Giovanni Leonardi, l'ingegnere che ha progettato l'impianto e che ora sta progettandone l'ampliamento per conto di Arkeo. |
Arkeo si sostiene esclusivamente con il tesseramento, le libere
elargizioni dei soci e le offerte raccolte durante i servizi volontari di
apertura dei siti, durante le visite, durante le nostre iniziative culturali. Una
volta raggiunta una cifra che ci consenta di fare qualche tipo di intervento,
decidiamo su cosa intervenire. Si tratta sempre di opere volte al recupero o
alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale.
Ci vuole tempo per racimolare somme sufficienti per finanziare un’opera
di questo tipo. L’ultima è stata portata a termine quasi due anni fa, con il
restauro del Crocifisso processionale di Sant’Ugo interamente finanziato da
noi. Ci vuole tempo anche perché, non essendo più gli unici ad aprire al
pubblico Sant’Ugo e, quindi, a raccogliere le offerte dei visitatori, i nostri “introiti”
sono diminuiti.
Siamo comunque riusciti a raggranellare una certa somma e, come è
nostro costume e come stabilito dal nostro Statuto, nella riunione del
Direttivo di ieri sera abbiamo stabilito come destinarla, sulla base di alcune
proposte e preventivi di diversa natura. Abbiamo deciso che è giunto il momento
di completare un’opera che abbiamo iniziato qualche anno fa e che è rimasta
sostanzialmente incompleta anche se funzionale: l’impianto di illuminazione di
Sant’Ugo.
L’impianto in essere è stato ideato e voluto dal direttivo della
nostra associazione, progettato dall’ingegnere Giovanni Leonardi e installato
anche grazie alla collaborazione economica con il Lions Club di Fermo-Porto San
Giorgio che sostenne i costi dei materiali mentre noi finanziammo progetto e
installazione. È un’opera importante, anche da un punto di vista economico, e
proprio per questo all’epoca dovemmo “accontentarci” di illuminare la parte
absidale della chiesa in maniera sufficiente ma non completamente adeguata.
Oggi vogliamo illuminare come si deve anche il presbitero, ampliando l’impianto
che abbiamo ideato e installato.
L’ingegner Leonardi è già all’opera per l’ampliamento del progetto.
Ora si tratta di redigerlo a dovere, presentarlo alla Curia e alla Soprintendenza
e attendere le dovute autorizzazioni. Una volta ottenute potremo installare un
nuovo tronco di impianto che illuminerà in maniera più efficace la zona dell’altare,
puntando anche a dare maggior valore al Crocifisso per tramite di un’illuminazione
ad hoc. Ci vorrà un po’ di tempo per essere pronti e partire coi lavori ma
speriamo di poter chiudere il tutto entro l’anno. In questo modo valorizzeremo ulteriormente e
maggiormente il patrimonio culturale più importante di Montegranaro, l’ecclesia
di Sant’Ugo.
Luca Craia