giovedì 11 febbraio 2016

Auguri ad Annalena Matricardi che porta idee nuove a Stella Maris



In un momento che reputo forse il più basso della scuola montegranarese, dilaniata tra interessi politici e scelte azzardate, vedere la nostra ex dirigente imbarcarsi per una nuova avventura scolastica, da un lato fa piacere e da un altro un po’ rattrista. Ma non è per polemizzare sulle beghe del paesello che scrivo: lo faccio, invece, per formulare, sapendo che talvolta mi legge, alla dottoressa Annalena Matricardi i miei migliori auguri per questo nuovo viaggio pedagogico all’interno della storica struttura di Stella Maris a Civitanova. Un progetto innovativo ma radicato alle tradizioni, così come dovrebbe essere la scuola e che troppo spesso non è. La Matricardi è donna caparbia e di indubbie capacità didattiche e organizzatrive, per cui c’è da scommettere sul risultato positivo di questa nuova scommessa. A lei va il mio in bocca al lupo più sincero.

Luca Craia

Arkeo completa la luce di Sant’Ugo. Finanziato un nuovo tronco di impianto.


Giovanni Leonardi, l'ingegnere che ha progettato l'impianto e che ora sta progettandone l'ampliamento per conto di Arkeo.

Arkeo si sostiene esclusivamente con il tesseramento, le libere elargizioni dei soci e le offerte raccolte durante i servizi volontari di apertura dei siti, durante le visite, durante le nostre iniziative culturali. Una volta raggiunta una cifra che ci consenta di fare qualche tipo di intervento, decidiamo su cosa intervenire. Si tratta sempre di opere volte al recupero o alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale.
Ci vuole tempo per racimolare somme sufficienti per finanziare un’opera di questo tipo. L’ultima è stata portata a termine quasi due anni fa, con il restauro del Crocifisso processionale di Sant’Ugo interamente finanziato da noi. Ci vuole tempo anche perché, non essendo più gli unici ad aprire al pubblico Sant’Ugo e, quindi, a raccogliere le offerte dei visitatori, i nostri “introiti” sono diminuiti.
Siamo comunque riusciti a raggranellare una certa somma e, come è nostro costume e come stabilito dal nostro Statuto, nella riunione del Direttivo di ieri sera abbiamo stabilito come destinarla, sulla base di alcune proposte e preventivi di diversa natura. Abbiamo deciso che è giunto il momento di completare un’opera che abbiamo iniziato qualche anno fa e che è rimasta sostanzialmente incompleta anche se funzionale: l’impianto di illuminazione di Sant’Ugo.
L’impianto in essere è stato ideato e voluto dal direttivo della nostra associazione, progettato dall’ingegnere Giovanni Leonardi e installato anche grazie alla collaborazione economica con il Lions Club di Fermo-Porto San Giorgio che sostenne i costi dei materiali mentre noi finanziammo progetto e installazione. È un’opera importante, anche da un punto di vista economico, e proprio per questo all’epoca dovemmo “accontentarci” di illuminare la parte absidale della chiesa in maniera sufficiente ma non completamente adeguata. Oggi vogliamo illuminare come si deve anche il presbitero, ampliando l’impianto che abbiamo ideato e installato.
L’ingegner Leonardi è già all’opera per l’ampliamento del progetto. Ora si tratta di redigerlo a dovere, presentarlo alla Curia e alla Soprintendenza e attendere le dovute autorizzazioni. Una volta ottenute potremo installare un nuovo tronco di impianto che illuminerà in maniera più efficace la zona dell’altare, puntando anche a dare maggior valore al Crocifisso per tramite di un’illuminazione ad hoc. Ci vorrà un po’ di tempo per essere pronti e partire coi lavori ma speriamo di poter chiudere il tutto entro l’anno.  In questo modo valorizzeremo ulteriormente e maggiormente il patrimonio culturale più importante di Montegranaro, l’ecclesia di Sant’Ugo.

Luca Craia

La diversificazione dei morti ammazzati



A me dà molto fastidio, anzi, mi fa arrabbiare. Ogni anno tocca assistere a questa tristissima gara a quale morto sia più morto e a quale carnefice sia più carnefice. È più cattivo il nazistone o il comnunistaccio di Tito? Sono morti peggio gli Ebrei nei forni o gli Istriani nelle foibe? Tutto ciò mi manda davvero in bestia perché, vedete, secondo me è proprio per queste mentalità che tutta quella gente innocente è morta. È questa costante contrapposizione tra uomini che porta a queste mostruosità, questa necessità di schierarsi gli uni contro gli altri anche quando si dice la stessa cosa. Perché il punto è questo: se ci fa orrore il campo di sterminio ci deve per forza fare orrore la foiba. E viceversa.
Giocano su questo, i potenti. La divisione tra gente pensante è una cosa su cui lavorano da sempre, è quella che fa prendere loro maggior potere, è il fulcro tramite il quale riescono a spostare il mondo a favore dei loro interessi. Così ci fanno dividere tra juventini e milanisti, tra terroni e padani, tra comunisti e fascisti, tra pro unioni omosessulali e contro. E anche quando parliamo di concetti universali, di valori che non dovrebbero essere più messi in discussione come la vita stessa e il diritto di viverla, riescono a spaccarci.
Lo dico da sempre: contesto l’esistenza di due celebrazioni distinte. È per questo che, per me, il Giorno della Memoria racchiude la celebrazione e il ricordo di tutte le vittime della violenza politica e dei totalitarismi. Continuare a celebrare separatamente vittime della stessa disumanità, anche quando rivestita di involucri differenti, contribuisce a creare i presupposti perché quella disumanità sia potenzialmente rinnovabile nella storia futura. Ricordiamo le vittime tutte insieme: sono vittime della stessa cattiveria, dello stesso orrore, che si chiami comunista, fascista, nazista, o in mille altri modi diversi. Il genocidio, la violenza politica, la sopraffazione del potente sul più debole con ogni forma di violenza deve essere condannata con la stessa forza dagli uomini di buona volontà. Altrimenti siamo noi stessi complici di quella violenza.

Luca Craia