venerdì 26 febbraio 2016

La confusione tra l’ordinaria manutenzione e le opere



Credo sia necessario che qualcuno spieghi la differenza tra l’ordinaria manutenzione e le opere pubbliche al nostro assessore ai lavori pubblici Perugini. Stamattina, con un noiosissimo comunicato apparso sulla pagina Facebook del Comune, con cui si forniva, come ormai è prassi, una lunga lista di numeri probabilmente atti a stordire il lettore e non farlo rendere conto esattamente di cosa stia leggendo, il nostro Presidente della Provincia nonché assessore, autentico stacanovista della politica le cui giornate, credo, durino almeno 36 ore per riuscire a fare tutto quello che deve fare, ci ha fatto un bell’elenco di interventi di manutenzione spacciandoli per opere pubbliche.
Assessore, guardi che non è la stessa cosa. L’ordinaria manutenzione va fatta, e ci mancherebbe altro. Non mi pare una cosa di cui tanto vantarsi, si tratta del suo dovere, niente di più. Ci mancherebbe una bella inaugurazione in via Solferino, dove è stata chiusa una buca sul selciato, e le avremmo viste davvero tutte. Ma non dispero.

Luca Craia

giovedì 25 febbraio 2016

LA FIDEJUSSIONE SEGRETA: CHISSÀ PERCHE...

 
Comunicato del Movimento 5 Stelle - Montegranaro.

Domanda: se un gruppo consiliare fa richiesta di accesso agli atti per un documento il 30/10/2015... e viene risposto che per ora, tali atti non sono ancora disponibili... voi cosa vi aspettereste? Di fronte all'inspiegabile silenzio, si ripete la domanda il 16/02/2016... ma ancora silenzio. E se vi dicessimo che l'amministrazione ha obblighi anche temporali nel fornire la documentazione richiesta ai propri consiglieri? Leggete cosa dicono gli art. 24 e l'art. 27 del Regolamento per le adunanze e il funzionamento del Consiglio Comunale:

Art. 24
Diritto d’informazione e di accesso agli atti amministrativi
1. I Consiglieri comunali hanno diritto di ottenere dagli uffici del Comune, dalle sue aziende, istituzioni ed enti dipendenti, tutte le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del mandato elettivo, nelle modalità e termini stabiliti dal relativo regolamento.
Art. 27
Facoltà di visione degli atti 1. Ai fini di cui al precedente articolo 25, i Consiglieri comunali hanno diritto di visionare, negli orari di funzionamento dell’ufficio segreteria, le deliberazioni, con relativi allegati, adottate dalla Giunta comunale e comunicate ai Capigruppo consiliari. Le richieste di visione, anche in forma orale, devono essere evase entro 24 ore.

Sapete cosa avevamo chiesto congiuntamente al gruppo Viviamo Montegranaro?
La polizza fidejussoria consegnata dalle ditte Onofaro Antonino Srl e Caruter Srl, a garanzia dell'appalto che si sono aggiudicate per la raccolta rifiuti nel nostro comune.

Sappiamo, per via informale, che una polizza c'è ed è stata consegnata. Sappiamo che è stata emessa ad inizio dicembre ed ha validità annuale.
Secondo voi perchè ancora non ce l'hanno consegnata? Perché l'amministrazione non pubblicizza l'acquisizione di un documento così importante visto che non sono mancati gli attacchi allusivi e tendenziosi in merito alla questione? Sarà solo un mero errore? Una dimenticanza? 
In qualsiasi caso la vediate, è un bruttissimo segnale. 
O la garanzia che abbiamo è un atto "discutibile", politicamente pericoloso da diffondere, magari attaccabile... o... la minoranza, gli oppositori ficcanaso e rompiscatole, come sempre, possono aspettare.
Perché non far vedere questa polizza fidejussoria, perché non portarla a conoscenza della minoranza? Forse quattro occhi non vedono meglio di due? Oppure si vorrebbe aver a che fare con dei ciechi? E dopo tutto quello che ci è capitato con la Calepio Scavi in merito alle fidejussioni... beh da cittadini, non c'è da stare proprio tranquillissimi.
 
Stiamo forse parlando di un documento TOP SECRET?
Beh... prima di sbandierare la firma del contratto come abbiamo appreso oggi dal comunicato postato dal comune, magari una mail poteva anche essere inviata.
Questione di priorità... si sa, meglio l'immagine alla democrazia!

