domenica 21 febbraio 2016

Montegranaro e le grotte. Si va avanti e si pensa al turismo



Ottimo successo di pubblico per la presentazione del volume Montegranaro Sotterranea che racchiude il resoconto della prima parte delle esplorazioni degli ipogei montegranaresi effettuate da Arkeo con la collaborazione de Il Labirinto e del Gruppo Speleologico Cavità Artificiali del CAI di Fermo. Venerdì sera l’oratorio di San Giovanni Battista era gremito di montegranaresi curiosi e di appassionati di storia e archeologia giunti da tutto il Fermano per ascoltare i relatori del progetto, il sottoscritto, Dino Gazzani e Massimo Spagnoli, coadiuvati dal preziosissimo Simone Perticarini.
Il pubblico ha espresso grande apprezzamento per il lavoro svolto e ha incoraggiato gli attori di questo progetto nell’andare avanti e proseguire nella mappatura del sottosuolo. In effetti si è giunti solo a metà dell’obiettivo prefissato nel 2011 e ancora molto c’è da fare.
Apprezzamenti anche dal Sindaco Ediana Mancini che ha dimostrato grande interesse per quanto scoperto e dall’assessore al turismo, centro storico e cultura Giacomo Beverati che si ha colto positivamente l’invito a valutare lo sfruttamento turistico delle grotte sottostanti piazza Mazzini venuto dal sottoscritto. Una serata piacevole, interessante, di grande soddisfazione per gli organizzatori, che ha segnato un punto che debba essere la tappa intermedia di un viaggio che è ancora lungo fino alla meta.

Luca Craia

venerdì 19 febbraio 2016

Porte aperte alle scuole rosse: l’open day per far risorgere il centro.



Saranno i bambini di quinta elementare a fare da guida a piccoli che si recheranno alle scuole rosse per l’Open Day pensato e voluto dalle insegnanti per tentare di risollevare le sorti del plesso in crisi di presenze. Come abbiamo detto su queste pagina qualche giorno fa, la scuola più antica di Montegranaro continua a perdere iscrizioni e, se quest’anno escono due quinte, è possibile la creazione di una sola prima. Preoccupate, giustamente, per questo andamento negativo che rischia, in pochi anni, di fare chiudere il plesso, le insegnanti si sono inventate questa iniziativa, coinvolgendo gli stessi alunni e cercando di evidenziare il valore di questa scuola che, pur dovendo affrontare diverse difficoltà, eccelle per qualità e preparazione.
I bambini più grandi, quindi, guideranno i piccoli che andranno in prima alla scoperta della scuola e delle sua attività, tra laboratori, progetti svolti e in programma, mensa e palestra. Un’iniziativa lodevole, che sottolinea l’impegno e la dedizione con cui le insegnanti della scuola capoluogo svolgono il loro lavoro, testimonianza della qualità del servizio e dell’elevata preparazione dei ragazzi che ne consegue. E questo mi pare un ottimo motivo per iscrivere i propri figli in centro.
Quindi sabato 20 febbraio i genitori dei bambini che vanno in prima elementare sono invitati a vedere e toccare con mano cosa offre la scuola capoluogo, un plesso cha va salvaguardato perché è parte della nostra storia cittadina ma anche perché offre un servizio di elevata qualità nel cuore di Montegranaro. Vale la pena fare un salto.

Luca Craia

Come i Cinesi ci rubano il pane. Spionaggio industriale ed evasione sistematica



Sento spesso dire che, tra i tanti stranieri che si sono riversati nel nostro Paese, i Cinesi sono quelli che danno meno problemi. In effetti è raro che si leggano notizie di cronaca che riguardino questa etnia, mentre per altre i giornali sono pieni di notizie poco rassicuranti. Però i Cinesi sono forse più pericolosi e vi spiego perché.
È noto il sistema che molte ditte cinesi che operano in Italia (non dico tutte, ce ne sono anche di oneste e corrette) utilizzano per tenere bassi i costi e fare una concorrenza estremamente sleale a quelle italiane: si apre una ditta regolare con regolare partita IVA e la si tiene aperta per due anni. Nei primi due anni, normalmente, il fisco non riesce a fare controlli. Entro due anni la ditta chiude. Questo giochino consente di non pagare IVA e contributi e di lavorare senza il rispetto della disciplina anti-infortuni sul lavoro. La conseguenza è che si ottiene un enorme vantaggio sui costi che si ripercuote sulle tariffe applicate ai clienti. Ecco quindi la concorrenza sleale nei confronti delle ditte italiane che, invece, devono rispettare le norme.
Poi c’è lo spionaggio industriale. È notizia di questi giorni che al Micam un imprenditore montegranarese si è accorto di un Cinese che, nello stand, guardava i campioni con eccessiva attenzione, rigirandoseli in mano e osservando ogni dettaglio. Avvicinatosi ha notato che indossava degli occhiali piuttosto strani, con le asticelle eccessivamente grandi. Ha chiesto al Cinese di mostrarglieli e questi non ha potuto dire di no. E così ha scoperto che gli occhiali erano attrezzati con fotocamere e porta USB. Ha chiamato la sicurezza ma il Cinese si è volatilizzato prima di poter essere fermato. E questo è un episodio piuttosto comune.
C’è una grande tolleranza verso questa situazione e non si capisce perché. Non si capisce perché non si facciano controlli nei confronti delle ditte cinesi quando il loro sistema è noto. Non si capisce perchè non si tutelino gli imprenditori italiani in maniera più efficace. Non si capisce perchè non si legiferi in maniera più rigida contro la contraffazione e lo spionaggio industriale. Credo che i Cinesi vadano tenuti strettamente sotto controllo perché, in definitiva, sono estremamente dannosi per la nostra economia.

Luca Craia