lunedì 1 febbraio 2016

Il Sindaco offende le associazioni. Chieda scusa.



Mi sono letto con attenzione il testo della conferenza stampa del Sindaco Ediana Mancini pubblicato sulla pagina Facebook del Comune di Montegranaro e sono basito. Le parole del Sindaco offendono gravemente la dignità delle associazioni montegranaresi e di chi ne fa parte. Queste, in particolare, le parole gravissime pronunciate dalla dottoressa Mancini. “Non parliamo poi del discorso associazioni, dove c'è un continuo strumentalizzare a fini politici”.
Faccio associazionismo da anni, ho fondato e contribuito a fondare alcune tra le più importanti associazioni cittadine (Arkeo, Città Vecchia, L’Abbraccio, Banda Omero Ruggieri) e mai ho pensato di adoperare la mia militanza e il mio impegno nelle associazioni a fini politici. Ho sempre lavorato a testa bassa per Montegranaro, sacrificando tempo libero, denaro, fatica senza avere nulla in cambio che non sia la soddisfazione di fare qualcosa di buono per il mio paese. Credo che questo stesso spirito muova chiunque si occupi di associazionismo a Montegranaro per cui ritengo che il Sindaco abbia pronunciato parole gravissime e fortemente offensive, lesive della dignità di chi opera e si spende gratuitamente e senza secondi fini per far crescere il paese che lei amministra.
Personalmente mi sento gravemente offeso e danneggiato da quanto detto dalla dottoressa Mancini e credo che chiunque faccia parte di un’associazione senta lo stesso. Spero che il Sindaco voglia chiarire e scusarsi con i tanti volontari che operano a Montegranaro. Spero lo faccia velocemente e con il dovuto risalto. Stiamo davvero passando il segno.

Luca Craia

Il cittadino che paga l’incapacità di comunicare



Che l’Amministrazione Mancini abbia qualche problema (più di qualche, direi) nella comunicazione è evidente a tutti. Errori macroscopici di impostazione, uscite estemporanee su stampa e social network, atteggiamenti spocchiosi e irrispettosi hanno massacrato letteralmente l’immagine della Giunta, a partire dal Vicesindaco, utilizzatore a dir poco maldestro dei social e totalmente incapace di controllare il suo pessimo carattere e i suoi eccessi di ira, alla Sindachessa stessa che, con le sue uscite al vetriolo sui quotidiani, ha tolto ogni dubbio sulla sua capacità di mediazione e, se vogliamo, sulla sua stessa bontà d’animo.
Per ovviare a tutto questo pare che si siano inventati un addetto alle comunicazioni. Buona idea, vista la totale incapacità a comunicare, affidarsi a un professionista potrebbe essere una soluzione. Ma mi pongo una domanda: questo addetto alla comunicazione, per quanto possa essere bravo, è in grado di mascherare la profonda cattiveria con cui Sindachessa e soci trattano i cittadini? Sarà capace di mascherare l’arroganza che ha fin qui contraddistinti questa amministrazione? Sarà talmente abile da non farne vedere la spocchia di fondo? Perché per farlo, secondo me, ci vuole un mago della comunicazione e i maghi della comunicazione costano cari. E qui veniamo al punto: quanto ci costa questa nuova figura? Perché pare proprio che a pagare questo professionista dovremmo essere noi cittadini. A me, francamente, tanto giusto non pare. A voi?

Luca Craia

domenica 31 gennaio 2016

Come ti frego il popolo coi social network



Ed eccoci qua, tutti imbizzarriti, tutti sovreccitati, tutti pronti alla pugna. I pro e i contro, i bianchi e i neri, i guelfi e i ghibellini. Siamo un popolo che si impacchia con le divisioni, con le tifoserie, con dover per forza stare da una parte piuttosto che da un’altra. Così, in questo fine settimana, quelli che non si sono fatti obnubilare il cervello da palloni di varie misure sono lì, sulle piazze virtuali chiamate social network, a scannarsi virtualmente su quanta gente ci fosse al Circo Massimo, su quanto sia sbagliato che una coppia omosessuale adotti un bambino, su quanto sia bella la famiglia tradizionale e su quanto sia incita la Meloni.
E c’è davvero chi si infiamma, chi combatte spada tratta, chi è pronto a staccare la testa all’avversario perché ha ragione lui. Belle teste impegnate in discussioni inutili, tanto le decisioni sono già state prese o non si prenderanno mai. Intanto, però, questioni d’altra natura, che ci riguardano, che coinvolgono il nostro futuro e la nostra esistenza, passano in secondo, terzo piano. Sono dimenticate, accantonate.
Perché, vedete, a parte come la possa pensare sul discorso coppie di fatto, adozioni, omosessuale eccetera, sono questioni che non mi cambiano la vita, né la cambiano alla stragrande maggioranza degli Italiani. Sono altre le questioni che la cambiano, e anche pesantemente. Ma di quelle non parliamo, non ci scanniamo per quelle.
E il dubbio mi assale: non sarà mica che qualcuno crei ad arte queste discussioni così, tanto per tenerci la testa impegnata e nel frattempo fare come gli pare? Non è che, magari, hanno trovato il modo per rimbecillire pure quelli che non si fanno rimbecillire dal pallone? Può anche essere…

Luca Craia