giovedì 11 febbraio 2016

Voccentò vs Architetto



Basso livello di scolarizzazione, ma di che parli??? Dopo aver letto questa affermazione del tutto gratuita e offensiva dell'assessore sono stato tentato di strappare il mio titolo di studio, perché se per essere scolarizzato bisogna fare l'assessore che in due anni ha realizzato più niente che poco, e per di più nel non fare niente deve farsi aiutare dal Sindaco e dall'assessore Basso, preferisco non essere scolarizzato. Forse l’assessore, ex studente di Astronomia, che dall'architettura dell'universo è passato a quella dei comuni mortali, non si è reso conto che lui ha studiato per anni quello che nei secoli hanno realizzato i comuni mortali che non erano certamente scolarizzati.
Forse l'astronomo si è dimenticato che se ha studiato è perché ha goduto del benessere della sua città. Benessere che è stato generato da quella gente non scolarizzata all'università di architettura, ma laureata all'università della vita con il massimo dei voti, e con la lode di tutto il mondo per quanto riescono a creare ed esportare. Quindi caro assessore la differenza tra chi fa e chi non fa non sta nella scolarizzazione ma nella capacità di mettersi in gioco....

mercoledì 10 febbraio 2016

5000 Euro spesi perché la giunta dei laureati non è capace di comunicare.



Questa è una cosa che davvero mi fa rabbia. Fa anche un po’ ridere ma sostanzialmente mi fa rabbia. Perché, vedete, farsi un punto di orgoglio del fatto di essere una colazione di gente “studiata”,  come si dice da noi, ossia di personaggi di alto livello di preparazione, tutti laureati, acculturati e preparatissimi (anche dotati di una certa spocchia, se vogliamo) e poi dover spendere Euro 5000 -  e lo ripeto in lettere: cinquemila – di soldi dei cittadini per pagare un professionista della comunicazione perché tra tanti geni acculturati non ce ne è uno capace di comunicare decentemente coi propri amministrati, è una cosa di cui bisognerebbe solo vergognarsi. E chiudo qui.

Luca Craia


Ripariamo l’orologio di piazza (ma il tetto sopra no).



È curiosa la dicitura riportata nella determina che assegna i lavori di ripristino dell’orologio di piazza Mazzini. Infatti c’è scritto: “dette manutenzioni sono necessarie per evitare lamentele e critiche gratuite da parte di alcuni cittadini”. In parole povere non si interviene perché lo si ritiene necessario ma per evitare di avere rotture di scatole. Mi sembra un’ottima motivazione.
A parte ciò, comunque, l’orologio di piazza non funzionante non è un bel biglietto da visita per il nostro Comune per cui è bene fare in modo che riparta. Ma c’è un ma. Se il meccanismo dell’orologio continua a operare in un ambiente insalubre, con infiltrazioni d’acqua dal tetto e guano di piccione in quantità, non sarà che stiamo buttando via un po’ di soldi? Non sarà che, tra qualche mese, si fermerà tutto di nuovo. Se ben ricordo l’orologio fu riparato anche durante la scorsa consiliatura, ma si fermò dopo poco tempo. E qualcosa mi dice che, se non si restaura prima il municipio, queste riparazioni sono solo una perdita di tempo e di denaro. Nostro.

Luca Craia