giovedì 4 febbraio 2016

Non fate causa al Comune: pagate comunque voi



Il Comune di Montegranaro ha in corso una polizza per la responsabilità civile? Da quel che si vede direi di no, visto che esistono alcune delibere di risarcimento a dei cittadini che ne hanno fatto richiesta evidentemente per danni subiti per cause imputabili al nostro Comune. Se ci fosse un’assicurazione provvederebbe la compagnia assicuratrice, invece paga il Comune. Questo significa, credo, che non c’è una copertura assicurativa.
Ora, finchè parliamo di poche centinaia di Euro, la cosa potrebbe avere un senso: si pagano meno danni di quanto costerebbe la polizza. Ma se i danni fossero maggiori? Come la mettiamo? Chi paga, in assenza di assicurazione? Il Comune, con le sue casse. Ma questo significa che paghiamo noi cittadini. E la cosa non va affatto bene.
Con un centro storico disseminato di edifici pericolanti, per i quali esistono ordinanze di messa in sicurezza mai fatte rispettare, una tegola in testa che ammazzi qualcuno non costerebbe al Comune (responsabile in quanto non ha adempiuto ai propri compiti di mettere in sicurezza il paese) pochi Euro ma un bel po’ di quattrini. Che sono soldi nostri. Con le strade ridotte come sono, un incidente grave costerebbe al Comune un bel po’ di soldini, che sono sempre nostri. Il paese di Montegranaro è messo come è messo, e la possibilità che qualcuno venga danneggiato a causa dell’incuria e, quindi, per responsabilità civile riconducibile al Comune, è seria e concreta. Io direi che sia il caso di assicurarsi. Altrimenti se facciamo causa al Comune per danni è come se facessimo causa a noi stessi. Paradossale.

Luca Craia

Il Carnevale quaresimale. Sempre strani noi?



Mi sono sempre chiesto perché a Montegranaro facciamo il Carnevale pubblico, quello con le sfilate, i carri, le maschere che sfilano, la festa in piazza e la folla incoriandolata, a Quaresima iniziata. Non ne faccio un fatto religioso, visto che non ne hanno mai fatto un problema neanche i preti, quanto una questione di costume. Siamo sempre un po’ stranetti a Montegranaro ma questa proprio non me la spiego: perché non festeggiare il Carnevale prima delle Ceneri come fanno quasi tutti i comuni mortali?
Poi qualcuno me l’ha spiegato: lo festeggiamo la prima domenica di quaresima così non subiamo la concorrenza degli altri paesi che lo fanno prima, soprattutto Fermo e Porto San Giorgio. Al che rimango basito: ma come? Dobbiamo adeguarci a quello che fanno gli altri paesi? E perché? Oltretutto non mi pare di vedere tutte queste folle oceaniche provenienti da Fermo e P>orto San Giorgio, la nostra è più una festa di famiglia, di paese, tra di noi. Quindi a che pro?
Oltretutto, come si dice, passata la festa gabbato lo santo. Non amo particolarmente il Carnevale, anzi, ma questi festeggiamenti fuori tempo massimo mi hanno sempre saputo di minestra riscaldata. Perché non fare il Carnevale in piazza quando lo fanno tutti? Ci guadagneremmo soltanto o, almeno, non sembreremmo sempre così strani.

Luca Craia

mercoledì 3 febbraio 2016

Il Bar Mariella riapre. Tradizione e idee giovani nel centro storico di Montegranaro



È una bellissima notizia quella della riapertura del bar più antico di Montegranaro, il bar Mariella, una volta il Caffè di Dino, che riparte col giusto nome di Caffè del Corso. È un locale storico di Montegranaro dove siamo passati tutti e al quale sono particolarmente legato perché era il punto di ritrovo per me e per i miei amici quando, ancora bambini, ci si dava appuntamento per qualche scorribanda o semplicemente per andare a catechismo nella vicina chiesa di San Francesco. C’era il burbero ma buon Dino allora, il padre di Mariella e il nonno di Dino che ora riprende l’attività storica di famiglia e la dà in mano a uno staff giovane e dinamico, che saprà sicuramente dare al locale la spinta giusta. In bocca al lupo, quindi, ai ragazzi e a Dino. E un po’ anche a Montegranaro, perché un locale bello e che funziona nel cuore del centro storico è certamente un bene per il paese e per la comunità. L’inaugurazione sabato prossimo, 6 febbraio.

Luca Craia