martedì 2 febbraio 2016

Solo 30.000 Euro di multe. Montegranaro città di virtuosi della strada?



Io questo vicesindaco continuo a non capirlo. Si dice soddisfatto del dato delle multe, la cui pubblicazione avevamo sollecitato già da tempo su queste pagine, anche se si tratta di un dato che tutto può fare meno che soddisfare l’assessore al bilancio. Né dovrebbe soddisfare una persona che si dice attenta all’ordine pubblico e al rispetto delle norme. 30.000 Euro di incassi per le contravvenzioni al Codice della Strada sono sconfortanti, specie considerando che, di infrazioni, a Montegranaro ne vengono commesse un’infinità e basterebbe un’ora al giorno di un vigile che si occupasse solo di controllare le soste per incassare la stessa cifra in un meno di un mese, senza tirare in ballo la solita storia trita e ritrita della mancanza di personale.
L’anno scorso i dati erano stati pubblicati con dovizia di particolari, spiegando anche che tipo di infrazione era stata sanzionata e dove. Quest’anno, invece, escono un po’ in sordina e viene fornito solo il dato generale, per niente edificante. Non sappiamo, quindi, se le multe siano state elevate per divieto di sosta (sport cittadino per eccellenza) o per altre infrazioni e se queste siano state rilevate in tutta la città o solo in punti specifici.
Fare le multe non è vessare i propri amministrati, come dice, sbagliando, il vicesindaco Endrio Ubaldi. Fare le multe serve a far rispettare le regole e tutela i cittadini che le rispettano nei confronti di quelli che non le rispettano. Fare le multe non è semplicemente far cassa ma è educare i cittadini a essere più rispettosi. La conseguenza è, ovviamente, una città più vivibile per tutti, anche per i multati. Se questo, poi, ha dei benefici sulle casse del Comune ben venga, magari avremo riflessi positivi anche sulle nostre tasse. Per suvvia, vicesindaco, incentiviamole queste multe, senza paura di fare arrabbiare qualche elettore. Ne avrebbe beneficio anche la sua popolarità.

Luca Craia

A Montegranaro gli incarichi esterni diventano assunzioni?



Mi domandavo: l’architetto Alessandrini (non l’ingegnere, l’architetto), incaricato di dipanare la matassa della Calepio Scavi, è ancora in forze al Comune di Montegranaro? Pare di sì. E questo nonostante la questione Calepio ce la diano come risolta. Pare anche che, con la partenza dell’altro Alessandrini, Fabio, quello assunto dal Comune di Montegranaro ma che ha pensato bene di andarsene altrove, chissà perché, ci sia la forte possibilità che l’Alessandrini architetto (Roberto) rimanga per rimpiazzarlo.
E a questo punto non capisco più: le assunzioni non si possono fare per la legge di stabilità, e va bene. Ma queste non sono assunzioni? Non è che tutta questa tiritera ci costerà di più che assumere un architetto o un ingegnere in pianta stabile.
E poi, cosa più importante: i concorsi non servono per dare equità alle assunzioni? Con questo tipo di incarico la cosa diventa completamente discrezionale. Ferma restando la capacità professionale del nostro architetto (mi dicono sia molto bravo e non lo metto in dubbio), quali sono i criteri per i quali occupa un posto nel Comune di Montegranaro, per il quale sarebbe più equo e giusto assumere tramite concorso? Insomma: perché l’architetto Alessandrini e non un altro?

Luca Craia

lunedì 1 febbraio 2016

Biblioteca. Quando la intitoliamo a Enzo Conti?



Avevano firmato quasi duecento persone per la petizione online lanciata su questo blog per chiedere al Comune di intitolare la Biblioteca Comunale al suo direttore e fondatore Enzo Conti recentemente scomparso. Visto però che anche questo aveva iniziato a generare polemiche per chi avesse lanciato l’idea per primo e, visto che attaccarmi questa medaglia non mi interessa affatto, ho smesso anche la raccolta firme.  Sembra infatti che il Sindaco stesso abbia proposto l’intitolazione durante la cerimonia funebre. Direi quindi che, al di là delle solite stupide polemiche, e visto anche com’era stata accolta la mia proposta, la volontà di rendere merito a Enzo Conti sia condivisa. Mi domando, quindi, perché ancora non si sia fatto nulla a distanza di un mese dalla sua scomparsa. E anche qui non voglio generale ulteriori attriti. Mi limito a sollecitare chi di dovere a fare quanto dichiarato. Intitoliamo la biblioteca a Enzo Massimiliano Conti, e facciamo presto. Non vi è motivo di attendere.

Luca Craia