giovedì 4 febbraio 2016

L’assessore Basso ci tranquillizzi fornendo le fidejussioni



È del 30 ottobre scorso la richiesta di accesso agli atti per quanto riguarda la documentazione delle fidejussioni che dovrebbero garantire l’appalto per i rifiuti, appalto che, ricordiamolo, vale circa 6 milioni di Euro. A protocollarla presso il Comune di Montegranaro furono allora Mauro Lucentini di Viviamo Montegranaro e Carlo Pirro del Movimento 5 Stelle. È curioso che, essendo passati ben tre mesi, questa documentazione non sia stata ancora fornita ai facenti richiesta.
Per quanto si sforzi, quindi, l’assessore Roberto Basso nel tranquillizzare i cittadini circa i ritardi nella messa in atto dell’incarico alla nuova ditta, adducendo come motivazione la presunta meticolosità con la quale si stai procedendo per non commettere alcun errore, credo che il modo migliore per farci stare tranquilli sia rispondere alle domande che vengono poste.
Come mai queste fidejussioni non sono state fornite all’opposizione? Ve le siete perse? Vi aiutiamo a cercarle. O non le avete ancora in mano? Lo dico dall’anno scorso, e sono stato accusato per questo di “terrorismo mediatico”, ma in questa faccenda non ci vedo chiaro per niente. E non sono il solo.

Luca Craia

Non fate causa al Comune: pagate comunque voi



Il Comune di Montegranaro ha in corso una polizza per la responsabilità civile? Da quel che si vede direi di no, visto che esistono alcune delibere di risarcimento a dei cittadini che ne hanno fatto richiesta evidentemente per danni subiti per cause imputabili al nostro Comune. Se ci fosse un’assicurazione provvederebbe la compagnia assicuratrice, invece paga il Comune. Questo significa, credo, che non c’è una copertura assicurativa.
Ora, finchè parliamo di poche centinaia di Euro, la cosa potrebbe avere un senso: si pagano meno danni di quanto costerebbe la polizza. Ma se i danni fossero maggiori? Come la mettiamo? Chi paga, in assenza di assicurazione? Il Comune, con le sue casse. Ma questo significa che paghiamo noi cittadini. E la cosa non va affatto bene.
Con un centro storico disseminato di edifici pericolanti, per i quali esistono ordinanze di messa in sicurezza mai fatte rispettare, una tegola in testa che ammazzi qualcuno non costerebbe al Comune (responsabile in quanto non ha adempiuto ai propri compiti di mettere in sicurezza il paese) pochi Euro ma un bel po’ di quattrini. Che sono soldi nostri. Con le strade ridotte come sono, un incidente grave costerebbe al Comune un bel po’ di soldini, che sono sempre nostri. Il paese di Montegranaro è messo come è messo, e la possibilità che qualcuno venga danneggiato a causa dell’incuria e, quindi, per responsabilità civile riconducibile al Comune, è seria e concreta. Io direi che sia il caso di assicurarsi. Altrimenti se facciamo causa al Comune per danni è come se facessimo causa a noi stessi. Paradossale.

Luca Craia

Il Carnevale quaresimale. Sempre strani noi?



Mi sono sempre chiesto perché a Montegranaro facciamo il Carnevale pubblico, quello con le sfilate, i carri, le maschere che sfilano, la festa in piazza e la folla incoriandolata, a Quaresima iniziata. Non ne faccio un fatto religioso, visto che non ne hanno mai fatto un problema neanche i preti, quanto una questione di costume. Siamo sempre un po’ stranetti a Montegranaro ma questa proprio non me la spiego: perché non festeggiare il Carnevale prima delle Ceneri come fanno quasi tutti i comuni mortali?
Poi qualcuno me l’ha spiegato: lo festeggiamo la prima domenica di quaresima così non subiamo la concorrenza degli altri paesi che lo fanno prima, soprattutto Fermo e Porto San Giorgio. Al che rimango basito: ma come? Dobbiamo adeguarci a quello che fanno gli altri paesi? E perché? Oltretutto non mi pare di vedere tutte queste folle oceaniche provenienti da Fermo e P>orto San Giorgio, la nostra è più una festa di famiglia, di paese, tra di noi. Quindi a che pro?
Oltretutto, come si dice, passata la festa gabbato lo santo. Non amo particolarmente il Carnevale, anzi, ma questi festeggiamenti fuori tempo massimo mi hanno sempre saputo di minestra riscaldata. Perché non fare il Carnevale in piazza quando lo fanno tutti? Ci guadagneremmo soltanto o, almeno, non sembreremmo sempre così strani.

Luca Craia