Il Sindaco ha ragione ma ha la memoria corta



L'ospedale vecchio durante la ristrutturazione

Non ci sono abituato a dare ragione al Sindaco, Ediana Mancini, ma quando ce l’ha ce l’ha. Ha ragione quando dice che non si può pensare a un polo culturale all’interno di un palazzo adibito a case popolari (trasformato, di fatto, in un ghetto musulmano), anche se si tratta di un palazzo tra i più antichi, prima sede del monastero agostiniano e poi ospedale cittadino; non si possono condividere androne e scale tra chi ci risiede e chi va lì per fare cultura, leggere, recitare, fare musica. Anche da un punto di vista pratico è impensabile: immaginate un concerto con i vicini che vogliono dormire.
Ha anche ragione quando dice che si poteva evitare ma non lo si è fatto. È pure vero che, senza i soldi del progetto “contratti di quartiere” non sarebbe stato possibile ristrutturare il palazzo e ora avremmo ancora un enorme problema urbanistico nel cuore del centro storico. Ora, invece, il problema è sociale, ma sempre enorme. I soldi dei contratti di quartiere erano vincolati all’edilizia abitativa e il Comune non poteva che destinare il palazzo a case popolari. Solo che, in seguito, si potevano fare altre operazioni che non sono state fatte.
Si poteva mettere mano ai regolamenti, e in verità la giunta Gismondi ci provò senza successo, anche perché non fece in tempo in quanto sfiduciata. Ma si poteva fare prima, anziché temporeggiare. Temporeggiare come sta facendo ora l’attuale Sindaco sulla proposta di modifica dei regolamenti di assegnazioni, quegli stessi regolamenti che sono la causa principale del ghetto nel centro storico.
Ha, però, la memoria corta, la dottoressa Mancini. Non ricorda, per esempio, che il progetto è nato con la giunta guidata da Gianni Basso di cui era vicesindaco quello stesso Endrio Ubaldi che è vicesindaco pure oggi. Vogliamo dare qualche responsabilità anche a lui? Non ricorda, la Mancini, che lei stessa era all’opposizione e non in vacanza mentre il sottoscritto scriveva ripetutamente e addirittura presentava una petizione con 180 firme (protocollata il 28 aprile 2012) per evitare che accadesse quanto accaduto dell’ospedale vecchio. Era all’opposizione ma non ha fatto niente. Se ben ricordo non firmò nemmeno la petizione né il suo gruppo (tantomeno quello di Ubaldi) fece la minima battaglia in Consiglio Comunale. Anche queste sono responsabilità.
E oggi, che ha il potere di decidere, faccia. Bene, sarebbe cosa opportuna e giusta. Ma, visto che può, faccia anche in modo che queste cose non accadano più. Metta mano a quei regolamenti di cui lei stessa parla. Li modifichi perché non nascano nuovi ghetti. Eviti e faccia evitare ai suoi supporter tutta quella trita demagogia che tanti, troppi danni sta causando nel nostro Paese. Lasci perdere la dietrologia e la caccia alle streghe, che di responsabilità sono pieni tutti, dal primo all’ultimo. E faccia. Dio la benedica se farà davvero qualcosa.

Luca Craia


Il testo della petizione del 28 aprile 2012
I sottoscritti cittadini,


CONSIDERANDO
la grave situazione di crisi economica e sociale in cui versa l’intera Italia e la nostra città, crisi che ha portato come conseguenza l’intensificarsi di fatti di cronaca estremamente
preoccupanti anche in funzione del fatto che la nostra città è sempre stata tranquilla e sicura;
la legge italiana che assegna giustamente gli alloggi popolari alle classi meno abbienti;
che le classi meno abbienti nel nostro tessuto sociale sono costituite quasi interamente da cittadini stranieri;
che  nella nostra città esistono zone ad altissima concentrazione di residenti stranieri e queste zone risultano fortemente degradate;
la ristrutturazione dell’edificio dell’Ospedale Vecchio in piazza Leopardi e via Garibaldi e la destinazione prevista per lo stabile come complesso residenziale per residenza popolare e che,  quindi, il complesso verrà presumibilmente occupato quasi interamente da residenti stranieri creando, di conseguenza, un ghetto potenziale all’interno del centro storico di Montegranaro;
che questo possa creare una situazione di estremo disagio per i cittadini stranieri stessi e, nel contempo, una potenziale pericolosità della zona che già risulta in stato di degrado
CHIEDONO
che venga riconsiderato il progetto di ristrutturazione dell’edificio dell’Ospedale Vecchio e che ne venga ridefinita la destinazione in modo tale che esso non risulti interamente destinato a residenza popolare ma che l’edificio stesso possa essere utilizzato in maniera diversificata scongiurando o, almeno, riducendo  i rischi e i pericoli.
In fede