonate, rispetto alle quali le Marche in più hanno località balneari attigue a città d’arte e all’ambiente montano.

A Fermo, Calcinaro ha capito l’importanza di tutto questo e sta lavorando da anni, raccogliendo ottimi risultati, per promuovere la città. Ma la città di Fermo è inserita in un territorio che ha una grande potenzialità e che può creare una simbiosi mutualistica col capoluogo che potrebbe arricchire entrambi. Ma questo non avviene: ci sono frequenti richiami al turismo, è inserito nei programmi elettorali di tutti i partiti e di tutte le amministrazioni ma di fatti concreti e, soprattutto, di investimenti in questo campo non se ne vedono. C’erano e ci sono soldi, c’è il PNRR e ci sono fondi continui per la promozione dei borghi, ma non vengono attinti e, francamente, non si capisce il perché. La cosa intelligente sarebbe di fare fronte comune, di seguire Fermo e farne il capofila del territorio per il turismo. Ma al momento mi pare che Fermo sia sola. E questo è decisamente miope.

 

Luca Craia


 

sabato 30 dicembre 2023

GIOVENTÙ NAZIONALE MACERATA: "TESSERAMENTO IN CRESCITA, PRONTI ALLE SFIDE GENERAZIONALI"

Comunicato integrale

 

Si è concluso da poche ore il tesseramento 2023 di Gioventù Nazionale, movimento giovanile di Fratelli d'Italia. Sono molto soddisfatto del ruolo ricoperto dalla provincia di Macerata all'interno del tesseramento marchigiano, avendo contribuito in modo significativo alla crescita registrata dal movimento. Da recanatese sono poi ulteriormente soddisfatto dal "primato" interno di Recanati sui vari comuni della nostra provincia, ma l'ottica sarà sempre quella di operare in sinergia. Negli anni abbiamo svolto sempre un egregio lavoro, considerando che la nostra provincia esprime il Segretario Internazionale di Gioventù Nazionale (Maicol Pizzicotti Busilacchi) e un Dirigente Nazionale di Azione Universitaria (Ettore Pelati). Ora, con un tesseramento che vede l'ingresso anche di molti under 20, ci mettiamo in moto per rilanciare le nostre sfide al futuro, lanciando iniziative per un'Europa dei popoli, un'economia generazionale e la conservazione dell'ambiente. Gioventù Nazionale è pronta a dare voce alle nuove generazioni, con coraggio e coerenza.

Questo quanto dichiara Riccardo Ficara Pigini, Coordinatore provinciale di Gioventù Nazionale Macerata