La diatriba tra i difensori dei diritti degli omosessuali e quelli del
Family Day, abilmente pilotata dall’alto per tenere impegnate le nostre teste e
le nostre energie in modo che altre questioni, più essenziali e vitali per
tutti, questioni che davvero riguardano il futuro degli Italiani a prescindere
che siano di destra o di sinistra, pro omosessuali o pro family day, segna
marcatamente lo stato della nostra democrazia reale e del declino ormai
inarrestabile della nostra civiltà.
Premetto, per onestà, che non sto né da una parte né dall’altra,
convinto come sempre che in medio stat virtus, ritenendo che la libertà del’uno
finisce dove comincia quella dell’altro, credo che una coppia debba avere il
diritto di sottoscrivere un negozio giuridico (che poi lo vogliamo chiamare
matrimonio o in altra maniera poco importa) a prescindere che sia omo o
eterosessuale, al fine di avere garantiti i diritti essenziali che derivano dal
legame reciproco. Nello stesso modo ritengo che l’adozione del figlio del
coniuge sia una derivazione naturale di quanto ho detto sopra e che l’eventuale
forzatura che ne potrebbe conseguire col rischio del cosiddetto utero in
affitto non possa essere motivo valido per non concedere questo diritto. Semmai
si legiferi opportunamente per evitarlo. Diversamente ritengo che l’adozione di
bambini terzi da parte di coppie omosessuali non sia ammissibile per il fatto
stesso che la natura non ci mette in condizioni di procreare tra individui
dello stesso sesso. Ho molto semplificato ma il discorso sarebbe molto più
articolato.
Ma, a parte la mia opinione della quale non stiamo discutendo, sono
inorridito dal livello del dibattito, sia tra la gente comune che si avvale dei
social, sia sui media e in politica. Non esiste più il rispetto per l’opinione
altrui, non esiste più il rispetto per la persona che la pensi diversamente. Si
scende costantemente nel personale e in maniera pesantissima, abbandonando il
tema reale della discussione per abbandonarsi all’insulto e allo sfottò
irrispettoso che, se allo stadio per alcuni è accettabile, al di fuori dello
sport non dovrebbe essere minimamente contemplato, specie discorrendo di temi
così delicati. L’esempio lampante di quanto questo sia vero è quanto accaduto a
Giorgia Meloni, con la quale a volte concordo e a volte no, ma che certamente
non meritava tanta bassezza, cattiveria, bruttura, specie da chi si professa progressista
rispettoso di tanti principi ma dimentica troppo facilmente il rispetto per il
prossimo.
Questo imbarbarimento dei rapporti tra le persone è ben noto a chi sta
sempre più pilotando le nostre vite e ne fa uso amplissimo. È utile infatti
mantenere il popolo diviso e accentuare queste divisioni fino all’esasperazione.
Un popolo diviso lo governi come vuoi, un popolo unito può anche, hai visto
mai, ribellarsi.
Luca Craia