lunedì 15 febbraio 2016

L’indecenza davanti la porta di Montegranario



Torna a chiedere attenzione e interventi nell’area del cosiddetto “Villaggio del Lavoro” il Movimento 5 Stelle montegranarese e lo fa documentando fotograficamente il degrado in cui versa la zona di Piane di Chienti, area che doveva essere destinata a zona industriale e commerciale ma che è rimasta bloccata da varie vicende tra le quali il fallimento arcinoto della Calepio Scavi. I pentastellati ne denunciano la sporcizia e l'abbandono causati dall'inciviltà della gente dopo averlo già fatto il passato, ottenendo allora la pulizia dell’area che, però, è tornata come e peggio di prima.
L’inciviltà dimostrata dalle foto è profonda e gravissima e arreca un enorme danno all’immagine di Montegranaro. Infatti è da lì che obbligatoriamente si passa per arrivare a Montegranaro dalla superstrada e questo è certamente il peggior biglietto da visita che possiamo offrire a un visitatore. Immaginiamo il tanto sbandierato turismo degli outlet che tipo di approccio possa avere vedendo questo orrore.
Credo, quindi, che sia necessario intervenire per sistemare l’area ma anche per evitare che la situazione torni a ripetersi. Le famose telecamere, in questo caso, sarebbero davvero utili. L’assessore al turismo Beverati dovrebbe intervenire con forza, altrimenti hai voglia a promuovere il turismo.

Luca Craia

Le scuole rosse perdono iscrizioni e rischiano di chiudere.



Il problema è antico ma si sta manifestando in tutta la sua gravità in questo periodo: le scuole elementari capoluogo, quelle rosse, per capirsi, stanno perdendo iscrizioni anno per anno e quest’anno si stanno avendo difficoltà anche per organizzare una sola sezione di prima elementare. Ciò è dovuto sia a un problema demografico, visto che il centro storico si sta progressivamente spopolando che all’assenza, ormai da anni, della scuola materna in centro. Infatti, con l’inagibilità e il successivo abbattimento della struttura storica vicina al Campo dei Tigli, il centro di Montegranaro non ha più avuto la materna, pur mantenendone la denominazione, e i bambini attualmente frequentano la sezione “centro” che, però, ha sede nella struttura di San Liborio. Questo ovviamente induce i genitori a mantenere l’iscrizione presso la struttura di San Liborio al momento del passaggio dalla materna alle primarie e ciò comporta lo svuotamento del plesso storico.
È un vero peccato, perché, andando così le cose, l’edificio sarà presto vuoto e una parte importante della nostra storia andrà a morire. Questo non può che nuocere ulteriormente alla vitalità del centro storico, aggiungendo un altro motivo di degrado e abbandono. Eppure nel plesso del capoluogo lavorano insegnanti tra le migliori, tanto che, dati alla mano, alle medie i ragazzi provenienti dal centro sono mediamente più preparati.
Sarebbe quindi auspicabile che si prendano iniziative, a livello scolastico, per incentivare le iscrizioni presso il capoluogo. Ma sarebbe anche necessario che la scuola materna torni in centro, magari dandole sede proprio nell’edificio dell’ospedale vecchio, così da creare nuovo movimento nel centro storico e sostenere la scuola più antica di Montegranaro. Le scuole rosse vanno salvate, sono una parte importante della nostra memoria storica.

Luca Craia

domenica 14 febbraio 2016

Eventi che si accavallano. E il coordinamento? La consulta?



Venerdì 12 c’è stato il bel concerto degli Winileod organizzato da Arkeo, evento culturale al quale hanno partecipato tante persone ma al quale, forse, potevano partecipare altre che, invece, sono state costrette a scegliere tra questo appuntamento e un altro organizzato presso un locale cittadino. Ieri sera c’era il veglione carnevalesco di Città Vecchia e, contemporaneamente e a pochi metri, c’era il concerto degli Amici della Musica.
Chi ha organizzato il primo evento, quello contemporaneo a quello di Arkeo, mi ha detto che, non essendo stata un’associazione a programmare la serata, non c’era obbligo alcuno di fare attenzione a non accavallarsi con altri eventi, anche se organizzati e comunicati al coordinamento delle associazioni con larghissimo anticipo. Giusto, anche se il rispetto per il lavoro degli altri sarebbe sempre opportuno. Ma non per tutti. Tanto più che a tale evento c’erano sia il Sindaco che diversi esponenti di altre associazioni ce avrebbero potuto far presente agli organizzatori l’opportunità di muoversi in altra data. Ma ci può stare. Per quello di ieri sera, invece, non ci può stare per niente, perché entrambe le associazioni fanno parte della consulta delle associazioni e, ciononostante, si sono accavallate.
Ora, io non so chi si è accavallato a chi. E penso che ognuno, tutto sommato, sia libero di fare i propri eventi quando gli pare, anche se questi vanno in contrasto con eventi organizzati da altri. Fatto sta che, a questo punto, non si capisce più a cosa serva questa consulta, già da tempo svuotata di significato dall’amministrazione comunale stessa che l’ha voluta e che ora dimostra in maniera lampante il proprio totale fallimento.

Luca Craia